31 dicembre 2005

Grano sotto il sole

Non riesco a trattenere la tua immagine nella mia mente
Non mi ricordo i lineamenti
Non mi ricordo gli zigomi, le labbra
Solo il colore degli occhi
freddi quando mi guardano
Di te ho un'immagine luminosa
dei tuoi capelli biondi
che splendono come grano sotto il sole


Dedicato ad una persona nei cui confronti mi sento come una falena attirata dalla luce.

Almost blue di Carlo Lucarelli

My lighting's flashing across the sky
You're only young but you gonna die
...
I got my bell, I'm gonna take you to hell
I'm gonna get you, Satan get youHell's Bells
Ac/Dc Hell's Bells

Un serial Killer, una poliziotta giovane dell'UACS (unità Analisi per Crimini Violenti), e un ragazzo cieco, che conosce il mondo solo in base agli odori e ai suoni. Questi gli ingredienti del noir di Lucarelli, che al solito clichè del serial killer e del poliziotto sulle sue tracce aggiunge lo spunto originale del testimone: Simone, un ragazzo non vedente che col suo scanner segue tutte le voci della città, sul suono della canzone "Almost Blue".

Diventerà l'unica arma per l'ispettrice Grazia Negro: perchè Simone è in grado di riconoscere la voce dell'iguana (così è stato chiamato il serial killer). Questo è l'aspetto più originale del libro, la sua multisensorialità.
Simone non conosce le forme e il significato degli aggettivi per descriverle. Per lui i colori hanno un altro significato:
Hanno una voce, i colori, un suono, come tutte le cose. Un rumore che li distingue e che posso riconoscere. E capire. L'azzurro, per esempio, con quella zeta in mezzo è il colore dello zucchero, delle zebre e delle zanzare. I vasi, i viali e le volpi sono viola e giallo è il colore acuto di uno strillo. E il nero, io non riesco a immaginarlo ma so che è il colore del nulla, del niente, del vuoto. Però non è solo una questione di assonanza. Ci sono colori che per me significano qualcosa per l'idea che contengono. Per il rumore dell'idea che contengono. Il verde, per esempio, con quella erre raschiante, che gratta in mezzo e prude e scortica la pelle, è il colore di una cosa che brucia, come il sole. Tutti i colori che iniziano con la b, invece, sono belli. Come il bianco o il biondo. O il blu, che è bellissimo. Ecco, ad esempio, per me una bella ragazza, per essere davvero bella, dovrebbe avere la pelle bianca e i capelli biondi.
Ma se fosse veramente bella, allora avrebbe i capelli blu.


Anche le voci hanno dei colori. Per Simone la voce dell'Iguana è verde: fredda, finta, stretta .. come se dovesse trattenerla per non farsela scappare dalla lingua. Come se ci fosse qualcos'altro che si muoveva sotto.

L'iguana è così chiamato perchè, come il rettile, cambia pelle trasformandosi nelle sue vittime; non viene descritto alla "solita" maniera: come nello stile di Lucarelli, del suo aspetto fisico non viene detto quasi nulla. Ma è descritto tramite le sue sensazioni, dall'interno: le campane dell'inferno che rimbombano nella sua mente (da cui cerca di sfuggire), l'animale che si muove sotto la sua pelle, la sensazione di freddo che prova quando come un feto nudo si tramuta in un altro corpo ...

E attorno a tutto Bologna, che non è come tutte le altre città: perchè non è soltanto grande, è anche complicata. E contradditoria ... freddo polare d'inverno e caldo tropicale d'estate. Comune rosso e cooperative miliardarie. Quatto mafie diverse che invece di spararsi addosso riciclano i soldi della droga di tutta l'Italia. Tortellini e satanisti. Questa città non è quello che sembra, ispettore, questa città ha sempre una metà nascosta.

L'intervista a Lucarelli su cafeletterario, il suo blog e il sito del film, tratto dal libro, con la regia di Alex Infascelli.
I link su bol e ibs.
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29 dicembre 2005

Bancopoli: chi ha vinto?

Alla domanda chi è il vincitore della vicenda "bancopoli", non so dare una risposta precisa.

Probabilmente sbaglio, ma proviamoci lo stesso:
Iniziamo dalla striscia rossa dell'Unità:
Salotti e furbetti: «Forse non hanno capito con chi c’hanno a che fare, che mica sono un coglione... Mica voglio andare contro Mediobanca, Banca Intesa, Capitalia, Ligresti... anzi li stimo, cazzo io voglio copiare, sto copiando da loro! Eh, eh, eh. A me piacciono quelle persone lì»
Stefano Ricucci, intercettazione telefonica del 30 giugno, la Stampa 28 dicembre.

Poi le dimissioni da Consorte, Sacchetti, Fazio che si è dimesso spontaneamente, Billè, e per ultimo Gnutti.
La scalata a BNL da parte di Unipol bloccata (e probabilmente non si farà).
Il salvataggio della banca della Lega (Credieuronord
) rinviato In attesa di capire come andranno le inchieste giudiziarie. E magari anche le elezioni.

Ma allora, forse, i furbetti del quartierino avevano dato fastidio a qualcuno di più in alto?

Contemporaneamente all'arresto di Fiorani, il 14 dicembre scorso, c'è stato il rinvio a giudizio per Cragnotti e per alcuni vertici della Banca di Roma, tra cui Geronzi, per il crack Cirio:
E' stato deciso il rinvio a giudizio di Sergio Cragnotti della moglie Flora Pizzichemi, dei figli Andrea, Massimo, Elisabetta e il marito di quest'ultima, Filippo Fucile, oltre a diversi manager della Banca di Roma (tra i quali l'attuale presidente di Capitalia Cesare Geronzi), del San Paolo-Imi e della ex Banca Popolare di Lodi, e venticinque tra consiglieri e sindaci del Gruppo Cirio sono stati chiesti dalla procura di Roma. A sette mesi dal deposito degli atti, la magistratura della capitale ha infatti firmato la richiesta di rinvio a giudizio sul crac della Cirio con oltre diecimila parti lese.

Eppure di questa vicenda non si sente più parlare. Perchè?

Impar condicio

Su La repubblica delle banane, la prossima riforma di Berlusconi.
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Lo sguardo di Dio su Milano


«Gli occhi amorevoli di Dio si rivolgono all'essere umano, considerato nel suo inizio pieno e completo». Anche se «ancora informe nell'utero materno», «l'embrione è una piccola realtà ovale, arrotolata, ma sulla quale si pone già lo sguardo benevolo e amoroso degli occhi di Dio». (corriere)

Che scenda anche sugli sfollati di Viale Lecco, a Milano, rifugiati politici con regolare permesso, ma senza una casa. E' stato proposto loro di dormire nei container riscaldati, mentre loro chiedevano un alloggio in muratura. Alcuni si sono rifugiati sui tetti: ''Siamo rifugiati politici, siamo persone come voi, non siamo bestie'' (ansa).

Strana città Milano: bella di fuori ma brutta di dentro. Come una vecchia signora che tende a caricare sul trucco per nascondere le sue rughe. Una città che ha bisogno degli immigrati, ma tutto quello che offre sono lunghe code alla questura ...
Una città che avrebbe bisogno di verde, ma quello che c'è va abbattuto per costruire i nuovi palazzoni della regione (ne aveva parlato anche Beppe Grillo): un'altra mossa di propaganda politica, in vista delle elezioni comunali a Milano ..
"Com'è noto - ha detto ancora Formigoni - per la propria sede la Regione ha messo in campo non una semplice procedura di appalto per la progettazione, ma un concorso internazionale al quale hanno risposto 98 tra i più grandi studi di architettura del mondo, dando avvio a una importante stagione per l'architettura, tanto che a pieno titolo si è parlato di un nuovo Rinascimento Lombardo". (regione Lombardia).
La nuova sede sarà costruita da Infrastrutture Lombarde SPA.
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28 dicembre 2005

Il birraio di Preston di Andrea Camilleri

Un'altra storia in cui Andrea Camilleri parte da un fatto storico reale, avvenuto nella Sicilia del dopo unità d'Italia: nel 1870, il prefetto di Caltanisetta (mentre nel libro siamo a Vigata) si ostina, per motivi personali (che al termine del libro verranno svelati) a voler rappresentare l'opera "Il birraio di Preston" per l'inaugurazione del nuovo teatro.
Ostinazione che si scontra col volere della popolazione, che sfocerà in una serie di tumulti nella serata della rappresentazione stessa.
Nell'opera di "persuasione", il prefetto Bertuzzi si fa aiutare da un mafioso locale, Don Memè Ferraguto, il quale non esita a mandare in carcere, con un imbroglio, un falegname colpevole solo di essersi espresso in modo negativo contro l'opera.

Contemporaneamente, a Vigata si trova un personaggio "sovversivo", Nando Traquandi, mazziniano di Roma, che decide di approfittare del malcontento dei vigatesi e far scoppiare un incendio nel teatro proprio il giorno dell'inaugurazione.
Incendio che, inizialmente, viene scambiato per un incidente causato da un sigaro lasciato acceso da uno degli spettatori.
Ma il delegato Puglisi, che non è persuaso da questa spiegazione, inizia una sua personale indagine che lo porta contro il questore, che sapeva della presenza del mazziniano e aveva deciso di non arrestarlo subito ma di usarlo come pedina, per una sua rivincita nei confronti del prefetto.

Camilleri parte dai fatti reali, per costruire un'altra storia di Sicilia, con i suoi personaggi tanto inventati quanto reali: il questore milanese, il prefetto che pretende di capire la Sicilia dalle illustrazioni dei libri, l'onorevole Fiannaca, onorevole a Roma ma che coltiva i suoi "campi" anche a Vigata.
Il mafioso locale, Don Memè, al quale il potere costituito non esita ad appoggiarsi per far eseguire a lui i lavori "sporchi". Il Delegato Pugilsi, onesto e zelante, che vorrebbe svolgere il suo lavoro senza guardare in faccia nessuno, ma che, proprio per questo, pagherà cara questa sua ostinazione.

E l'ostinazione a voler rappresentare l'opera, proprio quella, contro i malumori dei vigatesi (per vedono la scelta del prefetto montelusano come un sopruso) diventa l'emblema di un potere incapace di di affrontare (ne tanto meno risolvere) i problemi reali dei siciliani. L'opera di teatro, la farsa, gli uomini di potere, la interpretano bene per pararsi le spalle, per difendersi a vicenda da persone, come il delegato, che cercano di far rispettare nient'altro che la legge.

Ma questa farsa, questa rappresentazione impietosa della Sicilia e delle persone che ne dovrebbero rappresentare lo stato, viene raccontata da Camilleri in modo ironico, quasi surreale: su tutti domina il capitolo dei tumulti in teatro, la "rivoluzione", dove nel caos, c'è chi ne approfitta per tastare il "fondoschiena" della moglie del prefetto.

P.S. La storia non è raccontata in modo lineare, dall'inizio alla fine. Camilleri ha voluto, di proposito, mischiare la sequenza dei capitoli: ogni lettore, secondo il suo capriccio può stabilirne una propria, personale, di sequenza.

I libk su Amazon e ibs, l'intervista di Camilleri a cafeletterario e il sito  del Camilleri fans club.
Technorati:

La meglio gioventù premiato dal NY Times

Anthony Scott sul New York Times ha eletto il film di Marco Tullio Giordana, La Meglio Gioventù «Miglior film dell'anno»: six-hour chronicle of recent Italian history told through the lives of an ordinary Roman family. (qui il trailer)

Il film è paragonato alle grandi opere di Luchino Visconti e Bernardo Bertolucci: "Mr. Giordana has made a movie so full of life that even after six hours of screen time and four decades of history, you wish it would go on."

E in Italia? A parte il giornale che ne parla il nulla. A farla da padrone è la coppia Boldi De Sica, per Giordana conviene consolarsi all'estero.
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All-Iberian: un altro impegno mantenuto

(Reuters)Berlusconi e altri tre ex manager della Fininvest sono stati assolti nell'ambito del processo stralcio All Iberian, conclusosi il 26 settembre scorso a Milano, perché le accuse che erano state loro contestate all'epoca non costituiscono più reato per la nuova legge sui reati societari.

Anche il processo per All-Iberian va in cassetto: un altro impegno mantenuto.
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27 dicembre 2005

La questione dell'indulto

Dopo la manifestazione ieri, oggi in aula erano in 90.
Dovete capirli, se i grandi ladri, mafiosi, tangestisti, evasori fiscali, devono stare fuori, magari al parlamento, qualcuno in carcere deve rimanere.
Mica le possiamo tenere vuote?

Technorati: amnistia

Mi dichiaro prigioniero politico

Mi dichiaro anche io corresponsabile dei 100 milioni di morti di Stalin (su la repubblica delle banane)...
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23 dicembre 2005

La strage di Natale del 1984

Nella Strage del Treno 904 del 23 Dicembre 1984 morirono 15 persone e più di 300 ne rimasero ferite (ma poteva finire anche molto peggio). Per questa stanno scontando la pena all’ergastolo Pippo Calò, il cassiere della mafia, e il suo braccio destro Guido Cercola.

La strage di Natale fu il punto più alto della della sfida allo stato lanciata dalla mafia, dai Viddani, che erano usciti vincenti dalla guerra di mafia a cvallo degli anni 80:

"Il punto più alto della sfida fu la strage del 23 dicembre 1984, che salutò l’arrivo di Buscetta in Italia e l’inizio della sua collaborazione con Giovanni Falcone. E da allora che Cosa Nostra farà ricorso alle stragi ogni volta che tra mafia e Stato saltavano le “mediazioni”. Soltanto dopo l’arresto di Riina , Cosa Nostra ha tentato di ritornare invisibile, di ricucire i rapporti con la politica, di cancellare un lungo periodo di “errori” che si è concluso con la sconfitta del partito armato. Ma è un percorso molto difficile, raccontano gli ultimi pentiti il passato molto probabilmente non tornerà."

Link: associazione familiari delle vittime, fisicamente.net, archivio900
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Operazione verità: più decoder per tutti

Berlusconi, con gli stanziamenti concessi nella finaziaria sull'acquisto dei decoder per il digitale terrestre, avrebbe favorito le sue aziende. Insieme a quella, intestata al fratello, che produce i decoder e incassa il contributo statale (220 milioni di euro negli ultimi due anni). (unità)

L'Autorithy dell'Antitrust annuncia l’apertura di un procedimento per conflitto d’interesse ai danni del presidente del Consiglio.

"La legge sul conflitto di interessi prevede che i membri del governo non debbano prendere decisioni che riguardino familiari fino al secondo grado di parentela", aveva detto Violante durante la discussione in aula sulla Finanziaria 2006.
Alla domanda di Violante, il ministro per il Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi aveva risposto: "Non ricordo".
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L'aria in Lombardia

L'aria in Lombardia non è inquinata, è ottima. Si può addirittura respirare.
"La situazione dell'inquinamento in Lombardia - ha aggiunto il presidente Formigoni - non è di allarme. 143 giorni di superamento dei limiti per le polveri a Milano è un dato che colpisce ma non significa assolutamente che l'aria che respiriamo sia peggiore rispetto al passato. Anzi, le rilevazioni ci dicono il contrario: negli ultimi anni in termini assoluti la qualità dell'aria è migliorata." (regione.lombardia)

I veleni nell'aria? In attenuazione. Chi distribuisce dati allarmanti (come le associazioni ambientalistiche) viene definito dal presidente come un terrorista.

Da onemoreblog:
Abbiamo fatto tutto ciò che era possibile, di più non si poteva fare. Le colpe sono da attribuirsi alle associazioni ambietalistiche, vere e proprie organizzazioni terroristiche e ai cittadini che non hanno dimostrato alcun rispetto per l'ambiente. Dovrebbero prendere ad esempio i cittadini di New York, che sono felici di raggiungere il loro posto di lavoro con i mezzi pubblici, e se come in questi giorni c'è uno sciopero non si spaventano e con il sorriso sul volto fanno decine di chilometri a piedi. Roberto Formigoni a Radio Popolare ieri sera.

Quali soluzioni per il futuro? "nessuno sottovaluti l'impatto positivo che può avere il comportamento di ciascuno, come ad esempio la decisione di rinunciare in qualche occasione al mezzo privato."
Per cui traducendo, la regione si rifà alla buova volontà delle persone che usano i mezzi pubblici.

Se i ritardi di questo mese, gli incidenti, i treni soppressi devono essere un invito ai pendolari a persistere nel prendere i treni, stanno sbagliando strada.

Comunicazione di servizio: difficilmente troverete sui giornali (e un pò anche su internet) le notizie sui guasti, sui ritardi, sul malcontento dei pendolari.
I pendolari delle Nord si ritrovano (e si sfogano) sul pollonord e qui troverete la loro (e mia) odissea.

Chissà, forse se facessimo anche noi un calendario riportando, mese dopo mese le foto dei guasti, dei pendolari in attesa sulle banchine, pressati come sardine all'interno delle carrozze ...

22 dicembre 2005

Wild sex

Wild Sex: niente di più naturale. Perchè allora non osservare i comportamenti sessuali in natura? Scopriremmo così che gli animali sono molto più aperti di noi.
Sulla
masturbazione, sul sesso orale, su tutto.

Capisco, dalle facce serene dei babbuini (dopo), perchè i teocon si oppongono alla teoria per cui noi discendiamo dalle scimmie.

Molto meglio i sensi di colpa.

Technorati:

21 dicembre 2005

La mossa del cavallo di Andrea Camilleri

Il libro prende spunto da un fatto di cronaca avvenuto in Sicilia alla fine del 1800: un prete ricco, prepotente e corrotto viene sparato. L'ispettore dei mulini, un torinese che passava per caso di lì, raccolse le ultime parole del morto e denunciò il fatto ai carabinieri. Il toninese stesso fu denunciato e, tra i testimoni che lo accusavano, c'era l'assassino stesso, il cugino del morto.

In questo romanzo, ambientato a
Vigata, il prete si chiama padre Carnazza, che viene sparato dal cugino don Memè Moro, col quale è in lite per il possesso di un podere. Assiste l'ispettore dei mulini Giovanni Bovara, appena arrivato a Vigata, da cui era a partito all'età di tre anni.

Bovara stava indagando su una truffa nei confronti dell'intendenza di finanza, messa in piedi dai suoi sottoposti, che prendevano una mazzetta per non effettuare alcun controllo sui mulini , gestita da un potente uomo d'affari locale,
don Cocò Afflitto. Ingenuamente, pensa di denunciare la frode al suo superiore (che in paese viene chiamato "scrafaglio merdarolo"): in realtà il sistema è completamente colluso con i mafiosi, che vengono messi in allerta dalla sua denuncia. Ed ecco che il sistema gli tende il tranello: viene fatto passare per pazzo e accusato della morte del prete.

In carcere Bovara fa la sua contromossa, come in una partita a scacchi: mi vogliono pazzo? E io accuso due persone che col delitto non c'entrano nulla, il delegato e l'avvocato difensore del mafioso. Questa maturazione viene ben rappresentata dal cambiamento del suo dialetto: mentre nelle prime pagine pensa in genovese, alla fine il siciliano diventa la sua lingua.

La storia viene raccontata in modo originale, alternando i dialoghi in siciliano, ai faldoni dell'inchiesta, con i documenti che i personaggi del libro si scambiano. Significativo e cinico il finale: il potere mafioso, per rispondere alla contromossa di Bovara ("
la mossa del cavallo" che da il titolo al libro), scarica la pedina compromessa. Libro ricco di personaggi, da padre Carnazza al cavaliere Bruccoleri, delineati anche in poche righe. Ciascuno serve a riprodurre un'intero sistema colluso e omertoso con la mafia, in uno stile sia cinico nel quale si ride amaro.

Il libro è chiuso dal capitolo "Il catalogo dei sogni", dove ciascun personaggio ha un suo sogno premonitore. Il capitolo è composto da frasi, parole prese da altri libri famosi di Kafka, Sciascia, Hammet, Joyce.

"
Nella 'Mossa del cavallo' metto l'accento sul rovesciamento dei ruoli (il testimone che viene fatto passare per colpevole); insisto su un gioco delle parti che mi sembra essere sempre più consueto nell'Italia d'oggi".
(
Andrea Camilleri)

Links: l'intervista a
Camilleri su librialice e cafeletterario, la sua pagina su Wikipedia e il sito del Camilleri fans club. Il libro su bol e ibs.
Technorati:

Bancopoli: il governo corre ai ripari

Emendamento del governo al ddl sul bilancio: Bankitalia vaglierà la corretta gestione, l'Antitrust i profili di concorrenza (corriere)
Una presa in giro: nel paese dei monopoli, l'antitrust ha gli stessi poteri dei vigili di quartiere ..

Poi, approfondendo la notizia sul disegno di legge sul risparmio si scopre che il governo ha messo la fiducia su tre emendamenti al testo del disegno in discussione alla Camera, di questi due riguardano il falso in bilancio e uno è quello che sostituisce l’articolo 19 del vecchio testo a proposito della Banca d’Italia e del suo governatore.

Sull’articolo 30 che riguarda l’alleggerimento della pena del falso in bilancio sono stati messi due emendamenti per evitare così il voto segreto che si renderebbe altrimenti necessario perché le norme riguardano pene detentive.
Il falso in bilancio, sostanzialmente depenalizzato dalla maggioranza con legge “ad personam” all’inizio dei cinque anni berlusconiani, era stato recentemente riportato a reato che prevede una pena detentiva dal Senato. La nuova norma prevede – o sarebbe meglio dire prevedeva – infatti la reclusione di due anni. Invece la sanzione si “spalma” in un sostanziale ammorbidimento: la pena prevista parte da sei mesi e arriva fino a sei anni se riguarda amministratori di società quotate in borsa o che ricorrono al pubblico risparmio e che contraffanno i bilanci. Ma solo su querela di parte, non è più possibile procedere d'ufficio. Cioè si applica in casi come Parmalat e Cirio. E non ai procedimenti che riguardano la Fininvest.
(
unità)

Contemporaneamente è partita una bella campagna contro il giudice Forleo, rea di aver indagato dove non doveva: su libero (Feltri) e il giornale. La sua colpa: aver rilasciato un'intervista dove parla di ferie!

Chi è senza peccato ...

... scagli la prima pietra! Oggi la Padania scrive "Menare Borghezio si può: firmato Ds, Rifondazione, Margherita e chi non ha avuto la benché minima sensibilità umana, ancor prima che politica, di condannare il gesto dei soliti no global."

Lo faccio io per loro, va bene? Condanniamo la violenza nei confronti del parlamentare che
contestò Ciampi al parlamento europeo a luglio, star della trasmissione Blog per i suoi sobri discorsi "queste palandrane del cazzo" .... (un es. qui).

Si ricordano i legaioli dei bei giorni
della caccia all'uomo, dopo i fatti di Besano?
Già ieri mattina era tornato a buttare benzina sul fuoco il ministro della giustizia Castelli, che fin da subito si era gettato a testa bassa sul caso di Besano.«Bisogna agire con severità - ha ripetuto come se fosse il pm durante l'arringa dai microfoni di Radio Padania - una volta accertata la colpevolezza, bisogna condannare con pene esemplari. Non si capisce perché l'Italia debba diventare un Far West». E poi la solita inqualificabile minaccia.«La prima reazione viscerale è dire basta - ha continuato il ministro - facciamoci giustizia da soli. Poi si ragiona e in uno Stato di diritto non è possibile non seguire le regole».
La Lega ha continuato a marciarci sopra con l'immancabile stanca fiaccolata «per dire basta alla violenza incontrollata e gratuita degli immigrati irregolari».Davanti a tutti l'illustre cittadino varesino, Bobo Maroni: «Condivido le parole del ministro Castelli, è il momento della tolleranza zero». Il questore di Varese, Giovanni Selmin, che da lì a poco avrà ben altri problemi di ordine pubblico, dice signorsì:«La clandestinità occupa gran parte dell'attività della questura». Per non essere da meno, persino i Ds varesotti hanno chiesto «sicurezza».Dulcis in fundo hanno sfilato gli amici di Claudio, un gruppo di tifosi, saluto romano, teste rasate e coretti di rito: «Albanesi tutti appesi».

Immobility day after

La protesta (mostrare in ritardo l'abbonamento, o non mostrarlo affatto) ha avuto una sola vittima, pare, un multato su un treno per Bergamo.
Ieri c'è stato un incontro di alcuni rappresentanti dei pendolari (Sonia Zarino e Giorgio Dahò) con la commissione trasporti della camera. Il dg di trenitalia ha promesso altre vetture e altro personale a bordo.

Intanto, i pendolari lombardi trovano come alleato la regione "il dialogo con i dirigenti locali è ottimo, ma tutte le decisioni vengono prese a Roma e lì non interessano i pendolari, ma la TAV".
Marcello Raimondi, presidente forzista della commissione territorio al pirellone "In Lombardia è arrivato il 30% in meno dei trasferimentii statali, mentre noi abbiamo investito 900 milioni per migliorare quel materiale rotabile che è sotto gli occhi di tutti".


Ma chi governa in Lombardia e a Roma non sono della stessa coalizione? Cosa vuol dire, che i colleghi di partito appena mettono piede a Roma si dimenticano degli interessi locali?

Intanto, un altro disastro che non troverà colpevoli, se non il solito errore umano. Mentre si discute di grandi opere (Torino Lione, Palemo Berlino, che mi ricorda più il titolo di un film di Totò), non riusciamo ad andare nenche da Roccasecca a Roma ...
Technorati:

20 dicembre 2005

La Moratti si fa bella

Donna Letizia si fa bella: non solo in senso fisico, come segnala onemoreblog, ma anche in senso politico.
Sfruttando il doppio ruolo di ministra e candidata, ha
inaugurato ieri un centro di ricerca medica. Dove? Ma a Milano, ovviamente ... non a Roma, a Bologna, a Torino .. ma guarda caso proprio nella città nella quale si candida. Ma siamo noi che siamo cattivi a pensare male.

Le sue dichiarazioni: "Milano e' la capitale della ricerca biomedica. E' gia' sede della più importante concentrazione italiana del settore, sia pubblico che privato, e può avere un ruolo trainante nella sua scienza e nella sua economia".
Detto dalla ministra dei tagli ....

Il centro sarà affidato alla società, privata Gruppo Multimedica, da cui potrete leggere il loro motto: "Con la riforma sanitaria che pone sullo stesso piano strutture pubbliche e private, ognuno di noi può scegliere a chi affidare la propria salute.Questa è la premessa perchè si sviluppi una sana competizione, in grado di migliorare l'intero servizio sanitario per offrire al cittadino ciò che gli spetta di diritto: una sanità più efficiente, più moderna e più umana. Senza presunzione, penso che MultiMedica offra a tutti risposte coerenti ed adeguate al bisogno di salute"
Technorati:

Il trionfo dei giallisti

Maurizio Cucchi scrive "Il trionfo dei giallisti, falsi letterati" su Corriere della Sera del 12-12-2005 a p.29:
Non per essere pedante, ma legandosi [i giallisti] a presupposti fissi (stereotipi?), quelli che appunto ne determinano l' appartenenza a un genere, i giallisti compiono un' operazione squisitamente letteraria. Vale a dire, esistono in quanto interni a un sistema predefinito. E dunque (con le dovute, rare eccezioni) fanno essenzialmente «letteratura». Ma lo sappiamo: la letteratura (senza virgolette) è un' altra cosa.

Se lui sa cosa sia letteratura, ben per lui: coloro che credono di sapere tutto, questo è tutto quello che sanno. Non voglio esprimermi in merito al noir e al giallo come veri generi letterari, gli unici, a mio avviso, in grado di esprimere una certa realtà. L'hanno già fatto Gianni Biondillo su carmilla, Loredana Lipperini, thrillermagazine, ChiaroOscuro e Carlo Lucarelli , che risponde in prima persona dal suo blog, visto che l'articolo prende spunto dalle sue trasmissioni e dai suoi libri:

... allora: almeno una volta all'anno salta fuori qualcuno che dopo aver premesso che non legge 'gialli' perchè non gli piacciono e non li conosce perchè non gli interessano, ci spiega appassionatamente che il 'giallo' non è letteratura. E' successo con Eugenio Scalfari, con Filippo La Porta, con un sacco di gente, adesso c'è Cucchi. Ogni anno noi ci arrabattiamo a spiegare che non è vero, che siamo scrittori anche noi, che facciamo letteratura anche noi, e che gli esempi che citano per definirci come un gioco enigmistico risalgono ad Agatha Cristie, se va bene, e che da allora, come in tutti i generi e le forme della letteratura, compresa la poesia, le cose sono cambiate. Allora: francamente io mi sono parecchio rotto le scatole di controbattere ogni anno ad accuse del genere, per cui rispondo: sì, è vero, non siamo scrittori e non facciamo letteratura, avete ragione (il tono è quello un po' strascicato e sospiroso che si tiene con i bambini, quando rompono le scatole con un capriccio e tu vorresti rimandarli a giocare per continuare a lavorare).

Technorati: , ,

Operazione verità sul governo

Berlusconi si è lamentato da Vespa sostenendo che nessuno conosce l'entità e il valore delle riforme da lui realizzate.

D'accordo: riporto allora l'appello lanciato da l'indignato, circa il disegno di legge lanciato dal deputato di Forza Italia Pecorella (avvocato di Berlusconi e membro della commissione Giustizia), che prevede l'abolizione dell’appello in caso di proscioglimento dell’imputato.
Significa, in termini semplici, che se uno è giudicato innocente la prima volta, il PM non può fare appello contro la sentenza. Diversamente, invece, in caso di giudizio di colpevolezza, il condannato potrà ricorrere in appello. (Grazie ad
Alberto per la spiegazione).

Contro tale DDL segnalo l'appello di Magistratura Democratica

Aderiamo all'iniziativa verità: chi vota deve sapere le malefatte che stanno combinando.
Technorati:

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
l'anno scorso ti avevo chiesto un trenino ...

ma mica intendevo un treno a vapore per andare tutti i giorni a Milano!!
Va beh che ti è avanzato tutto quel carbone, visto che i dirigenti di trenitalia, delle Ferrovie Nord
sono stati così buoni ...

Per l'anno in corso non vorrei chiederti nulla, capace che se ti chiedo un animale da compagnia,
la prossima mattina mi trovo con una calesse tirato da cavalli anzichè un teno.

Cordiali saluti

Iniziamo con un sorriso, nella giornata dell'Immobility day, dove noi pendolari (in special modo i pendolari di trenitalia) protestiamo per ritardi, disservizi, ecc .. La forma scelta?
In caso di controllo del biglietto, lo presenteremo al personale di Trenitalia con un ritardo pari a quello del treno in viaggio.

Proteste inutili? Studentessa morsa da scorpione in treno E' accaduto sulla tratta Sondrio-Milano fra Morbegno e Colico. La ragazza ha avuto un malore ed è stata ricoverata in ospedale (
corriere).
Sotto Natale sono di moda le vacanza in luoghi esotici, evidentemente trenitalia ha deciso di ricreare meglio il clima tropicale ... a quando il safari e la caccia al leone?

19 dicembre 2005

Effetto a catena ...

Vista la solidità del sistema su cui si poggiava quel sistema bancario, caduto uno, iniziano a cadere altre teste: Confcommercio, Ricucci indagato a Roma, In relazione all'inchiesta sull'utilizzo del cosiddetto «fondo del presidente». Avviso di garanzia a Billè, Sangalli, Dardanelli e Poli (corriere).

Vorrà dire che si faranno compagnia ..

Fazio si è staccato dalla sedia

Finalmente la farsa è finita: "Antonio Fazio si è dimesso. Il governatore di Banca d'Italia lascia così la sua carica, dopo gli scandali che l'hanno coinvolto e l'iscrizione al registro degli indagati." (corriere)

Finalmente tolto dall'imbarazzo il governo, che da solo non era in grado di sfiduciarlo e staccarlo dalla poltrona.
Tolta dall'imbarazzo la sinistra, che sulla questione morale e sulle dimissioni, non è stata in grado di prendere una posizione seria e unica.

Intanto a Piazza Affari gli indici girano in rialzo (Mibtel +0,08% a 26.586 punti e S&P/Mib +0,20% a 35.358 punti): volano i titoli bancari ora più esposti, secondo i commenti degli operatori, alle possibili acquisizioni dall'estero con l'uscita del Governatore da sempre impegnato a difesa dell'italianità (repubblica).

Ci chiediamo con che assegno di buonuscita ci ha lasciato, il sant'uomo.
E un'ultima cosa: le attuali indagini su Fiorani e Fazio si basano molto sulle intercettazioni fatte. Intercettazione che, questo governo ha cercato di regolamentare a settembre ...

Technorati:

Un commento sull'aggressione a Borghezio


La manifestazione contro l'alta velocità doveva essere in qualsiasi maniera screditata, infangata .. ripetendo che tra i manifestanti erano presenti "anarco-insurrezionalisti", elementi "antagonisti", ecc...

Non essendo riusciti a provocare nessuno scontro, a Torino, ecco che, terminato tutto, sul treno per Milano, l'onorevole Borghezio è stato aggredito. Episodio da condannare, assolutamente, ma che lascia aperto, almeno al mio giudizio qualche dubbio.

La polizia avrebbe sconsigliato all'onorevole di salire sul treno: perchè è salito lo stesso? Secondo: se l'aggressione è avvenuta nello scompartimento, come è possibile che al pestaggio abbiano partecipato 10, 100 persone? Lo spazio è quello che è. Comunque lascio il link al comunicato di social press, con la dichiarazione di Luciano Muhlbauer che spiega come si sono svolti i fatti. "Evidentemente - dice il consigliere - a qualcuno non è andato giù il corteo e allora bisognava inventarsi qualcosa per riaccreditare il teorema delle infiltrazioni dei violentì, autonomi e anarcoinsurrezionalisti" (anche sul corriere)

Borghezio non è nuovo a provocazioni: su ecn.org trovate questo articolo dove si parla di un fatto analogo.
Intendiamoci, la violenza è da condannare, sempre. Ma anche quella contro i manifestanti a Venaus.

Si dirà: ma contro Borghezio è stata un'aggressione politica, beh, a mio parere anche le prime manganellate sono state un segnale politico.

L'effetto è stato ottenuto: dai TG la notizia e le immagini di Torino sono scomparse, come le parole di Fo, Grillo, Travaglio e Paolini ... E ancora nessuno che spiega in modo obiettivo, perchè il traforo a Venaus è indispensabile.
Uno dei cartelli della manifestazione recitava "dopo la TAV, Torino Lione in due ore. Mentre per l'esame della prostata, otto mesi".
Technorati: ,

18 dicembre 2005

La manifestazione NO-TAV a Torino

Ieri a Torino è avvenuta, pacificamente, la manifestazione NO-TAV: ospiti Dario Fo, Beppe Grillo, Marco Paolini e Franca Rame, e infine Marco Travaglio. .
Pacifica, provocazione di
Borghezio a parte ...
Dal palco la battuta di Beppe Grillo: "con l'alta velocità la mozzarella potrà viaggiare a 220 km all'ora, anzichè a 160 ... a cosa serve?"
Già, bella domanda. Cui ancora non hanno risposto nemmeno gli esponenti del centrosinistra (come il presidente Bresso e il sindaco Chiamparino) favorevoli alla TAV.
Questa è l'intervista a
l'unità di Grillo, e questo un post del blog dove si parla dello scmabio delle merci, il nocciolo della questione sull'alta velocità.
Technorati:

Camilla e il grande fratello di Giuseppe Pederiali

Il terzo giallo di Pederiali, con protagonista l'ispettore Camilla Cagliostri, è una decisa critica ai format televisivi come i reality, come anticipa il titolo. Perché al termine delle pagine si capisce che il nemico contro cui Camilla dovrà lottare è il desiderio di apparire in video a tutti i costi, di conquistarsi i propri cinque minuti di gloria.

Partiamo dalla trama: Camilla deve scortare una famosa attrice di Modena, Vanessa Silvi, che ha ricevuto lettere minatorie e telefonate con minacce di morte. Attrice che, dopo aver passato molti anni a Roma, ha deciso di tornare al paese di origine e ristrutturare una vecchia villa cui è molto legata. Il suo rapimento turba il quieto vivere della città: ma è solo il primo di una serie, perchè vengono poi rapiti una giovane commessa Coop con ambizioni televisive, un imprenditore, un giovane floricoltore, un'ex modella.
La polizia mette in relazione questi rapimenti, anche in seguito della distribuzione a diversi giornali locali di una cassetta: è la prima puntata di una trasmissione simil grande fratello. Le persone rapite sono ospiti della casa, ma le nomination servono a decidere non chi deve uscire dalla casa, ma chi deve essere ucciso.

Lo sgomento e la sorpresa causati dalla cassetta sono tali che da Roma arriva un commissario, Beggiato, col compito di prendere in mano le indagini. Indagini da cui Camilla viene estromessa, ma sia per il suo carattere orgoglioso, sia per l'amicizia che aveva iniziato ad instaurare con la nipote dell'attrice, va avanti lo stesso, per una sua strada. Inizia ad intuire che la scomparsa di Vanessa potrebbe non essere legata a quella degli altri ospiti: chi poteva voler la morte di Vanessa?

Intanto le cassette continuano ad arrivare, come fossero puntate di una regolare trasmissione televisiva: cassette che, nonostante la procura che vorrebbe bloccarle, vengono mandate in onda, conquistando un grande share. Share ed interesse che oltrepassa i confini regionali, sbarcando anche su reti nazionali.
Il grande fratello, che nelle cassette non compare mai, ma si sente solo la sua voce, conquista un suo pubblico: ma davvero le persone sono interessate a scoprire chi sarà il prossimo a morire, tra Catia, Tonino, Guido e Lory?
A Camilla qualcosa, della trasmissione, delle morti (che la televisione riporta e la gente segue con un interesse morboso) non torna: nonostante gli ostacoli del commissario Beggiato, inizia a realizzare una sua teoria.

Giallo ben congegnato, che va ad investigare nel piccolo, nel mondo dei drammi familiari della provincia, ma che è anche in grado di affrontare il tema del mondo sfavillante della televisione. Il fascino della ribalta, della notorietà, di essere su tutte le pagine dei giornali: una malattia che può essere molto pericolosa.
Nella sfida emerge il personaggio di Camilla. Come definirla? Un segugio, una persona ostinata, indisciplinata agli ordini superiori, quando li ritiene sbagliati. Ma anche una donna sensuale, amante del buon mangiare e passionale nell'amore.
Nell'intervista a cafeletterario Pederiali parla di poliziotta che non è “politicamente corretta”.
Camilla non si lascerà ipnotizzare dal grande fratello: sarà l'unica a vedere la realtà, oltre lo schermo e le apparenze della casa. Una casa che estranea il senso del reale dei partecipanti: “dopo un poco il mondo tra quei muri ti sembrerà tutto il mondo. Allora parli e ti muovi e ti comporti come se tu e gli ospiti foste davvero soli, anche se sei consapevole dell'esistenza di un copione, di un canovaccio preparato da qualcuno. Stai al gioco, il gioco diventa vita, e le migliaia di persone che ti guardano, inclusi parenti, amanti, mogli, mariti e amici, si riducono all'occhio di una persona sola, virtuale e tutto sommato anonima, anche se potente come un Dio: il Grande Fratello.”

P.S.: dopo aver letto le ultime pagine, non mangerò più mortadella ...
I link sul sito della Garzanti, su bol e ibs; l'intervista a Pederiali su cafeletterario, infinitestorie
Technorati:

16 dicembre 2005

Il paese mancato - di G. Crainz e I. Moscati

Il ventennio, dagli anni 60 agli anni 80, raccontata nello stile de La Grande Storia, su Rai 3.
Dall'Italia del boom, all'Italia delle riforme (statuto lavorati, divorzio, ..), l'Italia della contestazione e degli anni di piombo.
Gli autori sono Guido Crainz, ordinario di storia all’Università di Teramo (autore del libro “Il paese mancato”, edito da Donzelli - ibs e bol), e Italo Moscati, autore e regista, che ha già diretto per La Grande Storia la puntata intitolata “Passioni nere”.

Auguri dal Pollonord

Invito i pendolari, come me, delle linee Nord Milano, a mandare una bella e-card per Natale e per l'anno nuovo .. il 2005, considerando i ritardi.
Ecco quella che ho mandato io:
Ogni mattina, quando devo prendere il treno, penso a voi ...
La notte non dormo pensando che devo prendere il treno ...
Il ricordo del viaggio in tremo mi fa andare di traverso il pranzo ...
Sarò mica innamorato dei ritardi, disservizi, ecc???
Siccome vorrei dormire, mangiare e continuare a prendere i treni, fate qualcosa. Senza troppi ritardi.

Dacci oggi la nostra Moratti quotidiana

Letizia Moratti ha annunciato la sua candidatura a sindaco «Sarà una Milano di benessere e solidarietà» ... abbiamo già capito, dopo i soldi alle università degli amici (Pera) e ai tagli al pubblico, cosa ci dobbiamo aspettare. Per intanto il prossimo sindaco di Milano non si è dimessa da ministro, oramai il problema del conflitto di int... (cazzo stavo per dire una parolaccia) non lo si prende nemmeno in considerazione.

Si presenterà a Milano con una sua lista, come voleva fare Formigoni prima di essere bloccato; per dare l'annuncio "ha già fatto partire la campagna elettorale facendo pubblicare sui principali quotidiani lombardi una lettera aperta alla città e ai milanesi, in cui dice di voler «costruire insieme un percorso di ascolto, di analisi, di incontri... »." (unità)
Il sito della Moratti è: letiziamoratti: per far sentire la sua voce ha anche registrato 3900 blog, dandogli i nomi delle vie di Milano.
Technorati:

In che paese viviamo?

Parte del sistema bancario italiano e i suoi organi di controllo costituivano un'associazione ciminale. Un sistema criminoso del quale il mondo politico era a conoscenza e offriva coperture ..
Dopo che la notizia appare anche sui telegiornali e sui quotidiani nazionali, esiste.
Chi ha visto Report lo sapeva già da tempo ... Chi parla di una nuova tangentopoli forse non ha tutti i torti: sempre che le indagini della magistratura portino a degli sviluppi concreti. Tangentopoli aveva portato alla crisi dei partiti di massa, alla fine della CAF, all'emarginazione (temporanea) di pochi politici, all'arresto di qualche capro espiatorio. Poi i partiti si sono fatti il lifting, e le vecchie cariatidi della prima repubblica e i loro figli siedono ancora in parlamento. Il gattopardo ha vinto ancora.

Quali reazioni ha avuto il mondo politico? Tiepide: suscita più clamore la notizia che quattro montanario occupano il presidio, preoccupati per la propria salute e per il proprio futuro, piuttosto che la notizia (ma in realtà si sapeva già tutto) dell'arresto di Fiorani, degli avvisi di garanzia a Fazio e Consorte.

Una postilla la merita la faccia di lifting di Berlusconi: all'ennesima presentazione del libro di Vespa ha ancora attaccato col pericolo comunista. Sono contento: se non ha altri argomenti che non quelli della paura dei carri armati del patto di Varsavia, siamo a posto.
E' come fare un salto indietro negli anni, quando per la paura dei comunisti si arrivò alla strategia della tensione. Ma questa è un'altra storia, forse.

Le inchieste della magistratura sui furbetti del botteghino non fa mi più schifo che quella sulle inchieste sulla sanità siciliana, sulle rivelazioni di Giuffrè a proposito della morte di Calvi (il torbido intreccio tra mafia, finanza Vaticana, lo IOR, la loggia P2), la sentenza su Ustica (ora tirerranno di nuovo fuori la pista del cedimento strutturale? Oppure Al Qaeda?) ... scegliete voi cosa preferire.
Technorati: Fazio, , , , , ,

13 dicembre 2005

Narrativa aviaria - Il Grande Pollaio show

Il presentatore
Signori e signore venghino ... inizia oggi il grande Show delle Ferrovie Nord: il grande Pollaio Nord. Un gioco innovativo, una nuova forma di sfida che vi appassionerà. Un gioco che vi porterà in capo al mondo, ma che dico in capo al mondo? Alla stazione di Milano Cadorna, vi porterà !! Il primo reality show ambientato sui un treno di pendolari! Non farete da nessun'altra parte un'esperienza come questa!! Forza coraggio signori: in carrozza!!!

Il nervoso
Ma, mi scusi, signor presentatore! A me sembra che questo gioco sia il solito del viaggio a Milano, il viaggio dei pendolari verso il lavoro a Milano.

Il presentatore
Ma certo che è il solito viaggio, siamo sui treni delle Nord! Ma questo è anche un gioco a premi!

Il nervoso
Mi scusi quali sarebbero i premi?

Il presentatore
Questo è un reality show, come Il Grande Fratello: vince chi riesce ad arrivare vivo a destinazione, superando tutte le prove cui, man mano, sarete sottoposti.

Il lettore
Mi scusi, come funziona il gioco? Cioè, come faccio ad iscrivermi?

Il presentatore
Si prendono qualche centinaia di persone, che non si conoscono, le si mette assieme, pigiate, su un treno: è un reality che va in onda ogni giorno (come giusto che sia per tutti i reality), ma, questa è la novità del reality delle Ferrovie Nord productions, va in onda solo dalle 7:00 alle 9:00. E' il primo reality dei pendolari, pardon dei polli .... e non vi preoccupate per l'iscrizione: siete automaticamente iscritti una volta che avete pagato il mensile. Questa è la rivoluzione Copernicana dei reality: nessuna selezione per entrare, nessun provino .... ma ci sarà una selezione per rimanere a bordo, pardon, nel pollaio. Solo il migliore di voi arriverà vivo: Crederci sempre...arrendersi mai!

Commento in sottofondo dei polli, tra il brusio generaleMah, a me sembra tanto una fregatura!! In ogni caso i polli, diligentemente come tutte le mattine, si apprestano a salire sul treno. E il gioco ha così inizio ...

Il Grande Pollaio Show: la presentazione

Il presentare
Okkei, ragazzi: ora tocca a voi. Siccome è il primo giorno, dovete presentarvi. Forza chi inizia!

Il nervoso
Ma io veramente me ne vorrei stare per i fatti miei ...

Il presentatore
No: lei ha pagato? E allora deve stare al gioco, non può uscire. A meno che non intenda abandonare il pollaio, ossia scendere dal treno. Ovviamente in corsa. Iniziamo da quel signore che si sta nascondendo, laggiù in fondo: lei si presenti!

E mentre l'occhio di bue si sposta sul pollo Innamorato, questi, in un inutile tentaivo di mimetizzazione (imparato dai molti anni di militanza nei Boy Scouts), cerca assumere lo stesso colore dei sedili dei vagoni. Avete presente? Quel marrone sporco ...

L'innamorato
Ecco .. io veramente ... sono il pollo innamorato ... salgo tutte le mattine sullo stesso vagone per cercare di sedermi accanto ad una ragazza ...

Il presentatore
Ah, ma signori e signore: abbiamo qui un pollo che, nonostante i viaggi sul treno, ha ancora un animo sensibile. Un bel applauso di incoraggiamento!!

E mentre tutta la carrozza sancisce con un battito i mani la figura meschina del povero innamorato, che in pochi secondi passa da rosso paonazzo, a rosso cardinale, rosso Babbo Natale ... rosso missione su Marte (non so cosa vuol dire, ma rende l'idea)

Il cane dell'uomo col cane
Ma anche io dovrò partecipare al gioco? Pensava tra se e se (anche perchè sul vagone non c'rano altri cani con cui ragionare, altrimenti ...) Perchè, va bene tutto .. ma a questo gioco allora prendono proprio tutti, cani e porci! Scusate la battuta.

La mummia
Destata dagli antichi sonni, nei quali era piombata appena messo piede all'interno della carrozza, caldo o freddo, inverno o estate ... La mummia iniziò ad agitarsi: come il panda, che senza il suo bambù è una specie a rischio estinzione, anche la mummia, se le viene tolta la possibilità del sonno, non se la passa tanto bene.

Il presentatore
Bando alle ciance: iniziamo. Come prima prova, per il viaggio di oggi, proveremo ad aggiungere due fermate in più, a quelle normalmente effettuate dal treno. Ovviemente rimangono tutti i confort climatici, che ormai sono diventati uno standard abituale: un caldo che neanche l'Isola dei Famosi, arredamento stile Ikea da casa del Grande Fratello, sporco sui pavimenti da far invidia alla Fattoria ... Uno studio dell'Università dell'isola di Tonga ha stabilito che in una carrozza si possono stipare fino a 100 persone (la stima sale a 150 se sotto salamoia, ma non è il nostro caso). Noi, delle Ferrovie Nord productions, abbiano ritenuto che fosse una sfida stimolante riuscire ad a arrivare a quota 110.

E mentre, stazione dopo stazione, i pollastri continuano a salire (qualcuno, forse più saggio degli altri tenta la fuga dai finestrini, dimenticandosi che questi sono appositamente bloccati per evitare abbandoni ...) e la temperatura si fa più equatoriale, i primi sintomi da pendolarismo ....

Il lettore, separato dai suoi amati libri, la ressa gli impediva la lettura, sta andando in crisi da astinenza ... inizia perfino a leggere le etichette della signora, molto gentilmente, gli sta ficcando un gomito in mezzo alle scapole.
Il nervoso sta esplodendo: se normalmente non sopporta la ressa, avere troppa gente attorno, ora è al limite. Avete presente un toro cui esce il fumo dalle narici (d'accordo, si vede solo nei cartoni animati, ma è per dare un'idea)? Ebbene, in quel momento forse sarebbe stato il toro, a confronto, sarebbe parso mansueto come un agnellino da latte. Ispettore Kallaghan: tutta quela pendolaraglia attorno e non avere la possibilità di controllare i biglietti e abbonamenti? Era troppo anche per lui. Ma stoicamente tiene duro ...
Ma alla fine due povere pollastre, esauste dall'aria, che era diventata più rarefatta che sulla cima dell'Everest e più rovente del deserto del Kalahari ... crollano.

Riportiamo la testimonianza della pollastra concorrente:
Pollastra eliminata
Ho iniziato ad avere strane allucinazioni: carrozze pulite, posti a sedere, visi contenti ... mi son resa conto che dovevo gettare la spugna. E tutto attorno a me è stata un'unica luce, dalla quale emergeva l'algida figura di Sant'Apollinare, protettore del pendolare. Sono dispiaciuta per questa eliminazione, ma faccio i miei migliori auguri ai polli che rimangono iscritti al gioco.

Il presentatore
Signori e signore, che spettacolo, i nostri polli anche oggi han ben resistito alle prove ... solo due concorrenti han dovuto abbandonare il gioco. Un bell'applauso a loro, per aver voluto spontaneamente partecipare. Ricordatevi: domani è un altro giorno, dunque una nuova sfida per i nostri polli. Non mancate l'appuntamento: in diretta sui treni delle Nord!!
Technorati:

Prezzemolino Vespa

In questi giorni ho visto Vespa dappertutto, in tutte le trasmissioni possibili, specie quelle a carattere di svago. Per presentare il suo libro "Vincitori e vinti" è andato da Augias a "Storie Vere" (Rai3) (che tra l'altro è stato l'unico interlocutore che gli ha rinfacciato i limiti del suo libro), nella trasmissione "A sua immagine" (Rai1), da "Affari tuoi" da Pupo (Rai1), a "La settimana" (La7) con Elkann, "Linea Verde" (Rai1) con Marco Brosio e infine è riuscito pure a imbucarsi a "La prova del cuoco" con la Clerici. Complimenti!

Proprio dalla Clerici, mentre stendeva la pasta, raccontava delle incredibili rivelazioni del suo libro, che getta luce su una parte della nostra storia che ci siamo dimenticati "dopo la liberazione sono stati massacrati 30000 fascisti".
Ma dai? dopo il libro di Pansa ("Sconosciuto 1945"), che parla solo di quello (nascondendo i crimini commessi da quei fascisti poi giustiziati, come il federale di Torino), un altro libro che racconta la storia andando a filtrare i pezzi che interessano. Solo i morti che fanno comodo.


Un'altra rivelazione: i crimini di guerra effettuati dai nazifascisti nell'Italia centrali non sono stati processati perchè la Germania, terminata la guerra divenne una nostra alleata. Ne aveva gia parlato Franco Giustolisi ne "L'armadio della vergogna", dove la vicenda è stata spiegata in modo più approfondito. Tito chiese di mettere sotto processo i vertici militari italiani (il maresciallo Graziani e il generale Roatta) per crimini di Guerra nell'allora Jugoslavia, richiesta che fu bloccata da Churchill perhè l'ex nemico, l'Italia fascista, era diventato un prezioso alleato nella guerra fredda. Per Vespa, Tito dimostrò "una faccia di bronzo" perchè dimenticò i morti italiani uccisi nelle foibe dai titini. Come se i morti per mano titina cancellassero i morti da parte degli italiani.

Piazza Fontana? "Forse tra gli ideatori dell'attentato ci furono persone del terrorismo nero, ma come esecutori, ho i mei dubbi ..". Sembra di sentire parlare Montanelli che, ha proposito della strage alla stazione di Bologna, sul suo libro "La storia d'Italia - gli anni di fango", scrisse che i morti meritavano giustizia, ma anche i terroristi Mambro e Fioravanti, ingiustamente accusati ...

Vespa ha aggiunto poi, parlando del sempreverde Andreotti, una persona con una memoria prodigiosa, che, quando era sottosegratario, della vicenda delle stragi dimenticate nell'armadio della vergogna "non ne sapeva nulla" .. peccato.

Piazza Fontana: per non dimenticare, a parole ..

Dopo 36 anni, il consiglio comunale di Milano ha deciso di non sospendere la seduta in ricordo dei morti di Piazza Fontana. La commemorazione si intitolava "Per non dimenticare", ma il messaggio che lascia la maggioranza di palazzo Marino è l'esatto contrario: dimentichiamoci di queste morti fastidiose, che ci legano ad un passato oscuro .. anche perchè ad un certo punto, a furia di parlare di Piazza Fontana la gente inizierebbe magari a leggere qualcosa, non sui libri di scuola, ovviamente, ne sui quotidiani. E potrebbe fare legami tra le persone ai vertici dei servizi, i ministri dell'epoca, l'eversione ....

Ma torniamo alle buone notizie: ieri Albertini e Formigoni hanno inaugurato il progetto (in miniatura) della Biblioteca Europea a Milano: costo 215 milioni. Dove sono questi soldi? Albertini, incalzato dai giornalisti ha dovuto ammettere che di quei soldi, ne sono disponibili solo 30 milioni, bloccati per tutto il 2006. Per i lavori inizieranno nel 2008 e termineranno (se termineranno) nel 2011.

Un bel progetto su carta, da "illusionista" direbbe qualcuno.
Intanto oggi, per arrivare a Milano, ho impiegato un'ora e un quarto. Io e tutte le altre migliaia di pendolari lombardi ... E il totale dei ritardi sulla mia linea, per il solo mese di dicembre e per la sola andata Arosio Milano (Ferrovie Nord) somma a più di un'ora. Reali, non su carta.
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12 dicembre 2005

Noir fest 2005: le ultime notizie

Vincitore del premio Scerbanenco Leonardo Gori con "L’Angelo del fango": "La giuria ha scelto l’alluvione di Firenze, l’Italia dei misteri, le spie doppiogiochiste, i complotti contro il presidente della Repubblica Saragat e, soprattutto, il capitano Arcieri."

Colorado noir: Maurizio Totti, lo scrittore Sandrone Dazieri e il regista Gabriele Salvatores hanno esposto i nuovi progetti per il 2006.
Slitta il progetto su "La scala di Dioniso" dal libro di Luca di Fulvio: ci vorranno altri due anni per la sceneggiatura.

Prossimamente sugli schermi:
La cura del gorilla (scheda) "Claudio Bisio presenta insieme al regista esordiente Carlo Sigon, il produttore Maurizio Totti e lo scrittore Sandrone Dazieri, il film che probabilmente uscirà in sala il 3 febbraio distribuito dalla Warner Bros. Pictures Italia"

Intervista ai Manetti Bros: "i Manetti bros., ospiti abituali del festival, hanno aperto una parentesi sull’operazione “ispettore Coliandro”, la serie tv ispirata ai romanzi di Carlo Lucarelli, presentata uno e due anni fa proprio a Courmayeur, alla presenza dei dirigenti Rai pronti a confermare le date di trasmissione, e poi mai andata in onda su Rai 2. “Noi speriamo ancora – hanno esordito i Manetti – nella possibilità di vedere le avventure di Coliandro in televisione. In Rai le quattro puntate sono piaciute, dunque mai dire mai. Tra l’altro ora siamo impegnati con un’altra serie tv targata Rai 2, quella che parte dal libro Crimini, che vede coinvolti autori come Lucarelli, Faletti, Camilleri, Carlotto, con la cura di Giancarlo De Cataldo.”.
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Le ragioni del NO alla TAV

Da BeppeGrillo:
Il docente di un corso di "Analisi delle politiche pubbliche" ha discusso con gli studenti quello che è accaduto in Val di Susa e ha chiesto loro di analizzare l’informazione riportata dai tre principali quotidiani italiani. (repubbica, la stampa e corriere).
L'esito è riportato al link: in sostanza nessuna motivazione suffragata da dati obiettivi.

In risposta ai 9 luoghi comuni sulla TAV (il Piemonte sarebbe isolato, la linea èè indispensabile, ..) leggete qui.
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La posizione del centrosinistra sulla mafia

Qual'è la posizione del centrosinistra sulla mafia? Difficile stabilirlo perchè l'argomento sembra diventato improvvisamente tabù, sfuggente come la questione morale (sollevata da Ciampi a Lodi) o la separazione del potere politico, finanziario e mediatico.
Chi glielo spiega ai ragazzi di Locri, ai ragazzi della Sicilia, che in massa sono andati a votare la Borsellino (uomo di stato di destra), che la lotta alla mafia non è in nessuna agenda della sinistra, in nessun programma politico?

Forse perchè, come diceva il personaggio del "Vecchio" nel "Romanzo Criminale" di De Cataldo "Quanto alla mafia, non aveva mai rappresentato un vero problema. La mafia era più che un'istituzione: una necessità storica" ...

E allora altre diventano le priorità del centrosinistra: inseguire la CdL nelle sue uscite su aborto e unioni civili, stando attenta alle bacchettate dei vescovi.
Chissà cosa pensa Ruini della mafia? Ah, che stupido, già la so: "i mafiosi sono bravi cristiani, perchè vanno a messa tutte le mattine". Come i Provenzano, i Fazio, gli Andreotti ...
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Piazza Fontana 36 anni dopo

A 36 anni di distanza, quattro inchieste e 12 processi cosa rimane? Nessun colpevole consegnato alla giustizia: finiti i processi, pronunciate le sentenze ed esaurite le indagini .. si è rinunciato a conoscere la verità.
In realtà la sentenza del 2005, a leggerla bene, conferma che la strage del 12 dicembre porta la firma di Ordine Nuovo: il gruppo neofascista fondato da Pino Rauti. E si potrebbe continuare andando ad approfondire i legami di questo gruppo con i servizi, parlare di "strategia della tensione" ...

Oggi a Milano la cerimonia di commemorazione, alle 16:30, con la deposizione di corone di fiori in Piazza Fontana. Commemorazione che ha il titolo "Per non dimenticare. Piazza Fontana 36 anni dopo": mai parole mi sembrano più false e scandalose. Se non si volesse veramente dimenticare, le inchieste non si sarebbero fermate ad un passo dalla verità, non ci sarebbe prescrizione o segreto di stato.
Allora, proprio per non dimenticare segnalo questi link:


E questi libri:

  • Il libro nero della Prima Repubblica, Di Giovacchino Rita Fazi editore (ibs e bol)
  • Foto di gruppo da Piazza Fontana di Mario Consani (non ho trovato link ..)

Technorati:

11 dicembre 2005

Il patto in Val di Susa

L'inizio dei lavori, poi le proteste della popolazione della valle, co i sindaci in prima fila. Il blocco dei cantieri cui il governo rispond con la militarizzazione della valle. Fino allo sgombero a manganellate del presidio. Poi rioccupato. E tutti i TG a riportare le dichiarazioni dei politici "la legalità è ritornata", "1000 terroristi hanno invaso la valle", "ora è solo un problema di ordine pubblico" ... Nessuno che si esprimesse sulle motivazioni della protesta: ma insomma l'amianto c'è o no? Siamo sicuri che senza il traforo a Venaus andiamo in serie B?

Tanto per ricordare, quando ci sono state le proteste a Scanzano o in Campania per l'inceneritore, i manifestanti arrivarono a bloccare la ferrovia e l'autostrada. Ma in quel caso il governo non scelse la linea dura.

Ora, finalmente si è arrivato al
patto, tra governo e i sindaci dei comuni interessati dalla TAV: ma non potevano pensarci prima?
O forse che le botte e le manganellate sono servite per arroventare il clima (siamo sotto elezioni) e per rispolverare il tormentone degli anarco-insurrezionalisti?
Intanto il sito dove dovrebbero iniziare gli scavi è stato posto sotto
sequestro , caso mai a qualcuno volesse venir voglia di continuare i lavori lo stesso.
Technorati: ,

09 dicembre 2005

Nassiriya: é ferito, annichiliscilo!

Su Rainews 24 è possibile vedere un inedito filmato della battaglia dei ponti (6 agosto 2004) a Nassiriya. Un video che mostra scene di guerra (alla faccia della missione di pace): ad un certo punto un carabiniere vede un nemico ferito e grida "Annichiliscilo!".
In TV (ma non su mediaset) finalmente si vede la guerra degli italiani.
Technorati:

Il karma del gorilla di Sandrone Dazieri

Un altra avventura del Gorilla, che ci porta da Milano a Buenos Aires, passando per i boschi di Varese, per seguire le fila di un'indagine che tocca tanti (forse troppi temi): dai rapimenti della Cia, alle morti delle bestie di satana, al traffico di armi ....

Una miscela di contenuti di situazioni da far perdere l'orientamento al lettore: ma questo è lo stile di Dazieri, ironico e pungente, avventure ai limiti dell'impossibile e pagine piene di “amarcord” per un periodo passato.
Torniamo alla storia: il Gorilla riceve l'incarico di rintracciare una ragazza, Sabina, che aveva conosciuto ai tempi della militanza nei centro sociali, nei primi anni 90. Il datore di lavoro è un ex amico, Sammy, costretto ad una sorta di prigionia in casa per la sua malattia, la Sensibilità Chimica Multipla: ex frequentatore di centri sociali come Sandrone, poi diventato erede di un'immensa fortuna. Sabina è stata la sua fidanzata, di cui ha perso le tracce anni addietro, dopo che questa è partita per l'Argentina. Sammy, col ricatto di rivelare la sua doppia personalità (il Socio), costringe il gorilla a mettersi sulle sue tracce.

La parentesi in Argentina è breve ma sufficientemente movimentata, come il ritorno a casa, dentro la stiva della nave: all'interno della stiva nasce una delle riflessioni più amare, su altri viaggi, fatti dai clandestini “pensavo a tutti i clandestini che non ce l'avevano fatta, e aspettavano sul fondo che la rete di qualche pescatore li riportasse a galla”.

Ma in Italia non può rilassarsi: con un'accusa di omicidio sul capo (la morte di un'amica di Sabina), è costretto ad indagare da solo e di nascosto. E scopre una scia di delitti, di giovani ragazze che forse porta proprio al suo ex amico-nemico Sammy. Chi è il serial killer? Riuscirà il nostro eroe a farla franca?

Un noir dal ritmo vertiginoso e spietato, tra poliziotti ottusi, ambigui personaggi dei servizi e tutto il sottobosco di una Milano da bere (manager, modelle, buttafuori ..) che Dazieri ritrae in modo ironico e tagliente. Fedeli compagni (o rassegnati forse) compaiono, come nei precedenti libri di Dazieri, Marco l'Elefante, l'avvocato Mirko Bastoni, Alex e Padre Molinas. L'unico appunto che si può fare è che alcune parti della storia sono state inserite nel libro quasi “tirandole per i capelli”: come la questione delle redention della CIA, i rapimenti dei sospetti terroristi. Come se Dazieri ne avesse voluto parlarne a tutti i costi.
Noir dalle cui pagine emerge però un Gorilla più malinconico e riflessivo (rispetto alle precedenti avventure), che deve fare i conti con gli anni che passano, le cicatrici che aumentano sul suo corpo, e con un scorta di memorie del suo passato che inizia a pesare.
Metterà la testa a posto Sandrone alias il Gorilla? Speriamo (come lettori affezionati) di no.

I link su bol e ibs; il sito di Sandrone Dazieri
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La mafia è bianca di Stefano Bianchi e Alberto Nerazzini

Questa è una storia di mafia .. inizia con queste parole il libro inchiesta dei giornalisti Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, sulle musiche di Nicola Piovani. Un film che spiega dei legami tra la nuova mafia, il potere politico e il mondo della sanità. La mafia presentata è quella che ha preso il comando dopo l'arresto di Riina, nel 1993: non è più quella che si esprime con le bombe e le stragi. È la mafia che ha deciso di eclissarsi, di non far parlare più di se (e ci sta riuscendo benissimo), ma di continuare lo stesso a fare affari. Come? Con la sanità ad es: è questa inchiesta mostra come sia stato possibile.
Protagonisti sono tutti medici o persone comunque legate al mondo della sanità: come Michele Aiello, accusato di associazione mafiosa e di essere il prestanome di Bernardo Provenzano , il cui nome era scritto su uno dei “pizzinni” che Riina aveva in tasca al momento dell'arresto. Aiello è proprietario della clinica Villa S. Teresa, specializzata in tumori, ora chiusa dopo il suo arresto. Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia (medico anche lui), vicesegretario dell'UDC, è ora sotto processo per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra: avrebbe favorito le cliniche di Aiello nel diventare strutture accreditate dalla regione.


Perchè la sanità, in Sicilia, è un vero business: se in Lombardia ci sono 60 cliniche accreditate, qui ne abbiamo 1700, tra cliniche, ambulatori e centri di medicina nucleare. O come i centri di dialisi: il 90% dei quali è in mano a i privati, come il professore Giammarresi, proprietario del più importante centro di dialisi della regione. Il cui nome compare nelle intercettazioni ambientali del boss Giuseppe Guttadauro (medico) capo del mandamento di Brancaccio, condannato per associazione mafiosa. In queste intercettazioni (senza le quali queste inchieste per mafia non sarebbero nemmeno partite) il boss parla di elezioni regionali (quelle del 2001, nelle quali Toto Cuffaro è stato eletto) e di nomine a ruoli di direttore di cliniche siciliane. Telefonate al medico (anche lui) Domenico Miceli (sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa). Con Salvatore Aragona (medico), condannato definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa, legato al boss Guttadauro.

Il film mostra l'aria che si respira a Bagheria, dove i cartelli antimafia (con la faccia di Provenzano e la scritta Wanted) devono essere appesi di notte, mentre di giorno la gente del quartiere dice “Provenzano? È una persona squisita! I mafiosi, sono persone gentili squisite e di chiesa!”.
I due giornalisti hanno intervistato sia Giammarresi che il dottor Manenti colui che, quando era a capo della Ausl 6 di Bagheria, ha accreditato la clinica di Aiello. Nessuno dei due ha voluto esprimersi sui loro legami con esponenti mafiosi. Di fronte all'osservazione che Aiello avrebbe dichiarato, durante il processo, di avere dato 25000 euro a Manenti, la risposta è stata “mi riservo di non rispondere”.

Ma non esistono solo medici in odore di mafia, in questa storia: Stefano Bianchi ha intervistato anche la figlia del professore Paolo Giaccone, ucciso dalla mafia per aver voluto sottoscrivere una perizia con cui si incastrava il killer Filippo Marchese. “Mio padre non pensava di diventare un eroe, era una persona onesta. Qui si diventa eroi quando si è persone normali, oneste.

Dopo aver parlato dei comprimari, ecco che il protagonista del film entra in scena: Toto “Vasa vasa “. Il film mostra l'udienza nella quale Angelo Siino “ex ministro dei lavori pubblici di cosa nostra” racconta di fronte ai giudici “Cuffaro mi disse: devo essere il primo degli eletti, mi devi aiutare”. Era il 1991.
Erano gli anni che stavano portando a Mani Pulite, dove la mafia stava perdendo il suo riferimento politico più importante, la DC. Nel film viene riportato, un pezzetto della staffetta tra le trasmissioni Samarcanda e Maurizio Costanzo Show, in occasione della morte di Libero Grassi, dove un giovane Cuffaro reagisce alle accuse di mafia “c'è in atto una volgare aggressione alla migliore classe politica della Sicilia ... il vostro giornalismo mafioso fa più male alla Sicilia che 10 anni di morti di mafia!”.

Il boss Guttadauro e Miceli, e questo lo sappiamo sempre grazie alle intercettazioni, commentando la trasmissione, apprezzano l'atteggiamento di Cuffaro ..
Siino ha anche parlato di una riunione, sempre nel 1991, di Cuffaro col boss Teresi (della famiglia di Villagrazia), con Santino Pullarà, Di Matteo e Nino Gioè. I responsabili della strage di Capaci.

Le immagini del film tornano al presente, al recente congresso dell'UDC del luglio 2005. Partito di cui Cuffaro è vicepresidente e nel quale militano Antonio Borzacchelli, ex maresciallo dei carabinieri, imputato per concussione, Giorgio Riolo, maresciallo dei ROS, accusato in concorso esterno in associazione mafiosa e Giuseppe Ciuro, maresciallo della Guardia di Finanza, esperto di intercettazioni, sotto processo anch'egli per concorso esterno in associazione mafiosa. Come ma i questi nomi? Perché ad un certo punto le intercettazioni terminano: Guttadauro e gli altri boss si accorgono che i magistrati conoscono le loro mosse. C'è una talpa. E le cimici, che magari avrebbero potuto portare all'arresto di Provenzano, vengono “bruciate”.

Al congresso, ci sono tutti, Cuffaro in prima fila: Casini, il presidente del partito, colui che difende la chiesa dalle accuse di intromissione nella cosa pubblica, non ha vergogna di portasi appresso una persona sospettata di contatti con i killer di Falcone. Anzi, ha il coraggio di dire “non dobbiamo fare l'errore di lasciare l'appannaggio della questione morale e della lotta alla mafia alla sinistra”.

Il film si conclude con le immagini di una processione religiosa, con lenzuola e drappi bianchi, “le cliniche sono bianche, i colletti sono bianchi e se la mafia è bianca, come faccio a riconoscerla?”.
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