10 giugno 2005

Chiudi gli occhi di Raul Montanari

Un giallo con un'ambientazione insolita: una piccola cittadina in riva ad un lago nel norditalia, anzichè una città. Il lago è il lago d'Iseo e il paese è quello di Lovere.
Il lago è stato, 13 anni prima, testimone di un delitto feroce, una ragazza che è stata stuprata e poi uccisa. Un delitto che ha segnato profondamente le persone e che vive ancora nei ricordi. Un paese nel quale vivono ancora i testimoni della vicenda: la madre dell'assassino, che si è suicidato, i fratelli della ragazza, il poliziotto che aveva condotto le indagini.
Un paese nel quale sotto l'apparenza di una vita tranquilla, covano sentimenti di odio razziale, verso immigrati marocchini, accusati di essere venuti a "rubare il lavoro" agli italiani.

Il ritorno di Andrea, che era stato prima accusato e poi scagionato di aver partecipato al delitto, fa da scintilla per l'esplodere di una nuova tensione. Andrea, che era dovuto allontanarsi dal paese subito dopo i fatti, torna per i funerali della madre: ma il vero motivo è la ricerca della verità su quella notte, dove il suo destino, e quello dei suoi amici, ha preso un diverso corso. Il libro si muove con un ritmo sostenuto, seguendo gli schemi di un film western. Tali sono i personaggi che Andrea si trova a fianco: un prete che ha rinnegato la fede, che ha snmesso di lottare contro le proprie debolezze, un immigrato marocchino, dallo sguardo enigmatico, e una ragazza, Dora, bionda e meravigliosa. Tutti gli ingredienti del western, fino alla sfida finale, con il buono, Andrea, contro i cattivi, i ragazzi del paese.

Una storia dove si alternano pagine di violenza a pagine di amore (tra il buono e la bella), senza nessuna pausa fino al colpo di scena finale. Il punto di forza del libro, e questo è un merito di Montanari, è l'aver saputo creare una serie di personaggi molto reali, con le loro debolezze (come ad es. la figura di don Alfio, schiacciato dal peso della colpa), con la contradizione di apparire forte, senza paura, con le ipocresie da piccolo paese, che ti fa considerare nemico tutti quanti ti sono "diversi"e ti porta a cercare protezione nel branco. E accanto a tutto il lago, che non ha un'acqua trasparente, pulita: ma un'acqua nera, che fa paura, inquietante.

I link su ibs e bol. L'intervista su cafeletterario all'autore, Raul Montanari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"FARE ZAPPING SU INTERNET"

Un idea per un "art weekend"

http://zappotv.com/playit.asp?id=289915

o GIOTTO

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paolo

paolo@zappotv.com