29 giugno 2005

La targa dello scandalo

Milano si ricorda di tutti i suoi figli, di quelli che han dato tanto, ma anche di quelli che han preso. E non hanno più restituito. La giunta di Milano ha deciso di posare una targa commemorativa in memoria di Bettino Craxi, davanti agli uffici in piazza del Duomo. (dal corriere)

Ironico invece il commento di Antonio Di Pietro, ex pm di Mani pulite ed attuale leader dell'Italia dei Valori: «Ben venga una targa commemorativa per Bettino Craxi a piazza Duomo, a condizione però che nella targa siano indicati i titoli di quando era in vita: politico e latitante». (sempre dal corriere).

Ricordiamolo ancora una volta: Craxi è stato condannato in contumacia per bancarotta fraudolenta e finanziamento illecito ai partiti. Travolto dagli scandali giudiziari e inseguito dai mandati di cattura del pool Mani Pulite di Milano, preferì non affrontare i processi e nel 1994 fuggire nella sua villa di Hammamet, in Tunisia, presso la quale capi di Stato e politici di tutto il mondo amavano un tempo farsi ospitare (dalla sua biografia).

Mi chiedo come sia stato possibile che la giunta di Milano abbia potuto votare per questo, anche se a scrutinio segreto: poi ho trovato questo:

Il centrodestra avrebbe potuto accedere all´idea di intitolare una via a Berlinguer, il sostenitore della «questione morale», politico di «immacolata onestà» (secondo la definizione di Indro Montanelli), a condizione che il centrosinistra votasse per l´affissione di una targa in memoria di Bettino Craxi. Da mettersi in piazza del Duomo 19, dove tutti i milanesi sanno che c´era lo sportello per le tangenti. A quel punto la proposta-Berlinguer si è inabissata. Per pudore.

Sul blog di Lorenzoc c'è una vecchia prima pagina di cuore, con il vero volto dei craxiani. Caro Lorenzo: anche io mi incazzo ancora.

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