18 ottobre 2005

Lei è il mio peccato Marco Bettini

Un investigatore a metà tra il Montalbano di Camilleri e Duca Lamberti di Scerbanenco. Meno ironico del primo e meno cinico del secondo (che non era nemmeno poliziotto).

Il vicequestore Mormino deve indagare su un morto, l'agente immobiliare Gianluca Morozzi, ucciso all'interno di una clinica privata. Perchè l'assassino l'ha ucciso proprio in quel luogo?

I dubbi sulla morte aumentano col ritrovamento di DVD che mostrano il morto durante rapporti sessuali con l'ex fidanzata e altre donne (anche prostitute). Mormino si deve scontrare anche la reticenza del padrone della clinica, l'immobiliare Balboni: una persona che sembra essere dotato di un forte potere e di forti agganci, anche in ambiente massonico. Infatti, dopo i primi passi dell'indagine, che giocoforza parte dalla clinica, e dopo la morte di una seconda persona, in un cimitero, l'indagine gli viene tolta e passa nelle mani dei carabinieri. Ma Mormino, per orgoglio, continua ad indagare da solo.

E' un indagine complicata, che sembra legare il morto nella clinica ad una banda di rumeni,sulle cui tracce sono anche i carabinieri. Ma è soprattutto il torbido legame che si instaura tra il poliziotto e l'ex fidanzata Francesca che rende tutto più difficile. Perchè in Mormino inizia ad insinuarsi il dubbio sulla sua colpevolezza.

Giallo metropolitano, ambientato in una città che potrebbe essere Bologna: nel libro rientrano drammi familiari, bande di spacciatori crudeli, che vivono nel lato oscuro della città (giustappunto chiamato "L'inferno"), logge massoniche in grado di proteggere i propri affiliati. Ma anche poliziotti corrotti e poliziotti innamorati: l'autore preferisce approfondire i rapporti psicologici tra Mormino e Francesca, ma anche tra gli altri personaggi, a discapito delle tematiche sociali e di cronaca. Un poliziotto vittima dei suoi conflitti personali e delle sue ossessioni le quali, se da un latolo aiutano a risolvere il caso, dall'altro lo rendono un uomo solo.

Bettini evidenzia anche il rapporto che esiste tra polizia e carabinieri, che si dividono il territorio e i casi di competenza, e che alla fine devono arrivare ad una conclusione dell'indagine che consiste soltanto nel «confezionare i fatti in modo che siano digeribili per il pubblico». Il potere delle logge massoniche, in grado di influenzare i poteri giudiziari (e dunque decidere su cosa indagare e su cosa no), i poteri politici e le carriere dei funzionari come Mormino. Che rimane l'unico sconfitto di tutta la storia.

Nel sito di
Marco Bettini, sono presenti delle foto di alcuni posti del libro: la clinica, il cimitero, l'inferno, l'hotel Romania.
I link su bol e ibs

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

bel libro. ma lo avevi letto "senza sangue" di cui è il seguito?

la città è bologna. ma i luoghi descritti sono romanzati, eccessivi, più cupi, paurosi o strani di quanto siano in realtà.

bel libro, comunque. non l'ho ancora finito ma "senza sangue" mi pareva meglio, però.

alduccio ha detto...

E' il primo libro che leggo di Bettini. Bello per la descrizione dei personaggi (anche se con qualche eccesso), meno per l'ambientazione, se escludi la descrizione dell'inferno.