12 ottobre 2005

Rumble tumble di Joe Lansdale

Al termine di questo libro mi sono posto la domanda: perchè Lansdale usa tutta questa violenza, fino alla fine, lasciando da parte il suo umorismo tagliente e cinico? Cosa ha voluto dirci? Partiamo allora dall'inizio.

La storia parta dalla crisi di Hap, per la difficile convivenza (forzata) con Leonard: la sua casa è andata distrutta al termine del libro "Bad Chili". Hap deve anche decidere in che direzione portare il suo rapporto con Brett, l'infermiera conosciuta nel precedente libro. Andare a convivere con lei o lasciare che tutto vada avanti così? Anche pensieri tristi sul come finire la propria esistenza (steso su un letto ascoltando musica, sotto un cavalcavia dell'Interstate 59, tra le gambe di una rossa) iniziano ad affacciarsi nella sua testa.

Ma Hap non avrà modo di riflettere a lungo: Brett viene avvicinata da un nano travestito da cow boy, che le chiede 500 dollari in cambio di informazioni sulla figlia Tillie. Scopre così che è chiusa in un bordello dal quale vorrebbe scappare: si trova nella città di Hootie Hoot, in Oklahoma.
Dopo essersi procurati le armi da uno strano individuo (Haskel) che ha l'hobby di catturare armadilli, Hap e Leonard si lanciano in questa nuova avventura. Nonostante la paura di essere uccisi o di uccidere, sanno che lo devono fare, per il legame che laga ciascuno all'altro: amicizia profonda, amore o altro.

Ma arrivati a Hootie Hoot scoprono che Tillie, per punizione, è stata data in mano ad una banda di fuorilegge, i "Bandito Supremes", che hanno la loro base in Texas.Tra ex fuorilegge convertiti alla religione, indiani ubriaconi che sniffano solvente, lo gnomo (pardon, il nano) che parla troppo, Hap e Leonard affronteranno la loro battaglia più dura per salvare Tillie.

Una storia serrata, fino alle ultime pagine, che segna nel profondo, soprattutto Hap, dentro cui inizia a crescere un senso di disgusto nei confronti della parte violenta e e cinica di se stesso "Probabilmente temevo le armi e la violenza perchè sentivo che erano parti di me. Forse nessuno è così spaventato dalla violenza come l'uomo il cui cervello è una bomba. Ricordai quello che aveva detto Herman (l'ex fuorilegge convertito) dello spazio profondo, e delle stelle che non erano altro che luce morente. Pensieri pericolosi, decisi".

Ritorniamo alla domanda iniziale, sul perchè della violenza: il viaggio alla ricerca di Tillie è stato un viaggio per una riscoperta del senso della propria vita, per capire che dietro la luce delle stelle deve esserci qualcosa. E che è pericoloso, per la sua salute e per la sua mente pensare il contrario.

I link su bol, cafeletterario e ibs
Technorati: ,

Nessun commento: