19 gennaio 2006

Cronaca di un delirio: caos a Cadorna


Crollo di materiale edile sui binari, all'altezza del cavalcavia di Mac Mahon: treni tra Bovisa e Cadorna bloccati, dalle 17:30 fino alla fine del servizio ...
Fosse solo il guasto e i ritardi, cose che capitano. Ma quello che fa infuriare è il clima di disorganizzazione, di impreparazione nel gestire le emergenze. Mentre la gente si affollava a Cadorna, la voce dagli altoparlanti invitava i pendolari a raggiungere Bovisa: ovviamente di bus navetta neanche a parlarne.
E allora tutti a prendere il passante: le solite scene di caos "ma dove si prende il passante?", "a che fermata devo scendere?" ....
In quei casi, per i pendolari disperati, che non hanno una profonda conoscenza dei mezzi di trasporto di superficie e di profondità l'unica è seguire il capomandria.
Chi è il capomandria? E' un pò come il profeta Mosè che guidò il suo popolo verso la terra promessa sono le persona che nelle scene di massa, sono in testa alle persone. Nel nostro caso sono le persone che sanno come arrivare a Bovisa.

L'unico problema, in queste situazioni è mettersi dietro il capofila, (o il pastore del gregge, insomma chiamatelo come volete) giusto: metti caso che incrociate un pellegrinaggio al santuario di Loreto. Poi salite sul treno e dopo qualche ora che viaggiate, vi assale il dubbio: "ma scusi questo treno va a Canzo?" "No stiamo andando a fare un voto al santuario di Loreto ...".
Il che magari, visto i guasti, ritardi e varie, non farebbe male.
San Crispino, protettore del pendolino, aiutati tu. San Simeone, facci arrivare sani a destinazione!

Una volta arrivati in Bovisa, altro caos: quale treno prendere? I pannelli segnalavano due treni: un passante fino a Mariano subito (e poi da Mariano a casa mi sarei arrangiato con altri mezzi, mongolfiera, autostop, tandem ..) oppure aspettare il diretto per Canzo, del quale non si conosceva l'orario di arrivo (e se sarebbe arrivato)?
Il solito dilemma: meglio la gallina oggi o l'uovo domani?
La massa ha scelto la gallina oggi: e quando sei immerso nella folla, come ieri sera, è la folla che sceglie per te. Mi sono ritrovato sul binario 7 ad aspettare. Sarebbe arrivato il passante?
E il passante arrivò: non pieno, peggio.
Mentre la folla di pendolari disperati si accalcava alle porte e premeva per salire, con le solite scene di isterismo di chi non riusciva salire, c'era chi, come me, per paura? per timore? per codardaggine?, non me la sentiva di fare un viaggio modello "sardine in scatola".

Contemporaneamente arrivava l'annuncio: è in partenza al binario 5 il diretto per Canzo ..
e non mi potevate avvisare prima?
Insomma, per caso, per fortuna ... sono riuscito a salire su un treno non troppo pieno e ad arrivare a casa ad un orario decente.
Morale della favola: pendolari furenti e una riflessione.
Il treno bloccato dal massi era vuoto: nessun ferito. E se fosse stato pieno? Se nell'urto la carrozza fosse deragliata? Dobbiamo per forza aspettare i feriti (o peggio) per fare qualcosa?

E con queste ferrovie vogliamo organizzare le olimpiadi a Milano? Anzichè voler entrare in Europa, non sarebbe meglio se fosse l'Europa che entrasse nelle varie stanze dei bottoni (trenitalia, Ferrovie Nord, regione, comune, provincia ...).

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1 commento:

alduccio ha detto...

Segnalo anche questo articolo su vivimilano: http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/01_Gennaio/19/cadorna.shtml

«Le imprese di costruzione cercano sempre di trarre il maggior profitto a scapito della sicurezza e della spesa pubblica». Del quadruplicamento Cadorna-Bovisa, in effetti, si parla da più di vent’anni.

Già appunto: se ne parla da vent'anni e per realizzarlo c'è ne vogliono almeno cinque ..