03 febbraio 2006

Le ultime grandi manovre

Legge Pecorella:
Sono giorni frenetici: la maggioranza ha riottenuto alla camera la fiducia sulla Legge Pecorella (inappelabilità delle sentenze).
Bocciata da Ciampi, ma loro hanno la faccia di bronzo di ripresentarla pari pari.

E negli studi de La 7, Berlusconi ammette «La legge sull'inappellabilità mi riguarda»
"I fatti sono così chiari che non c'è nessuna possibilità che il verdetto possa essere cambiato dall'appello". Specialemente se l'inappellabilità diventa legge nonostante sia stata respinta con infinite obiezioni da parte del Presidente della Repubblica.

E poi i soliti attacchi ai giudici:

«Non sono io che attacco i pm, ma la sinistra che prima si serve dei giudici» (ricorda la battuta di Paolantoni, Non siamo noi razzisti, ma sono loro ad essere napoletani)
Una battuta contro gli alleati:
«È la proporzionale, bellezza...» a
Casini

A
Porta a Porta si era definito "il perseguitato numero uno del mondo occidentale": aveva definito la magistratura "il pentagono rosso, che permette alla sinistra di controllare i gangli della società, inclusa parte sostanziale dell'economia tramite le coop. "Guardate ai processi infiniti" in corso a Napoli - ha detto - sulle "connivenze con la camorra".

Decreto milleproroghe:

Ma gli ultimi scontri all'interno della maggioranza riguardano il "decreto milleproroghe": una norma in particolare (tra quelle sulle quali il governo ha ottenuto la fiducia) fa riflettere.

Quella sul finaziamento ai partiti, che il corriere definisce una sanatoria per i tesorieri dei partiti:

  • Aziende e privati cittadini potranno donare ai partiti fino a 50 mila euro (prima il limite era di 2.500 euro) senza certificazione di ricevuta e relativa denuncia
  • I rimborsi dello Stato alle forze politiche (per le spese elettorali) non si interrompono in caso di scioglimento delle Camere. Ma durano tutti e cinque gli anni
  • Si istituisce un fondo di garanzia per 'soddisfare' i debiti dei partiti contratti prima dell'entrata in vigore di questa legge. E il fondo viene alimentato con l'1% delle risorse stanziate da tutti i partiti politici.
  • I soldi che i partiti devono ricevere a titolo di rimborso elettorale potranno essere fatti valere come garanzie nei confronti dei vari creditori. Questi ultimi pero', qualora i partiti risultassero insolventi, non potranno chiedere la restituzione del debito ai tesorieri delle forze politiche. A meno che non riescano a dimostrare che da parte loro c'e' stato dolo o colpa grave. Un bel salvacondotto e una sanatoria per i tesorieri dei partiti ...

Technorati: , , , ,

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo ripresentare una legge nello stesso modo in cui è stata approvata e rimandata è lecito.

Nessuno può evitarlo...

alduccio ha detto...

Almeno indigniamoci
Aldo