02 febbraio 2006

Vendetta di George Jonas

La vera storia della caccia ai terroristi delle Olimpiadi di Monaco 1972.
Il 5 settembre 1972, un commando palestinese di "Settembre Nero" fa irruzione nel villaggio olimpico di Monaco e sequestra alcuni atleti israeliani. L'azione si concluderà con un bagno di sangue: moriranno undici atleti, sette terroristi e un poliziotto tedesco.
La strage fa dal prologo al libro, che racconta invece la vendetta di Israele, dopo la morte dei propri atleti: vendetta ordinata dal primo ministro Golda Meir e per la quale fu costruita un'unità di agenti del Mossad, cui fu fornita una lista di undici persone legate al terrorismo palestinese e ai fatti di Monaco che dovranno morire. Al gruppo, il cui capo è l'agente Avner con altri 4 uomini, ciascuno esperto in uno specifico settore (documenti, esplosivi ..), viene dato un ordine preciso: "l'operazione che dovete eseguire è la più pulita che ci sia: una sola persona, un solo criminale omicida, e nessun altro. Non m'importa se sono mesi che lo pedinate, e oggi è la prima occasione che vi si presenta. Lo beccherete domani. Se non lo beccate pazienza. Beccherete il successivo".
Il gruppo eliminirà, andando a scovarli in tutt Europa, tra Parigi, Roma, Nicosia, dieci (o forse otto, la controversia è ancora aperta) degli undici terroristi di Monaco, tra il 1972 e il 1975. Due agenti del gruppo vengono uccisi, e ai superstiti viene ordinato di ritirarsi.

Il libro può essere letto come storia di spie e agenti segreti: ha una buona partenza (l'addestramento di Avner che proveniva dall'esercito) ed è abbastanza dettagliato nel descrivere la fase preparatoria di ciascuna uccisione. Il pedinamento, la creazione del piano e del piano di fuga.
Nessun senso di colpa blocca gli agenti del gruppo (come scrive nella prefazione Avner stesso): le persone che devono ammazzare sono responsabili direttamente o indirettamente della morte di molti civili israeliani, uccisi da una bomba, da una raffica di mitra ...
Nessun rimorso: ma all'improvviso sul gruppo, e in particolare su Avner, cala la paura "cominciavano a rendersi conto che non ci voleva quasi niente ad organizzare un colpo del genere. Che era facilissimo, per un pugno di uomini, grazie a un pò di denaro e a un pizzico di determinazione, scovare ed uccidere un uomo. Impunentemente. Proprio come avrebbe potuto farla franca un gruppo di terroristi. [...] E se era così facile per loro, sarebbe stato altrettanto facile per gli altri."
Uccidere, ma anche essere uccisi.
Ad Avner iniziano a venire i primi dubbi: non sull'utilità dell'azione in se, ma circa la possibilità di bloccare i vertici del terrorismo orientale, uccidere definitivamente questo mostro dalle molte teste. Saranno questi dubbi, oltre la morte dei compagni, ad allontanarlo dal Mossad, dalla sua terra, Israele, per andarsi a ritirare in America con la sua famiglia.

Ma il libro fornisce anche una chiave politica per leggere il proliferare dei gruppi terroristici nei primi anni 70: Avner parla dell'aiuto che l'Unione Sovietica e il KGB dava ai gruppi terroristici (armi, addestramento): spesso all'insaputa dei gruppi terroristici stessi, certamente dei gradini più bassi. L'Unione sovietica, in pratica, con una mano offriva l'ulivo della distensione, con l'altra foraggiava i terroristi, usati per impedire o ritardare la crescita di regimi democratici in paesi come la Spagna post-franchista o la Turchia.
In un clima generale che era preoccupato più dal proliferare delle armi nucleari, dal disgelo est-ovest, il terrorismo non sembrava un problema così grave.Per queste considerazioni Avner fu accusato di fare propaganda di destra; fu criticato dalla sinistra anche per la contrapposizione tra "terroristi", i fedayn, e "antiterroristi", gli agenti israeliani col compito di eliminarli. E' giusto definire dei sicari come antiterroristi? Forse a completare il quadro si dovrebbe parlare dell'aiuto che la CIA diede alle formazioni di terrorismo nero negli stessi anni.
Rimane la storia, in bilico tra un libro di spionaggio e un racconto di un fatto storico (prendendo pregi e difetti di entrambi i generi), di un uomo e di un paese che (ancora oggi) devono lottare per rivendicare la loro esistenza.

Dal libro Steven Spielberg ha tratto il film Munich, con Eric Bana nel ruolo di Avner.

I link al libro "Vendetta" su bol e ibs
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