23 giugno 2006

A proposito delle intercettazioni

... e di coloro che considerano immorale far sapere i fatti loro (ma soprattutto la loro bassezza morale), ho trovato interessante questa lettera mandata al sito punto-informatico, che evidenzia tutta l'ipocrisia dietro lo scandalo.

Da una parte gli isp che, per la legge Pisanu devono tener via tutti i dati delle nostre navigazioni, dall'altra le intercettazioni che svelano un potere acquisito che governa parte della nostra società (banche, calcio, assunzioni Rai ....):

La discussione che mi piacerebbe aprire è su: perché io devo essere fesso e devo essere intercettato in automatico? Qual è poi la reale e maggiore pericolosità socio-economica dei reati? Partendo dal presupposto che anche la più piccola delle azioni illegali è reato, è pur vero che la legislazione tiene conto della gravità dei vari reati impartendo pene diverse. Quindi mi chiedo, presupponendo l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte al legislatore o alla magistratura, cos'è è più grave tra lo scaricare illegalmente un mp3 e (per esempio) lo sfruttamento della prostituzione? Quindi la priorità del legislatore dove deve essere posta? Come deve essere valutata l'intercettazione? Buona per tutti o buona per nessuno?
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