02 luglio 2006

Il vecchio e la bambina

Il vecchio e la bambina si presero per mano
e andarono insieme incontro alla sera;
la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera;
l'immenso viale sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d'intorno non c'era nessuno
solo il tetro contorno di torri di fumo.

Milano, un caldo pomeriggio, di un giorno qualunque.
“Vedi lì, piccola, una volta c'erano solo pochi palazzi che si affacciavano sulla piazza. E lì in fondo, c'era il benzinaio dove, alla fine della guerra, avevano appeso un tale per i piedi”.
“Perché nonno?”
chiese la bambina “perché nonno lo avevano appeso per i piedi?”
“Perché aveva combinato cose cattive”.

Il libro dei ricordi del nonno.
“Quando abitavo qui, da piccolo, non c'erano tutti questi negozi, tutte queste luci. Solo gli alimentari, qui c'era un signore che vendeva la frutta. Quella che arrivava. Vedi, lì: dove ora c'è il bar? C'era il sarto, anzi una sarta. Mi ricordo che quando andavi da lei per provarti i calzoni, non ti faceva cambiare dentro uno stanzino, ma lì, davanti a tutti. Non si faceva problemi. Conoscevo dei ragazzi che andavano da lei apposta ...”.

La bambina si sentiva sicura con la sua manina stretta a quella del vecchio. Che davanti a lei parlava del passato: ricordi, immagini, persone del passato che esistevano solo nella sua memoria.
E il vecchio provava, dopo tanto tempo, una stretta di emozione ... un nodo alla gola che gli strozzava la voce. Una vita passata tra quei quartieri, tra quei palazzi, così diversi una volta. Sembrava una vita fa. Un secolo fa.

Sperava che la bambina non se ne accorgesse. Non gli piaceva che lo vedesse quasi piangere.
“Cos'hai nonno? Ti stai mettendo a piangere? A me sembra tutto così bello adesso, tutto colorato ..”
“Eh, sì ... a volte i ricordi è meglio lasciarli alle spalle. Dimenticarsi del passato.”

Arrivarono di fronte ad un portone signorile, quasi alla fine del viale che avevano percorso, mano nella mano.

“Ora che entriamo qui dentro, comportati bene. Ti presenterò ad un altro signore e tu devi fare la brava bambina con lui. Me lo prometti?”
“Si nonno. Ma il signore è un amico tuo?”
“Sì, ma ora stai buona qui”.

.....

La merce
“Ma perché ti chiama nonno? Tu non sei suo nonno?”
“Lei non ha nessuno, l'ho comprata da una famiglia dell'est che me l'ha venduta per poche migliaia di euro. Praticamente per un boccone di pane”
“L'ho tenuta in casa mia per un certo tempo ... ha iniziato lei a chiamarmi nonno. Forse perché lei, il suo nonno non l'ha mia conosciuto. O forse perché pensava di trovarsi per la prima volta in una famiglia vera”.
“Ah, ah .. nonno! Proprio tu! Va bene nonno: quanto vuoi per la bambina?”

“Per te farò un prezzo di favore ...”

“Bene, speriamo che questa volta la merce non sia avariata, come l'altra volta.”


... sarebbe meglio che gli fosse appesa una pietra da mulino e fosse gettato in mare (Matteo 18,6)
Per Nathalie e Stacy

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