13 ottobre 2006

Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti

Ammaniti contro tutti: contro l'ipocrisia del pensiero borghese. Contro la televisione che rappresenta un mondo perfetto che non esiste. Contro la vita da piccolo paese, che taglia le ali a chi non ha i mezzi per uscirne ed esalta le differenze sociali. Contro la religione oppio dei popoli.

Questo libro può essere letto a più livelli: non sai mai se prendere Ammaniti sul serio o per ridere. Questa potrebbe essere solo una storia che racconta del rapporto padre-figlio del loro tentativo di evadere da un mondo che li imprigiona ma che finisce in modo tragico.

Ma si può fare anche una lettura più profonda: Niccolò traccia, con occhio critico, un mondo incapace di affrontare i problemi del quotidiano. Che riversa su Dio le proprie sfortune: "Dio, perchè mi hai fatto questo?".

C'è tutto l'armamentario di Ammaniti in questo libro: il difficile rapporto padre figlio, un rapporto di amore-odio, di questa famiglia anomala. Un padre che cerca di educare il figlio (da solo perchè la madre li ha abbandonati) con l'uso della violenza.
Il piccolo paese che nasconde (bene) le beghe familiari e capace solo di mostrare la ricchezza e l'opulenza delle "buone" famiglie.
L'adolescente, Cristiano, che si ritrova, solo, a dover affrontare un mondo in cui tutti ti sono ostili. Dove tutti sanno solo nasocndere le loro debolezze per mostrare i pugni.
I soliti personaggi surreali che ganno da coprotagonisti della storia, oltre a Rino, il padre e Cristiano. 4 formaggi e Danilo Aprea; ma, attenzione, sebbene siano descritti in modo ironico e divertente, ammaniti è crudele nel dare loro un destino tragico.
Infine il tema che viene preso dai libri del grande Lansdale: il tornado (o la tempesta) che, nella notte della verità (dove i nostri balordi dovrebbero fare il colpo della loro vita) arriva e sconvolge la vita e i destini di tutti quanti. Il vero deux ex machina ...
Come Dio comanda è un attacco alla visione "laica" e "materialistica" della religione. Religione per cui, ogni intoppo ad una vita perfetta (immagine della vita che si vede nelle fiction) viene percepito come una punizione. Punizione per i nostri peccati. Per espiare i quali si deve autopunirsi. Come 4 formaggi, che arriva a credersi "strumento di Dio", con un disegno da perseguire. Perchè me lo ha detto Dio di fare questo: come Dio comanda.

Ma forse tutto questo è solo una mia paranoia. Forse il libro è solo una storia che inizia con una morte (il padre che educa il figlio all'uso della violenza fcendogli uccidere un cane), e si chiude con un funerale.

Il libro online su ibs. Il sito di Ammaniti.
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9 commenti:

Alessandra ha detto...

ho letto le prime dieci pagine e mi sono piaciute. Quando scendo a roma me lo compro subito. Però le recensioni su ibs non sono tanto positive. Ma chi si fida delle recensioni?;-)

alduccio ha detto...

E' sicuramente meno divertente di "Ti prendo e ti porto via". Più cupo, con un finale che la scia molto l'amaro in bocca.

Anonimo ha detto...

arrivo tardi e qui non sono nessuno..ma come si fa a ritenere divertente "ti prendo e ti porto via"?

Anonimo ha detto...

arrivo tardi e qui non sono nessuno..ma come si fa a ritenere divertente "ti prendo e ti porto via"?

Anonimo ha detto...

Il migliore libro di Ammaniti, meglio di "ti prendo e ti porto via" e alla pari di "io non ho paura". Forse l'inizio è un pò noioso e non accattivante, ma quando la storia comincia ad entrare nel suo corso, allora il libro, per restare in tema, ti prende e ti porta via!!!!

Anonimo ha detto...

Leggo moltissimo e solitamente preferisco la letteratura classica. Ho comprato "Come Dio comanda" perche' sono rimasta molto colpita dagli altri due libri di Ammaniti (mi sono stati regalati). Amo il suo stile incalzante, tragicomico e grottesco. Ma soprattutto amaro. Mi vedo i personaggi davanti come se fossero vivi. L'unica autrice paragonabile ad Ammaniti ai giorni d'oggi e' Melania Mazzucco.

Anonimo ha detto...

HO FINITO STANOTTE DI LEGGERE "cOME DIO COMANDA". L'HO LETTO TUTTO D'UN FIATO, COME SEMPRE MI OBBLIGA AMMANITI A FARE. LA PRIMA VOLTA CHE HO PIANTO LEGGENDO E' STATA PROPRIO CON "TI PRENDO E TI PORTO VIA", BANALMENTE PER LA CHIOSA DOVE FINALMENTE CAPII IL PERCHE' DEL TITOLO. ANCORA IERI, LEGGENDO "COME DIO COMANDA", HO PIANTO. PER LA CRUDEZZA E LA POESIA, PER LA MAMMA DI BEPPE TRECCA MORTA SOLA COMA UN CANE MENTRE IL FIGLIO ANDAVA A CERCARE L'AMORE DI UNA STRONZA CHE NON LO AVREBBE CONSIDERATO CHE UN AMICO; PER CRISTIANO CHE A LETTO, STREMATO DOPO LA NOTTE DELLE VERITA', NON SI SPIEGA SUO PADRE STUPRATORE; PER DANILO APREA CHE NON RIESCE A SLACCIARE I GANCI DEL SEGGIOLINO DI LAURA. PER IL DOLORE, LA FOLLIA, IL BUIO, LA PAURA.
AMMANITI USA SEMPRE I RAGAZZINI PER RACCONTARCI LA VITA VISTA DA UN PUNTO DI VISTA CHE TALVOLTA DIMENTICHIAMO.

GRAZIE NICCOLO'.

ferdinand begonia ha detto...

sopravvalutato

alduccio ha detto...

Ferdinand, forse non sarà un capolavoro, perchè ambientato nelle periferie, nei nuclei urbani costruiti attorno a capannoni e centri commerciali .. ma parla di un parte della realtà italiana che sfugge all'attenzione dei media, se non quando capita un caso di cronaca.
Gente che vive col sogno del provino per la televisione, per il grande fratello, o, nei casi migliori per la grande squadra di calcio.
Sono i nuovi italiani, che vivono in un mondo in bilico tra una vita normale e il crimine.
In perenne attesa di una svolta che li porti a vivere una vota migliore, a qualcuno di questi capita di prendere il bivio sbagliato, di fare la scelta sbagliata ...
Aldo