04 ottobre 2006

La porta dello scorpione di Richard A. Clarke

Al centro del libro un argomento quantomai attuale: la tensione crescente in medio oriente, tra le frange più oltranziste del mondo islamico e i falchi del governo americano, che considerano la guerra preventiva uno strumento portatore di democrazia.
Il libro immagina che la dinastia degli al Sud, in Arabia, sia stata rovesciata e la suo posto sia stata istaurata un nuovo regime, Islamia, governato dalla Shura: entità quasi sconosciuta nella quale convivono combattenti di Al Qaeda, islamici moderati che vorrebbero portare l'Arabia verso la democrazia, ma anche estremisti religiosi che vorrebbero, al contrario, adottare i principi della dottrina wahhabita, la legge della Sharia.

Ad alzare il livello dello scontro sono i falchi dell'una e dell'altra fazione: il segretario della difesa che, all'insaputa di alcuni dei vertici militari (e ovviamente dei membri del congresso e dei media), sta organizzando un colpo di stato per riportare gli al Saud al governo e poter così riottenere i contratti per il petrolio saudita. Contratti che sono stati stracciato dopo che il governo americano ha imposto l'embargo sul petrolio di Islamia.
Dall'altra il regime iraniano che, con un triplo gioco, sta ingannabndo gli americani poichè intende invadere l'Arabia per sottomettere il governo della Shura, prima che questo prenda una svolta troppo democratica.

Ma al mondo esistono anche persone, nei servizi di intelligence, negli Stati Maggiori degli eserciti e nel neonato regime della Shura, che pensano che non siano le guerre che possano appianare i contrasti tra le nazioni.
In questo scenario incandescente Rusty Mac-Intyre, dei servizi segreti americani, Brian Douglas, del SIS inglese, e Kate Delmarco, coraggiosa giornalista americana, e l'ammiraglio Brad Adams cercheranno di sabotare il complotto che potrebbe portare ad un nuovo conlitto internazionale.

Il libro ha un tocco di realismo che letteralmente porta il lettore dentro le stanze del potere, al Pentagono, ma anche dentro la combat room di una portaerei, all'interno di un sottomarino atomico, nelle viuzze di Teheran, dove l'agente del Sis deve sfuggire dalla sorveglianza del Vevak (l'intelligence iraniana).
Putroppo Clarke ha ecceduto nel voler attingere dal proprio bagaglio di esperienza per scivere questo libro: troppe sigle (CIA, NSA, Vevak, SECDED, CIC, IAC, NRO...), troppi nomi (di navi da battaglia, di aerei, di armi), ... più saggio di fantapolitica che romanzo.
Queste rende pesante e, a volte, poco coinvolgente la lettura: peccato perchè gli ingredienti per rendere più appetibile la storia ci sono tutti. Posso consigliare il libro solo agli appassionati del genere spy story, gli altri rischierebbero di lasciar perdere a metà.

Il libro online su ibs e sul sito della Longanesi.
Richard A. Clarke :ex coordinatore nazionale per la sicurezza e l’antiterrorismo del governo americano ed esperto del mondo islamico come pochi altri.
Presso Longanesi è apparso nel 2004 il suo saggio Contro tutti i nemici.

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