30 novembre 2006

Basta volgarità?

Non mi piace parlare di queste cose ... ma una domanda mi viene: i calendari che ha fatto, cosa erano, allora?
Cosa volevano evidenziare? La sua simpatia? La sua classe?
Basta volgarità, dice la Santarelli .. e poi cosa ti metti a fare?

Il brigante di Marco Vichi

In una notte flagellata dalla tempesta, quattro uomini trovano rifugio in una taverna sui monti. I quattro viandanti si scaldano attorno ad un fuoco bevendo del vino.
E' una serata particolare: sarà la tempesta, sarà il vino che li ha scaldati. Sarà forse anche la presenza del brigante "Frate Capestro", che apparentemente, sta dormendo davanti al camino, sui cui capo sono fiorite diverse leggende.

Come quella per cui la locanda del Tasso Morto sarebbe territorio dove il brigante è libero di riposare senza pericolo di arresto. Frutto di una promessa di un marchese cui Frate Capestro avrebbe salvato il figlio.

I quattro iniziano a raccontarsi fatti e storie della propria vita: eventi dolorosi del loro passato, ma la notte ha qualcosa di magico e ognuno di loro non si preoccupa di nascondere le colpe e i crimini commessi ...
Storie dal sapore quasi leggendario e fiabesco: siamo in Toscana, sull'appennino pistoiese, ai tempi del Granducato, tra marchesi, conti, signori da una parte e poveri miserabili dall'altra.
In mezzo briganti, come Frate Capestro, e carbonari.

Vichi in questo libro abbandona il giallo e il suo personaggio, il commissario Bordelli, per entrare nel mondo della tradizione narrativa orale, da cui prende come spunto la notte della tempesta, il brigante leggendario, i birri ..
Ci racconta storie di amori, di morte, di miseria e di dolore. Di ricchezza e di povertà e sfruttamento.
E ci si immerge subito nell'atmosfera fiabesca del romanzo, seduti a quel tavolo, assieme ai quattro, a bere e a raccontarsi storie.

Il libro online su ibs; il sito dell'editore Guanda.
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Missione Mitrokhin

Che paese!!!
Da uno
scandalo all'altro .. con una nonchalance che ben pochi altri paesi democratici possono vantare.
Dallo scandalo del calcio, a quello sulle intercettazioni, sui falsi dossier, il Sismi ..
E come non dimenticare il caso Fazio, i furbetti del quartierino, il caso Unipol ...


E ora, avanti con la Missione Mitrokhin

Come se fossimo alla ricerca, ogni volta, di un nuovo scandalo da mandare a sei colonne. Viviamo per gli scandalosi.
Per poi dimenticarceli e tirarci una riga sopra. Assuefatti dallo scandalo.

Parafrasando la legge della termodinamica: nulla di nuovo si crea (perchè si parla sempre di scandali di potere e arricchimento), nulla ci turba ..

Ci chiamavamo repubblica delle banane: ora anche le banane iniziano a prendere le distanze da noi.

Sandrone Dazieri alla Feltrinelli di Milano

Assieme a Walter Fontana, Sandrone Dazieri ha presentato ieri alla Feltrinelli di Milano il suo ultimo libro, "E' stato un attimo".

Prima domanda: perchè hai abbandonato il personaggio del Gorilla?
Non tutti i personaggi vanno bene per tutte le storie. Il Gorilla, pur con tutti i guai che combina, è una persona eticamente corretta, che crede in quello che fa.
Santo invece è un cattivo: uno che era spacciatore e si sveglia pubblicitario e si chiede "come ho fatto?"

Come è il mondo dei creativi?
L'agenzia pubblicitaria descritta rappresenta in realtà uno spaccato del mondo aziendale. Molta verticalità e poca umanità.

Nel libro è centrale il tema del doppio: il protagonista che si ritrova a vivere nella pelle di un altro.
Io mi riconosco nella fetta di mondo che si sente disturbata. Il mio personaggio (il Gorilla) è "matto" in risposta ai personaggi dei gialli americani. Dove c'è un serial killer matto che fa cose terribili. A me invece fanno paura le persone normali. I matti vedono il mondo in modo rovesciato.
Come Santo che, nel 91, vedeva il mondo andare verso la pace, dopo la fine della guerra del Golfo e la caduta del muro di Berlino.Si risveglia in un mondo ancora in guerra, che ha sempre più paura.Dove la gente si manda le email alla persona che sta nell'ufficio accanto.

Il ruolo di Milano
Milano ha perso l'anima: dalla città dei nani e ballerini è diventata la città governata da bottegai, senza movimenti culturali.Al centro del libro c'è la domanda: chi eri tu 15 anni fa? In cosa credevi? Il protagonista si ritrova a chiederselo ... cosa sono diventato.
Da giovane avevi dei sogni etici, che oggi hai tradito. Volevi girare il mondo, oggi non esci nemmeno la domenica perchè devi vedere Lost (che tra l'altro io guardo ...).Il salto di 15 anni permette di confrontare meglio due periodi della propra vita.

Fontana: Milano non ha perso l'anina; si sente la polverizzazione dell'anima delle persone. Si sente dire "io al lavoro sono così, ma vorrei essere diverso ..".

Domanda: per avere successo nella Milano di oggi, bisogna essere pusher? (in riferimento al personaggio di Santo Denti)
Santo applica la logica della piazza (far fuori la concorrenza) all'interno del lavoro e della vita. Purtroppo, sarà un'amara considerazione, ma è vero. Il suo essere figlio di puttana lo aiuta.
Milano è una cottà che non si può definire: se vado a Mosca a Bologna a Cremona, riesco a definirle e dire "queste città sono così".
Milano non sai come prenderla: è sparita, nella nebbia. E' sparita sia dalla narrativa che dalla fiction.

Domanda: a quale autore ti ispiri? Quali sono i tuoi riferimenti?Io cerco di fare libri divertenti. Anche se parlo di cose serie, cerco di usare la tecnica della commedia. Più Fantozzi che Chandler (che in un suo libro aveva parlato anche lui delle agenzie pubblicitarie).

Domanda: nei tuoi libri i personaggi maschili sembrano adoloscenti coi soldi. E' un problema della nostra società, dove l'adolescenza si salda con l'andropausa. Crescere è dire addio ai sogni ma non alle illusioni.I miei personaggi sono sempre un pò immaturi rispetto alle donne. Come il Gorilla rispetto a Vera (ne La cura del Gorilla).Noi siamo così, a differenza degli americani che hanno il mito della frontiera, per cui devi uscir di casa conquistare la tua terra e costruirti il tuo pozzo ...

Il 2000: ci immaginavamo un anno 2000 diverso 15 anni fa. Immaginavamo trasporti su razzi da pizza Missori ...Invece siamo ancora qui ad avere a che fare coi tram, col metrò .. con una tecnologia che non ci aiuta la vita.

In conclusione alla serata Sandrone ha parlato dei suoi progetti futuri: il Gorilla tornerà in altri romanzi, ma vorrebbe alternare le sue storie con quelle di altri personaggi.

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Sandrone Dazieri alla Feltrinelli Milano

Sandrone Dazieri con Walter Fontana, presentano E' stato un attimo, alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano

29 novembre 2006

Alla luce del sole di Roberto Faenza

Con Luca Zingaretti; Alessia Goria; Corrado Fortuna; Giovanna Bozzolo; Francesco Foti; Piero Nicosia; Lollo Franco

Un film dedicato ai bambini di Palermo. Che subiscono, ogni giorno, sulla propria pelle, la violenza della mafia.E anche l'attenzione di Don Pino Puglisi era tutta rivolta ai bambini del quartiere di Brancaccio, del suo quartiere, che non avevano un parco in cui giocare, un campo da clacio, una scuola.E, se per quello, nemmeno un'Asl, un'istituto per anziani, c'era una volta in quel quartiere.
Strano "parrino" questo Don Pino Puglisi, pensò subito la gente del quartiere: ma cosa era venuto a fare in quel quartiere dove la mafia comandava?

"Sono venuto a Brancaccio ad aiutare la gente a camminare a testa alta".

Contro la (non) cultura della mafia, della violenza, soprattutto contro i bambini: picchiati, sfruttati dalla mafia per lavori da manovalanza (come il lavoro al mercato ortofrutticolo, o i ring clandestini dove combattevano i cani).
Don Pino voleva sottrarli a questa violenza: il film percorre la sua attività nel quartiere apartire dal 1991, quando ne divenne parroco. Il suo sogno era dare loro una speranza, farli studiare: immaginava un quartiere dove non c'erano furti, non c'era violenza e i bambini giovavano allegramente ...
Il suo insegnamento non avveniva solo al suo centro di accoglienza, ma anche nelle classi dove insegnava: abituare i ragazzi a pensare con la propria testa. "Non dovete aver paura a rompere le scatole".

Ma la mafia non poteva essere d'accordo: rovinava l'equilibrio di omertà sul quale basava il suo potere. Sottraeva i giovani dai loro lavori. C'è una scena che mi ha colpito, a propostio della penetrazione mafiosa nella Sicilia e, in particolar modo, nei quartieri "ad alta densità mafiosa".Quella che mostrava i ragazzi, in moto, festeggiare per le strade, la morte del giudice Falcone. In quei giorni sui muri del quartiere appariva la scritta "W la mafia".

Nonostante gli avvertimenti della mafia, le botte e la bomba contro l'ingresso del suo centro, Don Pino non aveva paura di parlare a voce alta: dire che non si poteva più avere pazienza per aspettare quello che ci si aspettava di diritto (i raccoglitori dell'immondizia, le fognature, ...).
"Chi usa la violenza non è un uomo d'onore.
E' una bestia. So dove vi nascondete, fatevi vedere alla luce del sole. Io vi accolgo .. fatevi avanti, io vi accolgo, incontriamoci ...".


E la mafia, i fratelli Graviano di Brancaccio, deciso di incontrarlo, il pomeriggio del 15 settembre 1993.
"Vi stavo aspettando".
Chi ha detto che un eroe deve indossare una divisa?

Il link al dvd su ibs
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Stop al voto elettronico

Voto elettronico, Amato dice no"Abbiamo deciso di fermarci".

Allora forse quache ragione Deaglio la aveva ....

Facciamo chiarezza

Facciamo chiarezzaSperiamo che la magistratura faccia chiarezza (sulla faccenda dei brogli): l'hanno detto più o meno tutti i politici.E dal porto delle nebbie è arrivata la chiarezza: indagato Deaglio per aver divulgato notizie false.

Oggi ho capito che esiste un altra parola tabù: a mafia, inciucio, conflitto di interessi, questione etica, stragismo di stato, servizi deviati, si aggiunge anche brogli elettorali.

Quello che è successo la notte bianca dei brogli si può spiegare con una sola parola: sfiga. O, ancora meglio, non lo si spiega affatto.
Così se, uscendo casa, mi cade un lavoratore in nero, immigrato irregolare, mi cade in testa, mentre un evasore fiscale col suo Suv cerca di investirmi, mentre è in corso un regolamento di conti della camorra e vengo colpito dai colpi ... beh allora è proprio sfiga.

Una domandina: truffolo aveva parlati di brogli prima delle elezioni .. a lui niente?

28 novembre 2006

Deaglio indagato

Enrico Deaglio è indagato dalla procura di Roma per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.

Come dice il Vangelo, che la sinistra non sappia cosa fa la destra.

E' stato un attimo di Sadrone Dazieri

Altro personaggio "fuori dagli schemi" e "fuori di testa" di Sandrone Dazieri: Santo Denti (alias Santo Trafficante) spacciatore di droga e piccolo criminale che, dopo un incidente si risveglia in un altro mondo.
Si ritrova con un altra identità, con una fidanzata accanto (che non conosce), con un altro lavoro (esperto di marketing) ... con un salto di 14 anni, si ritrova catapultato in un'altra vita.Come se fosse un attimo ... si risveglia nel bagno della scala, sconvolto, scioccato.Cosa gli è successo? Non ricorda nulla, anzi, qualche pezzo del suo passato riaffiora .. nomi che gli ricordano qualcosa, visi già conosciuti.E la sensazione di essere stato fregato dala suo vecchio compare di traffici, Max che, dopo averlo colpito in testa, lo ha abbandonato.

Dal capitolo 3
Monica rigirava la tazza tra le mani, mordicchiandosi le labbra ed evitando di guardarmi. «Dimmi ancora cosa ti è successo.»
«Non ho molto da dire.»
«Per favore.»
«Non so niente. Mi sono svegliato nel cesso. Prima c’era la mia vita normale.»
«Qual è il tuo ultimo ricordo di prima?»
«Mmm. Ero a casa a bere.» Più o meno vero.«Che anno era?»
«Il 1991.»Trattenne il respiro.
«Stai scherzando.»
«Ti pare che scherzo?» Annusai la mia tazza, puzzava di gelsomino.
«Ma non c’è niente di meglio?»Parve stupita.
«Cosa vorresti?»
«Basta che sia alcolico.»Si alzò dal divanetto e armeggiò con alcune bottiglie disposte su un tavolino antico. Mi porse un bicchiere con due dita di whisky. Lo buttai giù, lei sorseggiò il suo. Lo stomaco prese a bruciarmi dopo mezzo secondo.
«Però, forte…» dissi.
«Non sei abituato.» Notò la mia espressione perplessa. «Non bevi più. Da tanti anni.»
«E perché?»«Ci vuole un motivo per smettere di bere?»
«Qualunque fosse, me lo sono dimenticato.» Alzai il bicchiere. «Fammi il pieno, grazie.»


Ma la memoria non è l'unico problema di Santo: il giorno prima il suo capo nell'azienda di Marketing (che ha inventato il "famoso" slogan "Stamperete tanto, stamperete tutto"), Roveda, è stato trovato morto e uno degli indiziati potrebbe esser proprio lui.Così, Santo Trafficante, lo spacciatore, quello che beveva, che faceva una vita ai limiti (ma anche oltre) della legge si ritrova nella vita di Santo Denti: vegetariano, impegnato in una onlus che si occupa del recupero dei tossicodipendeti (SS. Sangue), in una casa piena di confort e una macchina grande quanto un camion, con due colf filippini che parlano solo inglese.

Santo non è pronto per vivere nei nostri tempi: non sa cos'è un sms, aveva solo sentito parlare di internet, non conosce parole come mp3, ipod, connessione wi-fi, transgender, ADSL, migrante, G8, posta prioritaria ... dalla guerra in Iraq del 91, alla guerra in Iraq ...
tutte cose gli fanno anche un pò schifo, come il corpo grassoccio nel quale si ritrova.

Ora da buon manager di successo dovrebbe fare un corso accelerato per imparare: ma Santo ha voglia soprattutto di colmare il buco nella sua memoria, anche perchè le tenaglie della giustizia iniziano a stringersi attorno a lui.
Se nella prima parte il tono è molto umoristico con un pizzico di critica sociale (la città di Milano che è cambiata dai suoi tempi, l'incusione dei Gis nel quartiere dove vivono gli immigrati), la seconda parte si scalda e si entra in pieno giallo.
E non tutto quello che scopre sul suo altro io gli farà molto piacere. Scoprirà un intreccio di ricatti, di spionaggio industriale, subirà anche degli attentati.Arriverà persino a dubitare di essere lui l'assassino ...

Da leggere tutto d'un fiato il finale, col classico colpo di scena.
Una lettura divertente, che parte da un'idea non banale, che naviga tra il thriller e un romanzo sociale.

Aspettando la prossima avventura del Gorilla, anche se detto tra noi, in questo libro c'è molto dell'ambientazione e dei personaggi dei precedenti noir di Sandrone: da Mirko Bastoni a Valentina (la ex del Gorilla) ..
E le iniziali si Santo Denti non sono S.D. come Sandrone Dazieri?

Il sito di Sandrone Dazieri
Il libro online su ibs
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Povero Silvio

Morto e risorto in pochi giorni. Dopo la sincope di domenica aveva avuto anche il tempo di fare una battuta.
Sul medico che assomigliava a Bin Laden .. ne ha fatte di meglio, di battute.
Strano che non ha parlato di comunisti.
Mi aspettavo, però, che la cosa finisse lì: invece anche oggi titoli in prima pagina:

Berlusconi: giornata di esami ...
Berlusconi in ospedale fino a mercoledì
Il
leone della libertà
Berlusconi, nottata tranquilla oggi nuovi esami clinici
Berlusconi: «Ci vediamo sabato a Roma»

Così si continua aparlare solo di lui, si riesce a non parlare dei brogli; e scampa anche il
processo per i "fondi neri" di Mediaset ....

Come quando si fa il colpetto di tosse per nascondere la scorreggina ...
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27 novembre 2006

Sragione di Stato di Camillo Arcuri

Le confessioni del generale Nicolò Bozzo, braccio destro del generale Dalla Chiesa.
Dal piano Solo, a Gladio, la P2, le stragi della strategia della tensione, fino agli scandali dei nostri anni. Tangentopoli e le intercettazioni di Telecom.

Testimonianze di prima mano, da parte di un ufficiale che è stato sempre in prima linea, ma che non rinnega nulla del suo passato:
«Non ho rimpianti, rifarei tutto» dice, chiudendo un'intervista al corriere.

Il libro su ibs.
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Due chiacchiere gratis

Nell'era del mondo globale, di internet, dove è possibile chattare con l'amico a San Francisco o inviare un sms all'altro capo dello stivale, non si riesce più a parlare.
Parlare, semplicemente, scambiarsi due parole. Con la persona che incontri al bar, per strada, cui sei seduto a fianco sul treno.

Dal sito:
I ritmi di vita frenetici, una generalizzata diffidenza nel prossimo, la solitudine, la vecchiaia, sono tutti elementi che concorrono a non favorire la comunicazione fra le persone, mentre la necessità di colloquiare, di ascoltare e farsi ascoltare, anche solo per pochi minuti, rimane un bisogno necessario, intrinseco in ogni essere umano.

L'idea di Sergio Napolitano è l'uovo di Colombo: offrire gratis la possibilità di fare due chiacchiere ..
Il sito della onlus è questo.

Frankenstein Junior di Mel Brooks


Un film dell'orrore: il nipote di un noto scienziato pazzo che faceva esperimenti sui morti, torna, dopo molti anni, al castello del nonno per riprendere gli esperimenti ...

Sbagliato: non è un film dell'orrore ...

Un film d'amore: la bella e la bestia si incontrano in una notte dal chiaro di luna. Lei è fidanzato ad un famoso medico, lui è stato creato in laboratorio mettendo assieme pezzi di cadaveri.
Unico particolare: due cerniere in testa e un enorme schwanzstück! Ma nonostante le differenze l'amore trionfa.

Sbagliato ancora: non è solo un film d'amore. Dai Aldo, riprova.

Un film che mostra la lotta dell'uomo contro la natura. La sfida della scienza contro i misteri della natura
"Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di fango gridarono alle fredde stelle io sono un uomo, la nostra più grande paura è stata la morte. Stanotte noi ascenderemo nell'alto dei cieli. Sfideremo il terremoto. Comanderemo il tuono. Penetreremo nel fecondo grembo della natura che ci circonda!!".

Spiacente, ma proprio un film di scienza non mi sembra, questo qui.

Un film sul senso dell'ineluttabilità del destino, da cui non si può sfuggire
Dr. Frederick Frankenstein: [dreaming] I am not a Frankenstein. I'm a Fronkensteen. Don't give me that. I don't believe in fate. And I won't say it. [pauses] Dr. Frederick Frankenstein: All right, you win. You win. I give. I'll say it. I'll say it. I'll say it. DESTINY! DESTINY! NO ESCAPING THAT FOR ME! DESTINY! DESTINY! NO ESCAPING THAT FOR ME!
Ma al destino, così come al proprio passato non si può scappare ...

Mmmh: mi sembra troppo culturale.

Ecco cos'è: la parodia della storia del mostro Frankenstein e del suo costruttore, partorita dalla diabolica mente del grande Mel Brooks.
Il film cult per eccellenza, assieme a pochi altri (Blues Brothers per esempio).
Nel 1991 i lettori della rivista di cinema Ciak l'hanno inserito nei migliori 100 film.

Una carrellata di personaggi comici (Igor, Frau Bluher, Inga ...), di battute ("lupo ululà, castello ululì .."), di scene divertenti ("presto dategli un SE...!, un SE..?, UN SE-DA...! Un seda...no? un SE-DA-DA..! Un sedada...vo?...") ...
Cosa chiedere di più? Niente: film visto rivisto e stravisto.
Buonissima visione.

Il film su ibs e su imdb.
Gli audio del film in italiano e in inglese.
La ballata di violino, che è nel sangue di tutti i Frankenstein!!!
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26 novembre 2006

UnoeNessuno

Io non potevo vedermi vivere. Potei averne l'impressione dalla qual fui per così dire assaltato, allorchè alcuni giorni dopo, camminando e parlando col mio amico Stefano Firbo, mi accadde di sorprendermi all'improvviso in uno specchio per via, di cui non m'ero prima accorto. Non potè durare più di un attimo quell'impressione, chè subito seguì quel tale arresto e finì la spontaneità e cominciò lo studio.
Non riconobbi in prima me stesso. Ebbi l'impressione di un estraneo che passasse per via conversando. Mi fermai. Dovevo esser molto pallido. Firbo mi domandò:
“Che hai?”
“Niente” dissi. E tra me, invaso da uno strano sgomento ch'era insieme ribrezzo, pensavo:
“Era proprio la mia immagine, intravista in un lampo? Sono proprio così, io, di fuori quando – vivendo – non mi penso? Dunque per gli altri sono quell'estraneo sorpreso nello specchio: quello e non già io quale mi conosco: quell'uno lì che io stesso in prima, scorgendolo, non ho riconosciuto. Sono quell'estraneo che non posso veder vivere se non così, in un attimo impensato. Un estraneo che possono vedere e conoscere solamente gli altri, e io no”.
E mi fissai d'allora in poi questo proposito disperato: d'andare inseguendo quell'estraneo ch'era in me e che mi sfuggiva; che non potevo fermare davanti ad uno specchio perchè subito diventava me in quale io mi conoscevo; quell'UNO che viveva per gli altri e che io non potevo conoscere; che gli altri vedevano vivere e io no. Lo volevo vedere e conoscere anch'io così come gli altri lo vedevano e conoscevano.
Ripeto, credevo ancora che fosse uno solo questo estraneo: UNO solo per tutti, uno solo come io credevo d'esser io per me. Ma presto l'atroce mio dramma si complicò: con la scoperta dei centomila Moscarda ch'io ero non solo per tutti gli altri ma anche per me, tutti con questo solo nome di Moscarda, brutto fino alla crudeltà, tutti dentro questo mio povero corpo ch'era UNO anch'esso, UNO E NESSUNO ahimè, se me lo mettevo davanti allo specchio e me lo guardavo fisso e immobile negli occhi, abolendo in esso ogni sentimento di volontà.
Quando così il mio dramma si complicò, cominciarono le mie incredibili pazzie.


Luigi Pirandello, tratto da Uno nessuno e centomila.

Il dramma di non sapere chi siamo, per noi stessi e per gli altri; il dramma di scoprire che siamo visti, da ciascuno in modo diverso da quello che ci aspettiamo e che, peggio, questo (o questi) altri UNO noi non li possiamo vedere.
Forse per questo ci adeguiamo a dei costumi, a degli stili comportamentali che non sono nostri, ma costumi di massa. In modo da essere assimilati alla massa, al branco, al gruppo. Vedendo gli altri, vediamo noi, perchè tutti uguali.
Ogni giorno indossiamo una divisa, che magari ci sta stretta e scomoda, nemmeno ci piace, forse. Ma che è così pratica e utile per essere accettati.
Perchè chi è diverso, fuori dal gruppo e dal branco, indossa un'altra divisa. E deve essere isolato, scacciato e deriso. Come il nemico di Piero, cui deve sparare, anche se è un ragazzo come te, perchè indossa una divisa di un altro colore.
Benvenuti nella nuova era della pietra.


“Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora,
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue.”

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25 novembre 2006

Il problema di Napoli


Magari sbaglio, ma a volte penso che il problema di Napoli siano gli stessi napoletani .. troppo abituati al malcostume, alla delinquenza, al mancato rispetto delle leggi.
Abbasta che ce sta 'o mare ... che vince 'o Napule ...

Come mostrava l'ultima puntata di Annozero (puntata riparatrice, perchè la prima Napoli e la camorra riportava solo un'immagine della città): il casco non viene messo da nessuno anzi, a San Giovanni, è addirittura pericoloso mettere il casco perchè se non vieni riconosciuto rischi di essere sparato.

Che legge è, una che non può essere rispettata da tutti? Una legge del genere andrebbe abolita.
Così come una politica che non riesce a governare e gestire la città, non è una politica.

Cosa stanno facendo i napoletani per Napoli?
A cosa serve la maglietta indissata dal presidente "Mi chiamo Giorgio e sono nato a Napoli"?
Orgoglioso di cosa?

Dei rifiuti, dei morti (non sono meno di Milano, ma Napoli batte Milano 82 a 33), dei magistrati lasciati senza scorta ne benzina, come il procuratore di Torre Annunziata Diego Marmo?

C'è un equilibrio che cerca di mantenere le cose come stanno .. perchè forse a qualcuno stanno bene così.

Cossiga e quel losco figuro ...

Il senatore a vita Francesco Cossiga prende la parola nell'Aula del Senato e sferra un duro attacco al capo della Polizia Gianni De Gennaro definendolo un "losco e sporco figuro" che "ha un tale bassezza morale che non mi può offendere neanche se mi sputa in faccia". Da canisciolti

Ma leggiamola tutta la picconata:
Un uomo [De Gennaro] che è passato indenne da manutengolo della FBI americana, è passato indenne dalla tragedia di Genova, è passato indenne dopo aver confezionato la polpetta avvelenata che ha portato alle dimissioni di un Ministro dell'interno; è passato indenne da tante cose. Però, mi dispiace per il ministro Amato, lui può anche non rispondermi, ma non può permettere che uno scagnozzo di quel losco e sporco figuro che è Gianni De Gennaro si sostituisca al Ministro dell'interno. Questa non è un'offesa per me, ma è un'offesa per il Senato

Il tutto per una interrogazione parlamentare
in cui se chiedeva se ci fossero giornalisti pagati dal dipartimento della Polizia di Stato.

O Cossiga è un'ingenuo (e non è il caso) o aveva voglia di alzare la polemica con De Gennaro e il ministro degli interni Amato.

Abbiamo avuto giornalisti informatori del Sismi, della Cia, ... potevano mancare giornalisti per la polizia?

Il paese dei tarocchi

Il film di Deaglio sui presunti brogli elettorali, distribuito con Diario introvabile. L'editore assicura che ci saranno delle ristampe ...
Il manifesto titola "Il paese dei tarocchi". Unico difensore dle voto, Bertinotti. Cosa non si rinnegherebbe per la cadrega appena acquisita?
Sarebbe pronto a rinnegare i precari (ma mai la bandiera rossa) piuttosto cher ammettere che c'è qualcosa che non va.
Per es. le schede bianche, calate dal 4% al 1%, in modo pressochè uniforme in tuttte le regione d'Italia, bianche rosse e verdi.

E Berlusconi che, fin da prima delle elezioni aveva parlati di brogli? "Pubblicamente, Berlusconi sceglie la via del silenzio." dice il suo giornale di famiglia ... ma si dice disgustato per il film di Deaglio.
Perchè allora non agire per via parlamentare?

P.S stesso giornale che il giorno prima aveva scambiato un Turco per l'altro ... questo per dire l'alto livello professionale della testata.

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24 novembre 2006

Effetto brogli ...

L'uscita del film di Deaglio sui brogli, smuove le acque: la procura di Roma decide di indagare.
E i politici, finalmente, dopo mesi di silenzio, iniziano a parlare (e a sparlare).
Per Bertinotti è tutto a posto "Elezioni comunque legittime": dovrebbe essere uo dei primi a voler scoprire la verità. Eppure ...

Una stagione selvaggia di Joe Lansdale

La storia di Hap e Leonard iniziò così: con "Una stagione selvaggia".
E sarebbe proseguita felicemente per molti altri romanzi.
Gli ingredienti lansdeliani ci sono tutti: un'avventura ai limiti della legalità, lo scontro tra buoni e cattivi, la natura del Texas (in pieno inverno) ...
Il racconto inizia con l'incontro con la ex di Hap, Trudy, che gli propone di recuperare dei soldi, frutto di una rapina, finiti in fondo ad un fiume.Sebbene Leonard cerchi di dissuaderlo, Hap si offre di aiutarla, e sarà anche occasione di un tuffo nel passato, nei favolosi anni 60, dove assieme a Trudy, volevano cambiare il mondo.


Il link su ibs
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23 novembre 2006

E anche il Senato disse si

Il decreto fiscale passa anche al Senato.
Qui le novità.

bocciato con una larghissima maggioranza un ordine del giorno presentato da Eufemi (Udc) ed altri della Cdl sulle Ferrovie dello Stato: impegnava il governo a ridurre gli sprechi e «a rivedere il quadro tariffario al fine di non pregiudicare gli investimenti programmati».

Che il buco se lo paghino Catania e Lunardi (anzichè i viaggiatori e i contribuenti).

Cuffaro vende il Castello a Pirelli

Come far rientrare i conti in rosso della regione Sicilia? Tagli gli sperperi nella sanità? Le convenzioni con enti esterni? No, assolutamente. Si vendono i gioielli di famiglia:

Conti in rosso: Cuffaro vende il Castello a Pirelli

Appartamenti, palazzi, alberghi, terreni, boschi, spiagge e pure un castello. Perché l´ente guidato da Totò Cuffaro, per far cassa e tamponare i disastrosi conti (un «buco» che si aggira attorno ai due miliardi di euro) dopo cinque anni di governo, ha deciso di vendere. Vendere tutto è la parola d´ordine di Palazzo d´Orleans, sede del Governo regionale, e se continua così non è detto che non si vendano pure quello. E pazienza se domani la Regione pagherà affitti salati per alloggiare i suoi diciassettemila dipendenti in palazzi che prima erano suoi, l´importante è far cassa. Al più presto possibile.

Così, all'appello di un «Cuffaro con l´acqua alla gola» per dirla con le parole del segretario siciliano di Rifondazione Comunista Rosario Rappa che accusa inoltre il governatore di cedere senza le adeguate garanzie il patrimonio immobiliare della Regione a Marco Tronchetti Provera, che lo stesso Rappa definisce «l´uomo più indebitato d´Italia», rispondono 5 colossi della finanza internazionale, con capofila come Bnl, Beni Stabili gestioni, Rif Fondi assieme ai tedeschi di Deutsche Bank, Investire e la cordata Pirelli Real Estate che comprende Banca Intesa, Caboto, Mcc e Capitalia. Ma all'apertura delle buste, pochi giorni fa, il colpo di scena: l'unica offerta a rimanere in piedi è proprio quella Pirelli, gli altri quattro gruppi alla fine hanno deciso di non partecipare alla gara. Così Tronchetti si mette alla testa di un´operazione da 800 milioni di euro, anche se ancora non è stata resa nota la proposta finanziaria fatta da Pirelli Re.

Tanto di cappello governatore Cuffaro. Pardon, tanto di coppola!

Passerotto non andare via ...


... senza i tuoi capricci che farò!
Sondaggio Ipr marketing per Repubblica.it sulla leadership del centrodestra
Tra chi vota Polo il 76% vuole ricandidare il Cavaliere a Palazzo Chigi. E gli Udc...
Gli elettori Cdl vogliono ancora Silvio.

Di Silvio non ce ne mai abbastanza!

22 novembre 2006

Sicurezza in Libano

Dopo l'omicidio di ieri [l'assassinio di Pierre Gemayel], sono state aumentate le misure di sicurezza per i militari italiani schierati in Libano, circa 2.200 (repubblica)

Ma non erano gli italiani a dover portare sicurezza in Libano, come caschi blu?

Iniziano a tornare i conti

Di Pietro l'aveva annunciato durante un' intervista alla trasmissione Report

"Ho chiesto alla corte dei conti di valutare se il precedente governo quando ha fatto sta operazione ha fatto una cosa legittima o ci deve rimettere i soldi. Non so se mi spiego. Glielo ripeto: perché io ho l’impressione che questi soldi chi li ha presi li deve rimettere, quelli della scorsa amministrazione. Ho chiesto alla Corte dei Conti di farseli ridare."

Ed ecco oggi la notizia: Nomine Anas, Lunardi dovrà pagare 2,7 milioni
L´ex ministro Pietro Lunardi è stato condannato dalla Corte dei Conti - sezione giurisdizionale del Lazio - a restituire 2 milioni e 750mila euro per aver «liquidato» i membri del Consiglio di Amministrazione dell´Anas.

Visto come è facile far rientrare i conti?
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Politica spettacolo

Gadget, t-shirt e un sito per preparare la manifestazione del 2 dicembre. Online anche le mutande anti-Prodi, vendute a 16 euro ...
Ecco la risposta dell'opposizione. Solo spettacolo. La famosa politica spettacolo delle corna, dei cantieri inaugurati e basta, delle grandi convention, dei grandi progetti (come il opnte sullo stretto) realizzati solo su carta.

La politica dei Kapo, di Romolo e Remolo, dei cinesi bolliti in pentola, dei turchi impalatori, della civiltà islamica inferiore, di quei quattro beduini di Al Qaeda, della corte alla presidente finlandese Taria Halonen per ottenere a Parma l'Agenzia europea per l'Alimentazione .... per finire con le magliette di Calderoli e degli elettori di sinistra coglioni.

Per fortuna che tutto questo è passato.

"Unica controindicazione: trovare un coraggioso che il 2 di dicembre sfidi il freddo e, abbassandosi i pantaloni, mostri come ci avrebbe lasciato, secondo i berlusconiani, il governo del Prof: in mutande, appunto."

Ecco, diciamo che magari è stato l'altro a lasciarci in mutande, non Prodi ....

La chiesa scopre il profilattico

E' pronto il «manuale» della Chiesa con le indicazioni sull'uso del preservativo. (corriere)
Ma allora i preti pedofili come facevano?

autorevoli uomini di Chiesa - si pensi ai cardinali Carlo Maria Martini, il belga Godfried Danneels, lo svizzero Georges Cottier, ex teologo della Casa Pontificia, l'inglese Cormac Murphy ÒConnor o il vescovo sudafricano Kevin Dowling - hanno guardato all'uso del condom come al «male minore», se esso impedisce il contagio mortale dell'Hiv, fermo restando che per la Chiesa la via migliore rimane la castità.

Se Dio ci avesse voluto fare casti, ci avrebbe dato un organo riproduttore monouso. Come per le api:

Il pecchione, detto anche fuco, è il maschio dell'ape domestica. Nell'economia di un alveare la sua funzione consiste nel fecondare l'ape regina, nient'altro. Nel periodo primaverile vola, insieme a centinaia di altri esemplari, in attesa dei voli nuziali durante i quali accoppiarsi. Non ha pungiglione. Muore durante l'accoppiamento perché per estroflettere l'endofallo effettua una contrazione muscolare che lo paralizza.

Ma in realtà, che le gerarchie ecclesiatiche lo vogliano o no, noi discendiamo dalle scimmie. Come i bonobo.
P.S. mi ricorda Simone (cui devo un ringraziamento per la segnalazione), che in realtà noi e le scimmie abbiamo un antenato in comune.

21 novembre 2006

I Pendolari di Asso vincono!

Il treno della linea Asso Milano delle Ferrovie Nord si attesta in settima posizione tra le liee con maggiori ritardi.
Tempi medi percorrenza: 1h 19 minuti per 46 KM.
E' una bella soddisfazione. Grazie Ferrovie Nord!!

La situazione peggiore dei ritardi è in Lombardia a Milano.

Su cosa sta investendo la regione? Su strade a autostrade.

Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi

Arrivederci amore, ciao
Regia Michele Soavi
Principali interpreti Alessio Boni; Alina Nadelea; Isabella Ferrari; Michele Placido; Carlo Cecchi

Art 178 c.p. Riabilitazione
1. La riabilitazione estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga altrimenti.
179 Condizioni per la riabilitazione
(articolo così modificato dall'articolo 3 della legge n. 145 del 2004)
1. La riabilitazione è conceduta quando siano decorsi almeno tre anni dal giorno in cui la pena principale sia stata eseguita o si sia in altro modo estinta, e il condannato abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta.

La definizione della riabilitazione è la filosofia alla base del film di Michele Soavi tratto da un libro di Massimo Carlotto.
Ma come avviene questo percorso verso la libertà? Giorgio Pellegrini ha le idee chiare: ha deciso di chiudere i conti con gli ideali del terrorismo che lo hanno spinto clandestino in Centroamerica.
Deciso a voler vivere sulla cresta dell'onda, per dedicarsi alla bella vita, torna in Italia e vende i compagni di lotta ad un funzionario corrotto della Digos.
Il vicequestore Anedda (interpretato da Michele Placido), il poliziotto "bello di fuori ma marcio dentro".
"Ricordati che ora sei proprietà dello Stato" gli ricorda all'uscita del carcere.

Per riabilitarsi servono soldi e un lavoro: il suo percorso verso la rispettabilità passa dal Blue Sky (un locale di lap dance dove si occupa delle ragazze della droga) ad una rapina ad un supermarket. Sempre sotto la supervisione del poliziotto.
Ricatti, violenza, spaccio della droga. Giorgio ha la particolare capacità nell'esercitare la sua violenza e il suo cinismo contro le donne che incontra "provavo piacere nel dominare le donne con la violenza" dice.
Da Flora a Francisca, fino a Roberta, usata per riabilitarsi agli occhi delle persone, poi uccisa perchè testimone scomodo, senza nessun rimorso. Una carogna ...

Il film mantiene lo stesso cinismo e la stessa violenza del libro: Alessio Boni, con quegli occhi freddi e quello sguardo duro, riesce bene ad entrare nel ruolo di questo antieroe, freddo e senza emozioni.
Freddo e spietato come la realtà in cui vive e che il film mostra: la Milano di notte con droga e belle donne. Il ricco nord est, locomotiva d'Italia, ipocrita e compiacente verso chi ha i soldi:
"Brianese (l'avvocato che gli sta rifacendo la verginità penale) aveva capito che il modello economico del nord est, la famosa locomotiva, com'era chiamata dai media, dove economia lagale ed illegale si fondevano in un unico sistema, offriva la possibilità di arricchirsi e di costruirsi una discreta posizione di potere. E lui ne approfittava con intelligenza e saggezza. Affari, crimine e politica. La mafia, quella nuova, aveva fatto scuola. Tra i suoi più stretti collaboratori figuravano diversi ex politici e amministratori pubblici, finiti nei guai con Tangentopoli. [...] La maggioranza militava nell'area di centro destra, sognando di regolare i conti con quella parte della magistratura che li aveva messi sotto inchiesta e con quelle forze politiche che l'aveva appoggiata".

Il DVD online su ibs
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(Non) E' la volta buona

Berlusconi come Rocky ... getta la spugna.
Non farò più il premier dice, poi come al solito smentisce tutto.

«Ragazzi, la questione è semplice: manca il killer. Proprio non c'è» racconta rilassato su Libero ...
l'uomo che ha trascinato mezza Italia verso traguardi lontani e apparentemente irraggiungibili

ma sogno o son desto? ... no no hanno scritto proprio così traguardi lontani e irraggiungibili.

Ma continuiamo a leggere
.. Quindi l'annuncio: «Ho finito di scrivere il libro con le mie memorie. Una faticaccia durata tutta l'estate, altro che le balle sulle mie notti in discoteca. Ho consegnato le bozze in Mondadori. Titolo provvisorio: "Il calvario della libertà".
E occhio al singolare, perché la libertà è una sola: o c'è sempre e su tutto o non è». Già, il calvario del Gesù di Arcore («Avete visto che un sondaggio del Corriere dice che sono al primo posto tra gli eroi in vita e al secondo in assoluto dietro solo a Papa Wojtyla? ») ma aspettando la resurrezione è la storia del killer che diventa il tema della serata. «Ho studiato e ristudiato la pratica e sono giunto alla conclusione che per ora dobbiamo metterci il cuore in pace.

Eh si mettiamoci il cuore in pace: perchè grazie la governo Silvio il debito pubblico è aumentato, le Ferrovie sono al collasso, sanità, scuola e servizi sono allo sfascio ... siamo al baratro.
Difficile andare oltre.

Le ali della sfinge di Andrea Camilleri

Naturale continuazione de "La vampa d'agosto" con un Montalbano pentito della sciarriatina e, soprattutto, del tradimento, con Livia.
Cercando di dare una risposta alla domanda "dove sono finite le mattinate di una volta" si imbatte in un omicidio.
Una ragazza sparata in volto, buttata nuda dentro una discarica. Unico particolare, una farfalla a 4 ali tatuata sulla spalla.
Sarà l'inizio di un'inchiesta dove il commissario investigherà su false associazioni benefiche, che in realtà nascondono associazioni a delinquere specializzate nella tratta delle schiave.
Si troverà di fronte una realtà falsamente doppia, dove tutto è diverso da quello che appare: falsi benefattori, falsi rapimenti, false casi di accoglienza.
Contro tutta questa falsa realtà Montalbano si scaglierà come Don Chisciotte "solo che Don Chisciotte credeva che i mulini a vento erano mostri, mentre questi sono veramente mostri e si fingono mulini a vento."

Montalbano "nirbuso" contro tutti: contro il questore, contro il governo che taglia la benzina alle auto della polizia ma per le scorte a onorevoli non manca mai, contro certi "parrini" e altre anime divote la cui anima fete in realtà di abbrusciato.
Un romanzo dietro cui si coglie una fretta: fretta di risolvere il caso, fretta di trovare gli assassini, fretta di ricucire il rapporto con Livia, e forse anche una certa fretta nello scriverlo.

Per i golosi e gli amanti della cucina siciliana, a pagina 186 troverete la ricetta della 'mpanata di maiali: fate lessare un cavolfiori in acqua salata ....

Il libro online su ibs.
Il sito del maestro Camilleri
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20 novembre 2006

Facciamoci del male

Leggendo qua e la dalle notizie di questi giorni ...

Passato il DDL sulle intercettazioni (413 sì, 1 no e 142 astenuti).Quando una legge interessa a tutti ...

Peggio Diliberto sulle manifestazioni pro Palestina o Cuffaro che gioca al mafioso con la coppola?
Vi fanno schifo i manifestanti che bruciano i soldati italiani? Bene, anche a me. Come mi fa schifo un rappresentante dello stato itaiano che gioca a fare il maioso, avendo a carico un processo per mafia.


Pollari sostituito ... ma era un normale avvicendamento.
Allora tutto quanto successo sul dossieraggio, su Telekom Serbia, su Abu Omar ... era normale attività investigativa?
In ogni caso pare che Pollari cadrà in piedi.


Notizie dello scorso fine settimana: Tom e Katie sposi. Con tanto di servizi delle principali testate giornalistiche e televisive.Con tanto di scorta (poliziotti e carabinieri pagati coi soldi del contribuente). Siamo proprio il paese delle favole ...

I supermanager dello stato (ma di nomina politica) creano il buco delle Ferrovie, ma siamo noi viaggiatori a doverlo risanare.

Il papa dal presidente della Repubblica (che dovrebbe essere un feroce comunista a sentire qualcuno):"La libertà della Chiesa non pregiudica lo Stato". Vorrei ben vedere: cosa volevano fare, richiamare mastro Titta?
Tutte le polemiche sulle imitazioni di Crozza e nemmeno una parola sui casi di pedofilia all'interno della chiesa italiana. Il silenzio è sacro, in questi casi.

Protesta agli Stati maggiori dell'antimafia per la nomina di Cirino Pomicino nella commissione antimafia. A quando Bin Laden come consulente all'antiterrorismo?

Report: cara politica

Cara politica. Ovvero sul come spendere tanto, per fare molto poco. Coi soldi pubblici.

Napoli (Campania), Lazio come Milano: cosa hanno in comune?
Dipendenti assunti dal comune o dalla regione, pagati per far nulla. Servizi che, per essere svolti, sono appaltati a società private (come la Asia a Napoli per la raccolta dei rifiuti), quando i dipendenti pubblici sono a incrociarsi le dita.
Soldi spese per consulenze su progetti mia realizzati. Come quella del professor Arena, che fa scattare la rabbia (fuori onda) del governatore Bassolino che è stato dal 2001 al 2004 commissario straordinario dei rifiuti
"Io che faccio questa vita, allora se tu mi vuoi chiedere su Arena poiché io ho chiesto la cortesia di sapere perché io non so un c….. di questo Arena, non so manco chi è questo Arena…se me lo dicevi prima io mi informavo da qualcuno al Commissariato che sa chi è questo Arena e ti rispondo su questo Arena…eh, che cosa ne so io di questo Arena!!! "

Il costo della consulenza del professor Arena è stato di 300000 euro.
La commissione parlamentare d'inchiesta ha stabilito inoltre come ci siano state delle infiltrazioni della camorra nella gestione dello stockaggio dei rifiuti, nei trasporti ...
La gestione dei rifiuti fatta dai commissari è stato un disastro, sosteneva Tommaso Sodano, Presidente commissione ambiente.
E Bassolino non se la può cavare con un "aspettiamo l'esito della magistratura....".
Sembra tanto un deja vu.

Intanto, anche quest'anno per la gestione dei rifiuti, la Campania ha ricevuto uno stanziamento di 20 ML di euro. Riassumendo: non si utilizzano i dipendenti pubblici, si ricorre sempre e di più a società esterne e ai consulenti.

Il senatore DS Villone ha spiegato poi il meccanismo che porta un amministratore a ricorrere all’esternalizzazione senza bisogno di far girare le mazzette. Si crea una società esterna, con dei dirigenti a nomina politica, con delle assunzioni pilotate di precari, mentre i dirigenti interni vengono lasciati senza attività.

Quello che è successo in Regione Lazio con "Lazio Lavoro": grazie al clientelismo della giunta Storace che ha assunto 120 consulenti nel 2003 quando ne servivano 40.
Ha promosso a dirigenti 180 impiegati, incentivandone il pensionamento.
L'ha fatto la giunta Storace, è vero, ma nel silenzio di tutta la politica e anche dei sindacati. E l'attuale giunta Marrazzo non ha fatto nulla per cambiare rotta.

Il caso Milano

Il Governo Berlusconi già nel 2004 aveva dato un taglio alle consulenze dei ministeri, e il nuovo governo ha imposto un’altra riduzione del 20%. Sta di fatto che La legge dice “ prima di dare un incarico esterno bisogna controllare se per caso non ci siano le competenze interne”, e quando si usa il denaro pubblico bisognerebbe avere il pudore di osservarla.
A Milano il sindaco Letizia Moratti, appena eletta ha reclutato 49 nuovi dirigenti. Non sono pochi, quindi vuol dire che o prima erano messi male oppure si porta i suoi. Di sicuro i dirigenti entrati con concorso, e che quindi non dovrebbero rispondere a nessun partito, ma solo fare il loro mestiere, devono sloggiare.

BERNARDO IOVENE Senta io ho letto che sono stati assunti 54 dirigenti esterni? E’ vero?

ANNAMARIA OSNAGHI- Ex Dir. di settore tecnico Comune di Milano Sì il 5 settembre appunto, non per niente il nostro ultimo giorno di lavoro è stato il 4.

BERNARDO IOVENE (fuori campo) Il giorno dopo la giunta Moratti in seduta straordinaria delibera l’assunzione di 54 dirigenti esterni al costo di 7 milioni e 756.000 euro.
E la sindaca Moratti non si è presa nemmeno la briga di discutere queste nuove assunzioni in aula ...

MILENA GABANELLI IN STUDIO La signora Moratti ha deciso di non discuterla neanche con noi, perché sull’argomento non ha accettato l’intervista. Ad ogni modo è bene sapere che ogni comune può prendere dirigenti esterni, ma in una certa percentuale. Milano, secondo l’esposto fatto alla corte dei Conti ne poteva prendere 10, invece ne ha pressi 49.


Emilia Romagna
Cambiamo regione. I dirigenti dell’ Emilia Romagna sono considerati l’eccellenza della pubblica amministrazione, ma anche qui quelli che sono arrivati sui 58 anni sono invitati a liberare la sedia. Qui però non gli hanno detto al telefono “fra 2 giorni è meglio per voi se ve ne andare” gli hanno dato tempo fino a natale, per lettera. Il responsabile di questa pensata e’ l’assessore Gilli.

BERNARDO IOVENE (fuori campo) Insomma, mentre si parla di allungamento dell’età’ pensionabile, gli enti locali costringono al prepensionamento con incentivi e caricano gli oneri sull’Inps. Poi assumono chi gli pare.

Mentre si vota la finanziaria del rigore (per qualcuno di lacrime e sangue), scopriamo così come le nostre amministrazioni sciupano i nostri soldi pubblici.

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19 novembre 2006

Rassegna stampa

La provocazione annunciata
Erano lì tutti ad aspettarle, quelle parole "10, 100, 1000 ..."; ad aspettare gli striscioni bruciati ...
E i provocatori non si sono fatti aspettare.

Poi sopo sono tutti bravi a disocciarsi: ma pensarci prima?
Così la notizia della manifestazione di Roma (e le rezioni) copre le altre. Ad esmpio dopo la puntata di Annozero su mafia, indulto e sanità (con un Cuffaro show) qualcuno poteva chiedere qualche spiegazione all'UDC, che poi con Casini va a Napoli a sfilare sull'emergenza criminalità.

Come il voto alla finanziaria.

"La peggiore della storia" secondo Berlusconi. Incredibile come in Italia riusciamo sempre a mantenere in vita certi cadaveri politici. L'ex premier, sconfitto, sotto processo, sfiduciato dagli alleati dell'UDC.


Se solo non avesse tre reti non ne sentiremmo parlare più.

Sprechi della politica
Intanto stasera Report ci parlerà di come sia possibile sprecare tanti soldi, per fare così poco. Facile se sono soldi publbici. Nella Campania governata dal centrosinistra di Bassolino. Il tema della puntata sarà la gestione dei rifiuti. Ma ce ne anche per la regione Lazio e per il comune di Milano.

Satira
Lasciamoci con un sorriso: dopo Ratzinger, ora tocca al presidente iraniano Ahmadinejad ad essere imitato da Crozza a "Crozza Italia".
"Siamo a Teheran, c’è Antonio Zichichi che spiega a Ahmadinejad i segreti della bomba atomica. Il dialogo si ingarbuglia. Tutto finisce come la lettera di Peppino e Totò"

Annozero a Palermo

Annozero a Palermo: meglio dentro che fuori.
Con l'indulto sono usciti migliaia di detenuti dalle carceri. Cosa hanno fatto? Lo ha mostrato il reportage su Palermo, coi disoccupati per strada costretti, per mancanza di alternative, a tornare a delinquere. Scippare, chiedere il pizzo, spacciare. In pratica, fare da manovalanza alla mafia.
Lo Stato non ha previsto per gli indultati un piano di reinserimento nel mondo del lavoro. O disoccupati o sfruttati in nero.

Ma d'altronde, un capomandamento della mafia non aveva forse detto “si può scippare anche senza sparare ...” come a dire che a Palermo siamo noi a fare da poliziotti di quartiere. I mafiosi.
A Palermo l'indulto ha scarcerato il 47% dei detenuti. 5 su 1100 sono poi rientrati in carcere.
Anche Cuffaro, in studio, ammetteva che, senza un piano di reintegro, vivere col solo sussidio di 500 euro,è impossibile.

Che messaggio ha dato agli italiani l'indulto? Rispondeva l'onorevole Claudio Fava.
L'aver incluso i reati di mafia non è stato un buon messaggio. Imputato non è l'indulto, ma il numero di precari. In Sicilia il 16% della popolazione è disoccupata, mentre ci sono troppi dirigenti della regione (2200).
Frutto, ribatteva Cuffaro, dell'unico governo del centrosinistra in regione. Noi abbiamo ereditato precari e dirigenti.
Fava ha citato il caso del dirigente Felice Costa che prende 537000 euro all'anno (resp. Agenzie acque e rifiuti). Nel governo di centrosinistra citato da Cuffaro (governatore Capodicasa) quel ruolo era svolto dall'ex generale Iucci, che non prendeva soldi.
Il rapporto tra dirigenti e siciliani è 1 su 6. Responsabile di questa situazione è la politica.

Reportage parte 2: le ex municipalizzate.
Le ex municipalizzate sono diventate Spa, e assumono chi vogliono. Come la moglie dell'assessore Campagna, assunta nella municipalizzata del Gas.
400 persone sono state assunte senza concorso: chi non è stato assunto si è rivolto al difensore civico. Il quale ha due figli nella ex municipalizzata Gesip.
Il braccio destro di Cuffaro (Antonino Pisano) è amministratore della Sispi (Palermo informatica).
Alla Sispi risultano assunti anche:
la figlia dell'assessore al bilancio Cintola
Il figlio di un deputato dei DS (ex CGIL). Quando la malapolitica è bipartisan ...
Il figlio del difensore civico di Palermo.
In Sicilia vige la politica dei clientelismi e dei nepotismi.
Ma anche queste persone devono poter lavorare” rispondeva a Nerazzini un dirigente della Sispi.
Mi chi è stato assunto aveva le qualifiche richieste: il figlio del difensore civico ribatteva “io ho lavorato all'estero” (intendeva in realtà a Roma e a Milano).

I dirigenti in Sicilia sono 2270 (in Emilia poco più di 200): qualcuno guadagna 1500 euro al giorno ed è uno “scandalo rispetto ai risultati ottenuti” ammetteva il parlamentare Cantalia. Che prende 8000 euro di indennità più altre spesi di segreteria, fino ad arrivare a 15000 euro al mese.

Anche il figlio di Francesco Cantafia è stato assunto in una ex municipalizzata.
L'assessore alla famiglia, Paolo Coliani, ha dato un incarico in fratello in regione.
La realtà è che le presidenze alle aziende private sono in realtà delle nomine poitiche:


Azienda dei rifiuti (AMI) è presieduta dal coordinatore di Forza Italia Enzo Galioto.
La società delle acque, al dottor La Menza, uomo di Forza Italia, che esercita la sua professione all'Ucciardone.
L'azienda del gas è in mano a Allegra (F.I.).
La Sispi a Pisano (UDC).
La Amat a Prodi (A.N.).

La sintesi di Fava sul reportage era che in Sicilia la spesa sanitaria è un business per un controllo politico del territorio.
Ci sono 1800 strutture convenzionate (qualche decina in Lombardia): sono uno spreco per la spesa sanitaria siciliana.
Ci sono 55 cliniche convenzionate: come quella di Aiello, portavoce di Provenzano, le cui prestazioni ernao pagate con un sovraprezzo di +2000%.
Fava ha parlato anche dell'incontro tra Cuffaro e Aiello del 2001: “parlavamo di tariffari” si è difeso il governatore. Aggiungendo che in Sicilia vige un sistema diverso da quello delle altre regione, per quanto riguarda le convenzioni.
E circa l'attività di Aiello, non ne sapevo nulla. Non era mio compito controllare. Con Aiello stavamo parlando della correzione dei tariffari per esami oncologici.

La serata si è scaldata, con un Cuffaro che cercava di sviare dalle risposte e un Santoro che lo incalzava. Alla provocazioni di Cuffaro circa la sua elezione ad europarlamentare, ha risposto
“non sono mai stato processato per mafia come lei”.
“Lei guadagna 80000 euro al mese ..”
“Vuole perdere un'altra causa? Sta dicendo un'altra puttanata ...”
“Io sto facendo aumentare l'auditel ... siamo qui per divertirci”.

In ogni caso, come andrà a finire il processo, Cuffaro ha ammesso di volersi dimettere in caso di condanna in primo grado.
“Anche se per favoreggiamento semplice?”
“Non mi sembra che questo sia un reato grave” [infatti verrà indultato].

Davigo e il punto sull'indulto
Che conclusione possiamo trarre sull'indulto? Davigo ha citato un episodio durante un incontro con magistrati californiani. Non credevano al fatto che in Italia ci fosse un perdono generalizzato per tutti.
E anche dell'insuccesso dei riti abbreviatori e dei patteggiamenti: perchè in Italia c'è la prescrizione che, assieme all'amnistia e all'indulto rendono conveniente allungare i tempi del processo e non dichiararsi colpevole.
Se il problema è la durata dei procedimenti dovremmo cercare di accorciarli. Se scoppiano le carceri è perchè le leggi producono troppi carcerati. Dovremmo modificare le leggi.
Castelli diceva, per appoggiare l'indulto, che in Italia abbiamo 12000 carcerati per reati su violazioni delle norme di immigrazione. Allora si deve abolire o rivedere la pena del reato.
Lo stesso vale per le leggi contro l'uso della droga.
Perchè, si chiedeva Davigo, approvare leggi che gonfiano le carceri, e poi approvare l'indulto?
I politici mediamente coprono i politici corrotti. I magistrati li arrestiamo. È una differenza sostanziale.

Il punto di Travaglio
Sartori ha parlato di autoindulto, scoprendo che 80 parlamentari erano coinvolti in procedimenti legati all'indulto.
Dovevano essere liberati in 12000, ora scopriamo che sono 35000. Ci lamentiamo che sono troppi.
Scopriamo che sono indultati Consorte, Gnutti, il mago Do Nascimiento, Previti e altri poveri cristi (Fazio, Cragnotti, Berlusconi ...).
Amato ha detto che “ha sofferto”. Come Mastella: ma quando cantava “O sole mio” a Napoli non sembrava soffrire.

Il 95 % degli italiani non lo voleva.
Lo hanno votato l'80% dei deputati.

Questo indica il grado di rappresentanza dei nostri parlamentari.
Dovevano essere esclusi i mafiosi: invece è uscito Gerlando Alberti Jr, in carcere per l'omicidio Campagna.
Anche Cuffaro, se condannato per favoreggiamento semplice verrà indultato.
Travaglio ha poi riassunto la vicenda Cuffaro, Guttadauro, Aiello, Aragona, Campanella raccontata già ne “La mafia è bianca”.
Cuffaro deve avere una scarsa capacità nello scegliere i collaboratori: problema di tutta l'UDC siciliana. Nei guari per mafia figurano gli onorevoli Mannino, Costa, Saverio Romano, Miceli, Borzachelli, Lo Giudice.
E non ha forse scritto Cossiga su Libero che l'UDC a Palermo deve portare in piazza la mafia, per dare una spallata a Prodi?
Come mai non è arrivata nessuna querela.

“Con questo editoriale non mangeremo il panettone a Natale” chiudeva Santoro.

La risposta di Cuffaro (che si è voluto mettere in testa una coppola come se sulla mafia si potesse scherzare) alla domanda su un problema morale nel suo partito è stata
“i miei collaboratori e i deputati sono in mezzo alla gente. Può capitare qualche incidente. Per chi sta in mezzo alla gente e cerca di capirne le esigenze. Io non mi sottraggo al rapporto con la gente. Ma da questo a penalizzare il partito ce ne vuole”.

La testimonianza di una vittima della mafia
In studio anche il nipote di Paolo Borsellino (un omonimo), ucciso dalla mafia quando questi era piccolo. La mafia ha ucciso poi anche suo zio. “Vedere Cuffaro che gioca alla mafia con la coppola, mi fa star male”.
Il giovane ha scritto una lettera al presidente:
“presidente lasci fare l'antimafia a chi può permetterselo. Non chi ha a suo carico processi per mafia”.

La cosa che mi ha fatto più arrabbiare è stato vedere sul sito di Cuffaro un messaggio di caccia ai diffamatori. Il sito riportava il monito che i soldi delle cause per diffamazione saranno devoluti ai familiari delle vittime della mafia. Un controsenso.

Santoro riportava una frase del Borsellino giudice “la magistratura fa accertamenti. Io non posso avere la certezza giuridica per dire quest'uomo è mafioso. Altri poteri politici potevano prendere le decisioni sul rapporto politica-mafia”.

Cuffaro esplode: lasci giudicare al milione di siciliani che mi han votato (che non sono giudici però ..). Il popolo è di gran lunga più responsabile di molti giudici.Il governatore ha tirato fuori un documento per cui la prefettura aveva revocato lo status di vittima della mafia al signor Benni.
“Di questi moralisti come lei, ce ne troppi in Sicilia”.
Il ragazzo spiegava che il processo contro l'assassinio dello zio era stato stralciato, per questo era decaduto il titolo di vittima della mafia.
Ma Cuffaro non ci sta “Il signor Benni guardi le carte processuali a casa sua. Abbiamo scoperto un'altra truffa di questa antimafia. La vera antimafia è la nostra che cerca di rilanciare lo sviluppo della Sicilia”.

Interveniva Fava, citando il pres. Della corte d'Appello di Palermo “il rapporto tra mafia e politica è irresolubile. Ci sono tavoli dove si siedono persone che definiscono la spesa pubblica, che spesso finisce nelle tasche della mafia”.

La reazione di Cuffaro? “scusate posso essere ripreso di fronte, di profilo vengo male ... ”.
Quando la mafia è un gioco.

In studio interveniva anche Pasquale Borsellino, che dopo l'uscita di Cuffaro sul fratello non riusciva a stare in silenzio “lei può dire quello che vuole. Voglio solo precisare che queste cose (la morte del padre e del fratello) ci hanno colpito. Mio padre è stato riconosciuto vittima della mafia. Lei per quanto riguarda mio fratello è stato allusivo. Non uccida ancora mio fratello”.

“Io ho solo citato un documento della prefettura ...”

A quel punto Fava ricordava come, per Peppino Impastato, la politica e la giustizia hanno aspettato 13 anni per mettere la parola mafia accanto al suo nome. Non possiamo aspettare i tempi della giustizia.Rivolto poi a Cuffaro “un tuo assessore aveva in macchina un latitante durante la sua campagna elettorale, rispondi di questo ....”.

Ma Cuffaro show preferiva negare non rispondere: per lui la mafia va sdrammatizzata. Non bisogna prenderla sul serio. E allora vai con la coppola storta ...
Grazie signor governatore: bel rispetto per tutti i morti civili, in divisa, con la tonaca ....
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Incontro con Ben Pastor

Ben Pastor è arrivata alla presentazione con un lungo vestito rosso e stivali da texano. A metà strada tra una sia alla Mata Hari e un cow boy.

Oltre a Luca Crovi, la sala era affollata da altri scrittori e amici: Alan Altieri, Cecilia Scerbanenco, Gian Luca Orsi ... oltre a tutta la nutrita schiera di fan di Ben Pastor tra cui il sottoscritto.
Spie, doppio-giochi: il libro che ha tante facce e tanti personaggi e che segna un punto focale per la carriera di Martin Bora.

Andrà indietro o avanti nel tempo, nei prossimi libri su Bora?
Sia avanti che indietro. Il prossimo sarà ambientato nel 1940, in Giappone a Kioto.
(in un futuro libo potrebbe incontrare il papa mentre lui era nelle SS)
Bora è a Salò ed ha anche fare con un furto e con strani suicidi/omicidi e con un serial killer che gioca al gatto col topo con lui.

Perchè Bora è stato spostato dal fronte tanto facilmente? E' una cosa possibile, durante una guerra?

Ci sono motivi che diventano chiari alla fine.
Ufficialmente è lì come collegamento con gli italiani. Ma bisogna ricordare che nell'ottobre 44 si fermò il fronte, ci fu una stasi invernale. A Salò siamo nel salotto buono cattivo del fascismo. Fu un periodo tetro del fascismo.

Fino a quando andrà avanti la storia di Bora?
Mi sono accorta fin da subito, come mamma di Bora, che il ragazza era promettente. Una madre sa sempre dove andrà suo figlio. Finchè ci sarà qualcosa da raccontare, continuerà la sua storia.
Non vorrei finire come quei scrittori che rimangono fagocitati dai propri personaggi (come Conan Doyle o Camilleri).
In questo libro Bora affronta il periodo dei trent'anni: è un periodo difficile. Deve dar fondo a tutta la sua energia e il suo coraggio.

Hai avuto incontri con ex ufficiali tedeschi, che hanno veramente combattuto durante la guerra?
Sì, ed è stato un incontro positivo. È la vera del fuoco del tuo lavoro, vedere che reazioni suscita il tuo libro nel paese originario del protagonista. E devo dire che le rezioni sono state buone.

Per te sarebbe stato più facile parlare degli alleati (il padre di Ben era medico al fronte e il nonno era antifascista). Come hai scelto di parlare di un soldato in uniforme, per di più tedesco?
Subisco il fascino dell'uniforme. L'uniforme ricompone il corpo dell'uomo: diventa altro quando la indossa. Questo piacere che ho per l'uniforme doveva essere accettabile per il momento storico nel quale è ambientato il libro.

Come ti comporti coi personaggi secondari?
I personaggi secondari devono avere un cono di luce: devono avere una loro rotondità e funzionalità. Tutto deve tenersi in modo acconcio e funzionale.

Quando scrivi sai già come andrà a finire?

Ho un'idea generale. Una metafora da dover rappresentare. In questo caso era il corpo: come cadavere e e come rappresentazione delle donne. Dovevo parlare di donne belle e di bei corpi.
Nel corso della scrittura è la metafora (del corpo) che si elabora man mano.

Il quadro citato nel libro “La Venere di Salò” esiste veramente?
Nel libro si fa riferimento ad un trittico di opere del Tiziano. E' possibile che sia esistita realmente una Venere come quella citata, Tiziano visse molto a lungo e produsse molte opere. Quella sulla copertina è, invece, la Venere di Urbino.

Quando ho letto il tuo libro, mi è scattato subito il paragone con un altro giallo ambientato durante la seconda guerra mondiale. “La notte dei generali” di H. Kirst. Con la scena del generale serial killer che di fronte al quadro di Van Gogh riconosce l'abisso della pazzia.
In effetti è vero. Il mio è un omaggio a quel libro e a quel genere di narrativa. Bello anche il film con Omar Sharif nel ruolo del maggiore Grau (l'investigatore): un libro e un film che hanno una grande pulizia formale.
A quali altri film (di guerra) sei legata? “Roma città aperta” di Rossellini. Icona del tedesco torturatore che strappa il cuore alla città eterna.
Mi sono chiesta, guardando quei film, cosa succede a questi soldati, quando rientrano in caserma? Quando si liberano delle loro maschere? Mia madre mi raccontava di episodi, capitati durante la guerra, anche commoventi e patetici. Come quella volta che due ragazzi, appena quindicenni, vennero a sbattere col loro carro armato, contro il lampione davanti casa. Non sapevano nemmeno guidarlo e, scusandosi, rivelarono che stavano andando al fronte a Cassino.
Questi racconti mi hanno spinta a domandarmi, da bambina, cosa ci fosse oltre l'infamia della bandiera?
E, in effetti, con i tuoi romanzi si vedono altri tedeschi: come Martin Bora, che hanno uno sguardo diverso nei confronti degli altri. Dei polacchi, dei russi, degli spagnoli. Persino dei partigiani italiani, nemici cui avrebbe dovuto sparare senza pensarci.

Nella seconda guerra mondiale ci furono però diversi abboccamenti, contatti tra tedeschi e partigiani, è un fatto storico.
Nella nostra memoria, che non è condivisa (e che non deve essere condivisa) c'è un posto incendiario che è quello del partigiano. Basta pensare alla reazioni suscitate dai libri di Pansa e Bocca. Quella del partigiano è una variabile che infiamma.

Bora vive, ne La Venere, la prima storia d'amore forte della sua carriera.
È vero: le sue relazioni sono difficili, perchè lui è una persona difficile, un uomo complesso. Volevo che incontrasse una donna italiana, che ha delle virtù che attraggono una persona come Bora: essere sfuggente.
Che attrice potrebbe impersonarla? Difficile dirlo. Ogi c'è una forte omologazione delle attrici, sono tutte uguali.

Una cosa che mi ha sorpreso del libro, oltre alla storia raccontata, è la bibliografia a fine libro. È una cosa che faccio sempre, leggere i riferimenti bibliografici, per vedere come si è mosso l'autore. Le minibiografie dei personaggi, dei criminali di guerra, raccontano che l'hanno fatta franca quasi tutti. È importante leggere le biografie dei personaggi storici: vi invito a farlo per capire come la guerra poi è andata a finire.
Il regime di Salò non è finito in modo disastroso come lo si immagine: molti suoi esponenti si sono riciclati e anche arricchiti dopo la guerra.
Questo è quello che poi ha dato luogo “all'armadio della vergogna”, dove abbiamo nascosto i documenti dei crimini di guerra avvenuti in Italia. Si sono barattati questi crimini contro quelli commessi a sua volta dagli italiani (nella ex Jugoslavia, in Albania, in Libia).
Personaggi come Graziani, che solo per poco tempo ebbero del guai per quello che avevano fatto, avevano l'arroganza di dire “io ho difeso gli italiani”.

Ma il carteggio Mussolini Churchill è mai esistito?
Per alcuni storici è esistito, ed è durato fino al 1943, almeno. È indubbio che fino agli inizi della guerra ci sia stato uno scambio di lettere, d'altronde Churchill era un ammiratore di Mussolini della prima ora.

Il prossimo libro si chiamerà “Il ladro d'acqua”: ambientato nel 300 d.c., ai tempi dell'imperatore Diocleziano. Parla di uno straniero, che viene assimilato dall'impero romano, che diventa più romano dei romani stessi.
Ha molta attinenza con la storia di oggi, con le persone che vengono naturalizzate americane dopo un anno in divisa, per combattere la guerra di Bush.

E i prossimi libri con Bora?
Il cielo di stagno” ambientato in una Russia estiva e “Il padrone delle 100 ossa” nel Giappone degli anni 40.
La serata si è conclusa con la supplica, dal pubblico, di non uccidere Martin Bora.
State tranquilli – ha risposto – non morirà, ne finirà disperso in una tormenta di neve.
E la speranza di vederlo in televisione/al cinema? Qualcosa si sta muovendo. Mi hanno detto che un attore che potrebbe interpretare Bora potrebbe essere Alessio Boni. Rimaniamo in trepidante attesa ...
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17 novembre 2006

Presentazione de La Venere di Salò: le foto


Alcune foto della presentazione de "La Venere di Salò" di Ben Pastor alla Mondadori a Milano.
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Cuffaro da Santoro

E Cuffaro andò finalmente nella tana del lupo: ieri sera vasa vasa Cuffaro era tra gli ospiti della trasmissione di Santoro .
"Santoro deve essere contento: con la mia presenza l'audience è andato oltre il 20%".
Diversi i temi trattati: sanità, mafia, questione morale e lavoro. Numerosi i botta e risposta tra Cuffaro e l'eurodeputato diessino Claudio Fava, il giornalista Marco Travaglio ed infine anche con il nipote e il figlio di due piccoli imprenditori uccisi dalla mafia negli anni '90.

Deficit di Trenitalia

Prezzi fermi da oltre 6 anni.
Per Eurostar e alcuni Intercity chiediamo un adeguamento di tariffe ferme da oltre 6 anni .. (afferma Cipolletta presidente Fs sul corriere)

Bisognerebbe ricordare che anche i treni, spesso, sono fermi. Che lo sviluppo per il trasporto dei pendolari anche quello è fermo da anni.
Se si voleva risanare il deficit si poteva tagliare qualcosa sulla buonuscita ai manager, prima di chiedere soldi ai viaggiatori.


16 novembre 2006

L' afghano di Frederick Forsyth

Se la giovane guardia del corpo talebana avesse saputo che quella chiamata lo avrebbe ucciso, non l'avrebbe mai fatta. Ma non lo sapeva, così la fece e morì.

Inizia così, con poche parole asciutte, il romanzo "l'Afgano" su Frederick Forsyth. Da questa introduzione si capisce lo stile che avrà la storia: nè una parola di più nè un parola di meno.
Ingredienti della spy story sono Al Qaeda, che sta architettando un nuovo attentato spettacolare chiamato Al Isra (come l'esperienza mistica di Maometto). I suoi vertici Bin Laden e Al-Zawahiri e anche gli altri leader dell'estremismo islamico sparsi nel mondo.
I servizi di Intelligence inglese (MI6 e MI5) e la miriade di servizi americani (CIA, NSA, FBI, ...) i quali, in seguito alla casuale scoperta del nuovo attentato segreto che sta organizzando Al Qaeda, lavorano a stretto contatto per sventarlo prima della prossima conferenza del G8.

Chi meglio di un ex ufficiale dei SAS, originario dell'Iraq, potrebbe infiltrarsi nell'organizzazione terroristica, per carpirne i piani e bloccarli?
E' l'Afgano, ossia il colonnello Mike Martin, che prenderà il posto di un vero combattente talebano Izmat Khan, detenuto da cinque anni a Guantanamo.

Oltre alla storia di spionaggio, il libro ha il merito di descrivere, in modo approfondito ma senza essere troppo pesante, il retroscena storico che ha portato l'Afghanistan alla situazione attuale: la guerra coi russi, dove i Mujaheddin combatterono anche grazie agli aiuti occidentali per scacciare l'armata rossa. La nascita delle Madrasse in Pakistan (che accoglieva i profughi della guerra): scuole religiose dove venivano insegnato ai giovani i principi del Wahabismo.
La nascita del movimento degli studenti, i Talebani (da "talib" studente) fondato dal Mullah Omar per combattere l'anarchia venutasi a creare nel paese, nel 1989, quando varie fazioni di mujahidin entrarono in lotta per il potere, per riportare l'ordine nel paese.
L'alleanza tra il movimento dei Talebani con il gruppo Al Qaeda di Bin Laden, gli attentati dell'11 settembre e la guerra successiva della coalizione occidentale.
A metà strada tra un'inchiesta giornalistica e un romanzo, difficilmente troverete altri libri che codensano un periodo così denso di eventi in così poche pagine, in modo così conciso.

Ma è anche un libro dove ci si trova immersi nel mondo orientale: quell'immenso mondo dove si parla l'arabo e i suoi dialetti. Fino al pashtum in Afghanistan e l'Urdu in Pakistan
"l'arabo è parlato da mezzo miliardo persone, ma on almeno cinquanta diversi dialetti e accenti diversi. [..] E' una lingua che presenta spesso uno stile elaborato, con numerose figure retoriche, infarcita di forme di adulazione, ridondanze, similitudini e metafore. Inoltre può essere ellittica, dai contenuti sottintesi piuttosto che enunciati esplicitamente".

Quanto conosciamo dell'estremismo religioso arabo? Della jihad? Della religione islamica in generale? Poco ...
Sappiamo poco di questo mondo. Come per i servizi segreti occidentali, costretti a combattere un nemico che spesso veste i tuoi stessi panni, si confonde tra la folla. Sembra uno di noi, ma odia tutti gli occidentali, considerati dei kafir, da sterminare tutti in azioni di kamikaze.
Ma in realtà la maggioranza degli eruditi islamici rigetta questa interpretazione. Il suicidio è un peccato nell'Islam.
La dottrina maggioritaria degli studiosi discorda dall'approccio militante islamista in materia, e ritiene che le operazioni di martirio siano equivalenti al peccato di suicidio, che uccidere civili sia un peccato e che la Sunna (il costume, la Retta Via) non permetta né l'uno né l'altro.

Torniamo al libro: non vi deluderà. Un thriller intenso, appassionante, che ricostruisce uno scenario molto verosimile e inquietante.
Il libro online su ibs
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