30 novembre 2006

Sandrone Dazieri alla Feltrinelli di Milano

Assieme a Walter Fontana, Sandrone Dazieri ha presentato ieri alla Feltrinelli di Milano il suo ultimo libro, "E' stato un attimo".

Prima domanda: perchè hai abbandonato il personaggio del Gorilla?
Non tutti i personaggi vanno bene per tutte le storie. Il Gorilla, pur con tutti i guai che combina, è una persona eticamente corretta, che crede in quello che fa.
Santo invece è un cattivo: uno che era spacciatore e si sveglia pubblicitario e si chiede "come ho fatto?"

Come è il mondo dei creativi?
L'agenzia pubblicitaria descritta rappresenta in realtà uno spaccato del mondo aziendale. Molta verticalità e poca umanità.

Nel libro è centrale il tema del doppio: il protagonista che si ritrova a vivere nella pelle di un altro.
Io mi riconosco nella fetta di mondo che si sente disturbata. Il mio personaggio (il Gorilla) è "matto" in risposta ai personaggi dei gialli americani. Dove c'è un serial killer matto che fa cose terribili. A me invece fanno paura le persone normali. I matti vedono il mondo in modo rovesciato.
Come Santo che, nel 91, vedeva il mondo andare verso la pace, dopo la fine della guerra del Golfo e la caduta del muro di Berlino.Si risveglia in un mondo ancora in guerra, che ha sempre più paura.Dove la gente si manda le email alla persona che sta nell'ufficio accanto.

Il ruolo di Milano
Milano ha perso l'anima: dalla città dei nani e ballerini è diventata la città governata da bottegai, senza movimenti culturali.Al centro del libro c'è la domanda: chi eri tu 15 anni fa? In cosa credevi? Il protagonista si ritrova a chiederselo ... cosa sono diventato.
Da giovane avevi dei sogni etici, che oggi hai tradito. Volevi girare il mondo, oggi non esci nemmeno la domenica perchè devi vedere Lost (che tra l'altro io guardo ...).Il salto di 15 anni permette di confrontare meglio due periodi della propra vita.

Fontana: Milano non ha perso l'anina; si sente la polverizzazione dell'anima delle persone. Si sente dire "io al lavoro sono così, ma vorrei essere diverso ..".

Domanda: per avere successo nella Milano di oggi, bisogna essere pusher? (in riferimento al personaggio di Santo Denti)
Santo applica la logica della piazza (far fuori la concorrenza) all'interno del lavoro e della vita. Purtroppo, sarà un'amara considerazione, ma è vero. Il suo essere figlio di puttana lo aiuta.
Milano è una cottà che non si può definire: se vado a Mosca a Bologna a Cremona, riesco a definirle e dire "queste città sono così".
Milano non sai come prenderla: è sparita, nella nebbia. E' sparita sia dalla narrativa che dalla fiction.

Domanda: a quale autore ti ispiri? Quali sono i tuoi riferimenti?Io cerco di fare libri divertenti. Anche se parlo di cose serie, cerco di usare la tecnica della commedia. Più Fantozzi che Chandler (che in un suo libro aveva parlato anche lui delle agenzie pubblicitarie).

Domanda: nei tuoi libri i personaggi maschili sembrano adoloscenti coi soldi. E' un problema della nostra società, dove l'adolescenza si salda con l'andropausa. Crescere è dire addio ai sogni ma non alle illusioni.I miei personaggi sono sempre un pò immaturi rispetto alle donne. Come il Gorilla rispetto a Vera (ne La cura del Gorilla).Noi siamo così, a differenza degli americani che hanno il mito della frontiera, per cui devi uscir di casa conquistare la tua terra e costruirti il tuo pozzo ...

Il 2000: ci immaginavamo un anno 2000 diverso 15 anni fa. Immaginavamo trasporti su razzi da pizza Missori ...Invece siamo ancora qui ad avere a che fare coi tram, col metrò .. con una tecnologia che non ci aiuta la vita.

In conclusione alla serata Sandrone ha parlato dei suoi progetti futuri: il Gorilla tornerà in altri romanzi, ma vorrebbe alternare le sue storie con quelle di altri personaggi.

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