26 marzo 2007

Report: debiti e spie

L'inchiesta di Sigfrido Ranucci sul caso Telecom.
Perchè un'azienda come Telecom dovrebbe costruire quasi 6000 dossier su politici, uomini d'affari (come Della Valle), vip, ma anche gente comune il sig. Fialdini, colpevole solo di una lettera di reclamo a Tronchetti Provera?
Perchè questa centrale di spionaggio, che poteva fare invidia persino ad un servizio segreto, che legava membri del Sismi (come Marco Mancini e Pio Pompa, ora tornato al lavoro), ex membri del Sisde (come Marco Bernardini), poliziotti corrotti e agenzie investigative (come la Polis d’Istinto), agenti dei servizi esteri, come Bob Lady ex capocentro della Cia, legato al rapimento di Abu Omar?
Cosa volevano ottenere Tavarolo, Ghioni, Sasini e Cipriani? E, soprattutto, i vertici di Telecom, non ne sapevano nulla?
Lei Tronchetti Provera, non ha nulla da dichiarare?
E i politici, qualche reazione?
Ieri sera mi sembrava di esser tornato indietro di vent'anni e, anzichè parlare di Telecom, della Loggia P2. E uno degli obiettivi della loggia massonica era controllare le informazioni: la divulgazione, la raccolta, ...

Per il dossieraggio Tavaroli e soci si appoggiavano ad agenzie molto disinvolte nel raccogliere e manipolare informazioni sulle manager, come un dirigente della Coca Cola, monitorato e sputtanato indicandolo come un pedofilo. Su giornalisti, come il vicedirettore del Corriere Massimo Mucchetti, spiato questa volta dall'genzia di Bernardini poichè Cipriani era già sotto inchiesta dall'ottobre 2004. Mucchetti aveva scritto un articolo dedicato all’analisi dei conti di Pirelli e di quanta ricchezza degli azionisti era stata distrutta dalla scelta di Tronchetti di comprare la Telecom: un miliardo 377 milioni di euro.


La Gabanelli, per far comprendere meglio i perchè, ha ricostruito la vicenda della privatizzazione Telecom: dalla prima privatizzazione del 97; la grande Opa di Colaninno, Gnutti e soci del 99 (trasforma la piu’ importante società italiana di telecomunicazioni in un sistema di scatole cinesi); fino all'ultimo passaggio: l'acquisto, tramite quasi una trattativa privata da parte di Tronchetti che compra Olivetti per una quota inferiore al 30%. Per cui non si richiede un'OPA. I soldi li fornisce sempre una banca americana, la Chase Manatthan che aveva gia’ finanziato la scalata di Colaninno.
A guadagnare da questi passaggio sono i soliti noti, a rimetterci i piccoli azionisti. Tronchetti si dimette nel settembre 2006, lasciando all'aziende debiti enormi ..

Cusani:
"Nel 1999 il gruppo Telecom capitalizzava in borsa 114 miliardi di euro, a fine 2006 ne capitalizza 42 miliardi di euro con una perdita di 71 miliardi di euro di capitalizzazione, quindi hanno bruciato un valore di 71,7 miliardi, tenga presente che siamo a dicembre, ad oggi, parliamo al 16 marzo, a ieri esattamente, la capitalizzazione era circa 40 miliardi di euro, quindi ancora inferiore rispetto a dicembre. Io questo lo definirei senza tanti complimenti il cosiddetto risparmio tradito: quelli che hanno investito quando valeva 114, oggi si trovano un valore dell’azienda, del gruppo di 42. "
C'è, nella puntata, un passo fondamentale circa gli obiettivi di Tavaroli (ex brigadiere dei cc):

"Mai un semplice ex brigadiere dei carabinieri era diventato capo della Security di una grande multinazionale. Nel maggio del 2005 durante la perquisizione, nella sua abitazione vengono trovati documenti riguardanti l’ Opus Dei, del Sisde, volantini delle br, gli organigrammi segreti dei servizi di sicurezza del nostro paese. Tra le carte spunta anche quello che è il suo grande progetto... One Security."

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
One security, doveva essere finanziata dalla Pirelli e dagli Istituti di Vigilanza dell’ Ivri e secondo i magistrati avrebbe potuto trasformarsi in una formidabile macchina attraverso la quale ricattare e promuovere manovre occulte. Ma un altro mistero avvolge la figura di Giuliano Tavaroli. Nel maggio del 2006, nel corso delle indagini sul rapimento di Abu Omar , vengono intercettati il funzionario del Sismi, Pio Pompa e il vice direttore di Libero, Renato Farina, che parlano degli sviluppi dell’inchiesta Telecom.

....
Dall’ oratorio del Sacro Cuore di Albenga a capo della Security di Pirelli e Telecom, di strada Giuliano Tavaroli ne ha fatta. Negli anni 80 entra nel nucleo antiterrorismo dei carabinieri di Milano dove incontra Mancini, entrambi sono al comando di Umberto Bonaventura di colui cioè che fece irruzione nel covo delle br di Monte Nevoso, dove furono rinvenuti e alcuni dicono asportate parti del memoriale di Aldo Moro. Tavaroli e Mancini arrestano uno dei Leader di Prima Linea: Sergio Segio, che aveva fatto parte del commando che aveva ucciso nel 1979 il magistrato Emilio Alessandrini.


Per arrivare poi all'omicidio/suicidio di Adamo Bove, accusato di aver violato il sistema di audit per estrapolare i tabulati del calciatore Vieri e dei vip della Finanza Geronzi ..
Una vicenda piena di ombre:

SIGFRIDO RANUCCI FUORI CAMPO
Dopo la morte si scopre che Bove stava aiutando i magistrati di Milano nel caso Abu Omar, rapito dalla Cia il 17 febbraio del 2003, con l’aiuto di uomini del Sismi. La Procura di Milano apre un’inchiesta. Ipotesi di reato: sequestro di persona e chiede il rinvio a giudizio dei vertici del Sismi, Nicolò Pollari, del suo vice Marco Mancini Marco Mancini, e di alcuni agenti della Cia.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Giovedì scorso è stato arrestato Pier Guido Iezzi ex responsabile della Security Pirelli e poi Fulvio Guatteri, ufficiale di collegamento fra i servizi francesi con quelli italiani, mandato per Paul Spinelli, ex agente Cia ed ex socio di Bernardini, e poi un artificiere, un ex poliziotto della forestale, un ex Sisde, un ex Alitalia, un carabiniere. Secondo il Gip questa rete serviva a creare un scudo di protezione contro qualsiasi azione contraria agli interessi aziendali e di Tronchetti Provera proveniente da concorrenti commerciali, da avversari politici, da magistrati, da giornalisti.

Non sono presenti le opinioni di molti protagonisti nelle vicende narrate perché non hanno accettato l’intervista e ci dispiace.
Invece l’ufficio stampa della Pirelli ci manda una nota nella quale si precisa che: Per rispetto all’autorità giudiziaria Tronchetti Provera si astiene da dichiarazioni sulla vicenda dei dossier. Sottolinea però che molte irregolarità erano state denunciate da Pirelli e da Telecom in seguito a verifiche interne come quelle del radar presente già dal 99, e che la Telecom non ha mai fatto intercettazioni. E infatti non di intercettazioni si parla, ma di raccolta illegale di informazioni.

Technorati: ,

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io pero' continuo a ritenere che siano state fatte anche intercettazioni telefoniche. Di certo io ero intercettato sul cellulare e sul fisso.

Quando avrò tra le mani il dossier venduto dalla Polis alla CC Italia ne saprò di più. Dopotutto la mia azienda ha pagato gli investigatori anche per un "check delle comunicazioni"... (così dicono le fatturazioni).

Quel mgr di CC che tu hai citato.

rampecATlycos.com

alduccio ha detto...

Quello che mi fa paura è che Tronchetti è sempre lì, imperturbabile ... Nessuno che gli chiede conto, che ne chieda la testa ....
Quanto è potente quest'uomo?