23 aprile 2007

Al cittadino non far sapere ..

Che è passata la legge sulle intercettazioni alla Camera.
Scrive Travaglio su l'Unità:
Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati.

Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: "Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell´opposizione». Vivi applausi da tutto l´emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all´ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti

È l´Unione, che nell´elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l´ha allegramente abolita con la gentile collaborazione del cetrodestra. Ma chi sostiene che nell´ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l´opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l´Unione, l´opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.

Se a questo aggiungiamo la bozza della riforma elettorale , presentata da Vannino Chiti, che non sblocca le liste:
Il ministro ha quindi riferito che «la maggioranza delle forze politiche non è disponibile a reintrodurre le preferenze».«Eventualmente - ha osservato Chiti - potremmo riflettere sull'esperienza belga dove esiste la lista semi rigida in cui c'è la possibilità, all'interno delle liste, di segnare la preferenza».

C'è poco da stare allegri. C'è poco da esultare sul Partito Democratico, che fin'ora ha dimostrato ben poco di esserlo ..

Nessun commento: