10 maggio 2007

La politica tra il rosso e il nero

Parlano di un paese spaccato, diviso dalla contrapposizione tra il rosso (i comunisti cattivi) e il nero. Parlano di sinistra radicale (dove?), di sinistra estrema ..
Una certa parte del paese (parlo del mondo della politica, dell'informazione) ci raccontano queste balle, per poter mantenere poi in piedi il sistema dei partiti.
Ormai i partiti sono scatole vuote, riempiti da persone che si occupano più di potere, del suo mantenimento, della loro visibilità mediatica (esistono onorevoli e senatori che non appaiono mai in televisione, timidezza?), dell'occupazione dei posti.
Ultimamente sta venendo fuori il terzo polo, quello, la sfumatura tra il rosso e il nero: quello dei riformisti, dei volenterosi, che il sistema deve cambiare ... queste persone potrebbero essere prese e postate di partito e nessuno se ne accorgerebbe.
Non perchè esprimono idee condivisibili da entrambi gli schieramenti (uguaglianza, giustizia, equità sociale), ma perchè portano avanti le idee di potere, spartizione dei soldi e poltrone, che piacciono da una parte e dall'altra.

Qualunquismo?

Vediamo: iniziamo a parlare delle prossime elezioni amministrative. Strane alleanze si sono create, specie nelle regioni del sud, tra partiti di centrodestra e centrosinistra.
Che ci fanno assieme Ds e il partito di Cuffaro assieme a Cefalù? Il partito della (fu) questione morale col governatore indagato per concorso esterno in associazione mafiosa?
E l’Udeur e i Ds di Agrigento ad allearsi contro il resto dell’Unione a sostegno dell’ex segretario provinciale dell’Udc?
Vogliamo parlare della compravendita dei voti che sta avvenendo in Sicilia, a Palermo, sotto al luce del sole?
Con una lettera al ministro degli Interni, Giuliano Amato, l´Unione denuncia che, per acchiappare consensi, «candidati del centrodestra» avrebbero offerto soldi, telefonini, buoni benzina e buste ricolme di spesa.
Cosa si aspettavano, quelli dell'Unione? Chi di (non) antimafia ferisce ...

Svuotati i partiti degli ideali, dei valori (cosa è di destra e cosa è di sinistra, si chiedava Giorgio Gaber), rimane un sistema di feudatari del potere locale (De Gregorio a Napoli, Loiero in Calabria), "i signori della guerra che controllano un determinato territorio" (Compagni che sbagliano di Gianni Barbacetto).
Ci ritroviamo un partito come la Lega, nato sull'idea di Roma ladrona, che si ritrova a dover difendere il governatore Fazio per il suo appoggio ai concertisti (e alla banca padana Credieuronord salvata da Fiorani), perdendo così l'appoggio della sua bse storica e la sua verginità politica (e la verginità si perde una sola volta, come dovrebbe sapere ben il partito del celudurismo).

Ci ritroviamo col partito di An, nato dall'MSI, sempre contro la mafia e da questa visto con diffidenza, il partito dei Mauro de Mauro, a Beppe Alfano fino a Paolo Borsellino, da giovane vicino ai gruppi della destra universitaria.
Questo partito, dicevo, ha governato a fianco al partito fondato da un politico condannato per mafia (Forza Italia), e al partito che vanta il primato dei condannati per mafia in Sicilia (UDC): da Totò Cuffaro, Lorenzo Cesa (condannato per tangenti poi prescritto), Saverio Romano, Calogero Mannino ...
I neri per casi, li chiama Barbacetto, sempre nel suo libro.


Veniamo poi alle strane alleanze finanziarie tra i gruppi politici: perchè una volta i partiti facevano l'economia, oggi è l'economia che usa i partiti per fare soldi, come insegna la storia dei furbetti del quartierino nell'estate del 2005.
Iniziamo con Unipol: il parco automobili personale dell'ex presidente del Consiglio è assicurato con Unipol, come i suoi familiari, Risulta cliente Unipol anche Adriano Galliani; l'ex premier ha assicurato la salute e l’assistenza sanitaria tutti i 4 mila dipendenti Mediaset con Unisalute.

Passiamo poi alla strana alleanza tra il cavaliere e De Benedetti, con la Cdb Web Tech, una società che investirà in imprese in difficoltà per rilanciarle:
«Il cda di Web Tech ha conferito mandato al presidente De Benedetti per lo studio di fattibilità del progetto - dice un comunicato - che ha generato l’attenzione dei gruppi Fininvest, Della Valle, Sopaf, del fondo di investimento statunitense Radius e di banca Intermobiliare, unitamente a Luca di Montezemolo, Nerio Alessandri e Arnaldo Borghesi a titolo personale».

All'azienda creata da Lorenza Cesa coi finanziamenti UE, la Spb Optical Disk srl in Calabria. Società ceduta nel 2004 a Salvatore Di Gangi, un siciliano di 59 anni, fratello di due pregiudicati finiti più volte in galera ed in passato socio in affari di Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana. Ora il segretario nazionale dell'UDC è indagato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che ipotizza a suo carico le accuse di associazione a delinquere e truffa.

In Calabria il tasso di trasversalismo politico raggiunge vette ineguagliabili (come dimostrato dalle puntate di Annozero):


Ha un consiglio regionale che ha ben 22 consiglieri indagati su 50.
Ha un deputato, il consigliere Crea, che ammette candidamente che per prendere i voti bisogna chiderli ai boss e alle famiglie.
Ha un capogruppo della Margherita, l'on. Enzo Sculco, che dichiara tranquillamente e soavemente che da quando c'è Loiero "non si capisce un cazzo".
Ha un vice Presidente della Giunta, l'on. Adamo coordinatore regionale dei DS e assessore all'industria, indagato per concussione (obligava un azienda ad assumere gente del partito e i colloqui avvenivano nelle sedi dei ds).
Ha un deputato, l'on, Crea, subbentrato a Fortugno, che è amico di due persone facenti parte del gruppo di fuoco che ha ucciso Fortugno, addirittura uno dei due esecutori era stato assunto nella sua segreteria politica.
Ha un assessore regionale al personale, l'on Tripodi, che ha fatto assumere alla regione tre cugine.

La Clic è un consorzio informatico, (uno degli argomenti per cui viene indagato Adamo) il presidente è la moglie di Adamo, nel composizione societaria però troviamo la compagnia delle opere e due società di Abramo, allora esponente di centro destra, già sindaco di Catanzaro e avversario di Loiero nelle ultime elezioni regionali.

La Digitaleco di Rogliano, in provincia di Cosenza, una srl che ha ottenuto 2,5 milioni di euro di finanziamento pubblico per fabbricare compaci disc sulla Sila. A fondarla, alla fine degli anni Novanta, sono quattro persone, tutte legate alla politica: il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, il braccio destro di Franco Frattini, Fabio Schettini, l'ex responsabile dell'emergenza rifiuti in Calabria in quota An, Giovan Battista Papello. Un terzetto di destra più un'ala sinistra: Silvio Grandinetti, figlio di Giulio, oggi segretario di Nicola Adamo.

La Tecnesud consorzio informatico riceve 37 milioni di euro (governo Berlusconi) da spendere nei prossimi anni per creare 340 posti di lavoro. Tra le 26 società del consorzio c'erano anche quelle dirette dalla moglie di Adamo. Finora le società però non hanno preso un euro e si sono sfilate. In compenso una delle cinque aziende finanziate, la Forest di Lamezia, vanta tra i suoi azionisti il primo dei non eletti dell’Udeur: Giuseppe Luppino, consulente della vecchia giunta di destra, già perquisito nell'inchiesta sui rifiuti che ha dato origine al filone informatizzazione.

La Printec-Sensitec insediata a Corigliano era stata presentati come un modello: il governo stanzia 6 milioni e mezzo di euro, una società tedesca impianta due fabbriche per produrre sensori e materiale di cancelleria. I contadini si trasformano in tecnici grazie ai corsi di formazione. L'applicazione reale è però diversa: l'imprenditore tedesco compra macchinari vecchi e incamera la differenza. I corsi sono fasulli. E anche la sinistra a caccia di voti piazza un po' di raccomandati. Risultato: gli operai frequentano corsi fantasma e riscuotono lo stipendio senza nemmeno essere in grado di far partire le macchine. Racconta un operaio cassintegrato della Printec: «Nel corso del 2000 partecipai, su indicazione di Franco Pacenza (deputato regionale dei DS), a una selezione di persone da assumere e mi resi subito conto che il colloquio era una pura formalità anche perché si era tenuto presso la sede dei Ds e verteva su domande futili non attinenti l'attività lavorativa». Un altro ha dichiarato: «Fui contattato dall'ex sindaco di Terranova del partito dei Ds, che fa capo a Pacenza, il quale mi informò che a breve sarebbero stati effettuati dei corsi di formazione che garantivano un'occupazione a tempo indeterminato. Chi passava veniva poi assunto obbligatoriamente nelle società. Le competizioni elettorali successive alla mia assunzione sono state pubblicizzate all'interno dell'azienda da parte dei procuratori delle aziende stesse, i quali dicevano che bisognava votare Pacenza perché grazie a lui avevamo avuto le assunzioni».

Fino ad arrivare all'accordo che sembrerebbe del diavolo con l'acquasanta: parliamo della Movicoop, una cooperativa fondata da uomini vicini alla sinistra di Armando Cossutta, proprio lui, il comunista.
E di Mediaset, l'azienda del sette volte prescritto ex presidente del Consiglio.
Movicoop gestisce, per Mediaset, la movimentazione di merci e depositi, ama anche di guardaroba, le sale cinematografiche, le costruzioni scenigrafiche, le luci.
E' stata anche oggetto di un'interpellanza parlamentare, per i suoi legami con la televisione del biscione, da parte dei deputati MALAVENDA, GALLETTI, CENTO e LENTO.

E ora, ditemi voi, per chi andremo a votare a breve alle aministrative? Per i partiti? Per i gruppi di potere? Per chi?
E, soprattuto, perchè dovremmo andare a votare?

2 commenti:

mario ha detto...

Condivisibile.

alduccio ha detto...

E' un pò come sapere che tua moglie (o la tua fidanzata) ti tradisce .. difficile continuare a stare assieme. Come fai a fidarti?