08 luglio 2007

L'uomo che non sapeva troppo

Berlusconi non sapeva di Previti.
Berlusconi non sapeva del rapimento di Abu Omar.
Berlusconi non sapeva dell'attività di spionaggio di Pio Pompa.
Berlusconi che (assieme alla CdL) si indigna per la rimozione del generale Speciale, ma non per lo spionaggio degli altri militari (come il generale Tricarico). Ma lui non sapeve.

Come non sapeva dei pestaggi alla Diaz,a Genova nel 2001 (“speriamo che muoiano tutti. Intanto 1 a 0 per noi ... "): anche lì, tabula rasa.
Per fortuna che Fassino gli ricorda che “il capo del governo ha responsabilità oggettive su quanto succede”.

E anche i telegiornali aiutano a non ricordare: le notizie sulle attività di spionaggio vengono date con lo stesso peso dell'esodo estivo, dell'arresto delle presunte Br, del rapimento di padre Bossi...

Mentre la notizia che la procura di Caltanisetta sta concludendo le indagini sulla strage di Via D'Amelio, dove morì il giudice Paolo Borsellino, passa quasi sotto silenzio.
Quella strage così strana, fatta così in fretta ...
A Caltanisetta stanno indagando su chi sta dietro gli esecutori, i Corleonesi di Totò Riina. Il secondo livello, le menti raffinate, come le definiva Giovanni Falcone.

Se avessero dato metà dello spazio dedicato alle intercettazioni Fassino, D'Alema e Consorte .. tutte quelle polemiche sulle intercettazioni finite sui giornali.
Poi si scopre che le due presunte Br sono state prese proprio con delle intercettazioni.

A proposito: nei comunicati delle vecchie Br, si parlava di disarticolare le strutture dello Stato.
Proprio la stessa espressione usata nei confronti dei magistrati (e dei nemici del governo Berlusconi in generale) nei documenti scoperti negli archivi di via Nazionale.
Strano, no?

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