25 ottobre 2007

Le benevole di Jonathan Littell

L'incipit del libro:
Fratelli umani, lasciate che vi racconti come è andata. Non siamo tuoi fratelli, ribatterete voi, e non vogliamo saperlo. Ed è ben vero che si tratta di una storia cupa, ma anche edificante, un vero racconto morale, ve l'assicuro. Rischia di essere un pò lungo, in fondo sono successe tante cose, ma se per caso non andate troppo di fretta, con un pò di fortuna troverete il tempo. E poi vi riguard: vedrete che vi riguarda.

La storia del genocidio degli ebrei raccontata da un ufficiale delle SS, che si ritrova da giovane giurista, a fare il carnefice di persone senza processo.
Noi siamo fortunati, dice il protagonista Maximilian Aue, oggi anziano direttore di una fabrica di merletti.
Fortunati perchè viviamo in un'epoca dove non rischi di essere ucciso senza motivi con la tua famiglia (o dall'altra parte, di dover tricudare un'intera famiglia di uomini, donne bambini).
Lui, il protagonista non è stato così fortunato, si è ritrovato dentro la burocrazia della macchina dello sterminio: un'ingranaggio piccolo ma necessario per lo sterminio di milioni di persone.
Un'ingranaggio che rende tutti esenti da colpe: io il colpevole? No, ho solo eseguito ordini.


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