26 novembre 2007

Il lungo intrigo di Alfio Caruso

"Ci hanno sempre ripetuto che la Storia si nutre di misteri, ma non avevano previsto la variante Italia, dove tutto è un mistero. Anche l’unico chiarito nella sostanza, la strage di piazza Fontana nel 1969, lo rimane nella forma.
E l’enorme prezzo pagato all’esser stati per cinquant’anni una democrazia imperfetta: ospitavamo il Vaticano e il più importante partito comunista dell’Occidente. Abbiamo accampato la pretesa di conciliare le prerogative di uno Stato libero e indipendente con l’ingombrante presenza degli Stati Uniti, costretti a sobbarcarsi le spese per garantire la nostra sicurezza nazionale.

Fino alla dissoluzione del comunismo la Penisola è stata teatro della più calda delle guerre fredde. Non eravamo padroni in casa nostra e molti tifavano per gli Stati Uniti o per l’Unione Sovietica riconoscendo nel proprio ufficiale pagatore anche la Patria elettiva."

Chi la racconta agli italiani la storia del nostro paese?
Chi racconto del lungo intrigo che, dalla tenda di Cassibile, arriva fino ai recenti scandali politico-finanziari che coinvolgono finanza, servizi e politica?

Misteri dopo misteri, stragi, omicidi, intrighi, complotti: forse la storia d'Italia sarebbe da riscrivere rispetto a quella che conosciamo; credo che riusciremmo a capire meglio il nostro presente, gli scandali che periodicamente si ripresentano sulle cronache se conoscessimo meglio quelli che si chiamano i “Misteri d'Italia”.

Scandali che vedono dietro sempre gli stessi protagonisti: politici di un certo schieramento, servizi segreti (che vengono poi definiti deviati per ripudiarne la paternità e l'operato), cosa nostra e terrorismi vari. Rossi e neri, perchè a volte i colori si confondono.

Grande paese il nostro: pieno di misteri che suscitano tante domande.
A meno di non voler accettare la verità ufficiale, quella scritta sui libri o magari non scritta: l'aereo che cade da solo, il papa morto per infarto, le Brigate Rosse che agiscono come samurai imbattibili (come scriveva Walter Tobagi) ......

Ma le domande possiamo anche non farcele, accontentarci di quello che ci dice (o non ci dice) le sentenze e vivere felici e contenti: dobbiamo solo decidere in che paese vivere.

Vogliamo gli scheletri nell'armadio, perchè è troppo costoso, imbarazzante fare luce sul nostro passato? Bene: ma non pretendiamo che gli scheletri ci tornino a fare visita.
Il tritolo da mettere sotto il cavalcavia, i brigatisti da proteggere, le bombe sui treni, cosa nostra saranno sempre lì a ricordarcelo.
E se non lo vogliamo fare per noi, per vivere in un paese più democratico, civile, con la coscienza pulita, dovremmo farlo almeno in ricordo delle tante vittime della guerra civile, del terrorismo che abbiamo avuto in Italia.
Da Portella della Ginestra, alle bombe del periodo della strategia della tensione (Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus, strage di Peteano....), al rapimento Moro, alla guerra di Cosa Nostra contro lo stato con le bombe del 92-93, ai recenti scandali affaristico-finanziari.
Salvatore Giuliano, Charles Lucky Luciano, Riina e Provenzano, Dalla Chiesa, Pasolini, i magistrati Falcone e Borsellino, Aldo Moro. Il papa dei 33 giorni, e il cardinale di Chicago Marcinkus.
Oscuri generali dei servizi (ma la servizio di chi?), avvocati e notabili ed eccellenze siciliani che decidono del futuro della Sicilia, cardinali massoni e cardinali più legati ai soldi che all'anima.
I veri protagonisti della storia italiana hanno una faccia sporca.
Come la coscienza di tanti che sanno e per rendiconto personale, per la santissima ragione si Stato, per i patti di alleanza atlantica, per la fedeltà all'alleato americano o per non far arrabbiare la Russia o il pazzo di Tripoli hanno taciuto.

Due sono gli episodi chiave, individuati da Alfio Caruso, le svolte mancate della nostra storia, che forse ci avrebbero portato ad un'Italia diversa, sicuramente migliore.
La strage di Portella della Ginestra (il primo Segreto di Stato), che sancì il primo patto tra cosa nostra, potere politico e servizi americani.
E il rapimento del presidente della DC Aldo Moro, in via Fani: vi siete mai chiesti come sia possibile che, da quasi 30 anni abbiamo accettato come verità storica quello che ci hanno raccontato due brigatisti come Moretti e Morucci?

Dovremmo farci tante, troppe domande. E sinceramente costa: a leggere certe pagine del libro, pur romanzate, dove l'autore si spinge in quel territorio che miscela sapientemente vero e verosimile, vengono quasi i brividi.
Come è possibile? Tutti questi complotti, tutti questi segreti?
Come la triste postilla all'articolo 16 del Trattato di armistizio stipulato nel 1943 tra l'Italia e le potenze alleate, che conterrebbe l'indicazione di numerosi elementi mafiosi cui sarebbe stata assicurata l'impunità.

Io so, scriveva Pier Paolo Pasolini sul corriere, poco prima di essere ucciso.
Ecco: possiamo scegliere se vogliamo sapere anche noi.
Dall'introduzione del libro:
Ma non possiamo sperare di avere un futuro se non chiuderemo i conti con il passato.
Non è più l'ora di processare e condannare i colpevoli, però non è troppo tardi per sapere e capire.


Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Il sito dello scrittore Alfio Caruso.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho comprato il libro dopo aver letto il tuo (precedente) post. Ti dirò cosa ne penso. A presto.

alduccio ha detto...

Fammi sapere ...
Aldo