11 novembre 2007

Mafiosi, politici e imprenditori

Si può essere sotto indagine per mafia, ma allo stesso tempo ricevere dallo stato dei finanziamenti per la propria attività. E' quanto accade in Italia a Trapani, precisamente a Paceco, ai cugini Marino: sotto indagine per la strage di Brescia dove fu sterminata la famiglia Cottarelli.
Riceveranno (forse) 107000 di euro come finanziamento (su un totale di 11 milioni di euro destinati alla Vigna Verde Srl): d'altra parte hanno le carte in regola ....

Contemporaneamente a Palermo nasceva la prima associazione contro il racket.

Ma il coraggio è anche quello dei ragazzi del comitato Addiopizzo che hanno voluto e sponsorizzato quello che è diventato un vero evento. Il 21 gennaio 2005 non fu così: lo stesso teatro Biondo, in occasione di un altro convegno sull'antiracket, era quasi vuoto. La sfida dunque è stata vinta e i protagonisti sono soprattutto gli imprenditori, giunti anche da Catania, Gela e Siracusa, per essere da esempio e fare in modo che i loro colleghi inseriti nel libro mastro trovato nel blitz che ha portato all'arresto di Salvatore Lo Piccolo possano denunciare già nei prossimi giorni le estorsioni subite. E chi sostiene che non ci sono più alibi per non denunciare è un altro coraggioso imprenditore, Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia.

Così, oggi chi paga il pizzo è fuori dalla Confindustria siciliana.
Ma non basta per sconfiggere Cosa nostra.
Diceva Rita Borsellino intervistata: "pensate se potesse succedere lo stesso nella politica".

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