15 novembre 2007

Oro, incenso e polvere di Valerio Varesi

Una notte di nebbia fitta, di quelle che non vedi nulla nel muro bianco davanti. Una di quelle dove vorrestri startene tranquillo a casa al caldo.Invece vieni chiamato per un incidente sull'autostrada, un tamponanmento che coinvolge auto e camion.
E avvicinandoti al luogo dell'incidente, tra tori fuggiti in un momentaneo attimo di libertà e auto accartocciate, un cadavere carbonizzato.

Questo l'inizio della nuova indagine del commissario Soneri, nella città di Parma: città ricca, tranquilla, religiosa.
In fermento per le segnalazioni in aumento di casi di stupro, sicuramente un immigrato.
Quando si scopre poi che il cadavere carbonizzato è di una rumena, che aveva molti amanti tra i ricchi professionisti della città, uccisa vicino ad un campo nomadi dove convivono a fatica i rom e rumeni ... allora è tutto chiaro.
Si tratta di un omicidio interno al clan. Roba tra rumeni ....

Ma Soneri è un segugio: capisce che questo delitto, assieme a quello di un anziano connazionale morto su una corriera in partenza da Timisoara verso il belpaese, esiste un legame.
Non solo di sangue.
Soneri va oltre le apparenze del caso e tira fuori il lato oscuro della placida città della bassa: un giro di coca che coinvolge persone della Parma "bene"; scopre che il bruto aggressore delle ragazze, lo supratore, è in realtà un insospettabile professionista italianissimo.

Scopre che la ragazza uccisa Nina, aveva un giro di amanti che sfruttava con la sua avvenenza.
Una storia di quelle sordide, dove nulla è come appare, dove sotto il luccicare dell'oro (e dell'incenso delle chiese), si nasconde Ma oltre all'indagine sulla morte di Nina Iliescu, Soneri deve fare i conti col suo rapporto con Angela, la sua compagna. Che un giorno gli rivela di avere un corteggiatore.

Un duro colpo per l'uomo Soneri, che dava il suo rapporto come un punto fisso della sua vita.

Bello questo giallo, che alterna la caccia all'assassino, la ricerca del perchè della morte della ragazza rumena, alle riflessioni personali del protagonista, che non riesce più a riconoscersi in questa città, dove tutto sta cambiando; poliziotti che si affidano sempre più al computer che la proprio istinto; ex aristocratici che si ritrovano ai margini della società, ma che non rinunciano al proprio stile.

Parma stessa non è più la sua città:
"Tutta quella gente a predicare il rispetto delle leggi per poi farsi gli affari propri credendosi al di sopra di ogni giudizio ....
Gli mancava tanto l'anima popolana della città, pronta allo sberleffo pubblico dei parrucconi, dei benpensanti, magari con una scritta di satira urticante sul muro sottocasa o una trovata salace dal loggione del Reggio. Parma allora, ti uccideva con una battuta".

Quella città che lui ama è bella solo di notte e con la nebbia, quando non si vedono il cinismo, l’ipocrisia, l’avidità e il disprezzo per la vita umana che ormai allignano nel suo ventre.

Il blog di
Valerio Varesi e la voce su wikipedia.

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