14 gennaio 2008

Il pericolo comunista

Fa quasi effetto vedere che esiste ancora qualcuno che crede nel pericolo comunista.Avevo letto sul domenicale di Repubblica dell'idea del colpo di Stato, organizzato dai servizi inglesi per contrastare l'ascesa del PCI alle elezioni del 1976.

Poi alla fine naufragato perchè «Un regime autoritario in Italia — concludono gli analisti del Western European Department del Foreign and Commonwealth Office (Fco) — risulterebbe difficilmente più accettabile di un governo a partecipazione comunista».
Poi leggi il rapporto dei dirigenti della ThyssenKrupp, dove si parla di “una lunga tradizione sindacale di stampo comunista” e dove, già negli anni precedenti alla tragedia, le “condizioni ambientali” apparivano sfavorevoli al mantenimento dell'attività produttiva. Non mancano i cenni remoti alla storia italiana e torinese degli “anni di piombo” ...
Pensavo che fossero rimasti in pochi a parlare ancora di tradizione comunista (Berlusconi in Italia, per esempio, Fidel Castro a Cuba): detto da gente poi, che produceva armi per il Terzo Reich con lavoratori prigionieri di guerra o ebrei.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

farebbe ridere se non avessimo al governo due partiti il cui nome contiene il termie comunista e un partito in cui tutto il vertice arriva dall'ex partito comunista (non mi pare quindi che sia solo berlusconi a parlarne visto che sono proprio i partiti che richiamano al comunismo). essere governati da chi si basa su una ideologia che la storia ha dimostrato non funzionare nella maniera più assoluta però, più che ridere mi preoccupa...
ciao
matteo
Ps: il rapporto dei vertici Thyssen è pazzesco...

alduccio ha detto...

E il guaio è che sono ancora orgogliosi di quei simboli del passato.
Si preoccupassero dei problemi veri: come il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.