23 gennaio 2008

Quei magistrati impazziti ...

La miglior difesa è l'accusa, e quando un politico finisce sotto inchiesta attacca. Attacca i magistrati, ricatta i politici che non manifestano abbastanza solidarietà nei suoi confronti.
Così fan tutti, diceva una volta Craxi, nel luglio 92, e dice lo stesso Mastella, in questo inverno 2008.Per attaccare i magistrati (non tutti, solo quelli che si permettono ancora di indagare sulla politica) si usano una serie di menzogne.

L'ultima, in ordine temporale, è quella raccontata da Casini, intervistato da Fazio: non potendo difendere più di tanto Cuffaro sposta l'attenzione sui magistrati, rei di aver partecipato ad una manifestazione di Rita Borsellino.
Un palla clamorosa, raccontata anche da Cuffaro e Jannuzzi ad Otto e mezzo, ovviamente senza smentita. I magistrati sono Ingroia e Paci.
Mentre Jannuzzi in quella puntata li definiva di "bande di magistrati", Cuffaro ripeteva che Ingroia era intimo del suo coimputato Michele Aiello, dunque non si vede perché non è sotto processo anche lui; e Paci era in prima fila a un comizio elettorale di Rita Borsellino.

Per queste falsità, che Cuffaro ha già raccontato ad Annozero, è già stato denunciato dai due pm.

Paci presenziò a una proiezione del film La mafia è bianca; Ingroia incontrò due volte Aiello quando era un imprenditore incensurato e insospettato; e Cuffaro non è imputato per aver conosciuto Aiello, ma per aver avvertito lui e il boss Guttadauro delle intercettazioni a loro carico, rovinando un'inchiesta che poteva sgominare la nuova Cupola.
Il vero scnadalo è che un politico (che è stato terza carica dello stato) affermi una falsità del genere, per difendere uncompagno di partito condannato per favoreggiamento ad un mafioso.

Stesso politico che ieri a Ballarò dava del cialtrone al ministro Pecoraro Scanio (che non è nemmeno indagato) per l'incompetenza sulla gestione dei rifiuti.
Se questo è il preludio di quanto ci aspetta nei prossimi mesi di campagna elettorale, ce da rimanere nauseati.
Il nodo dello scontro magistratura politica, come spiegava Davigo in tramissione, nasce dal non aver voluto affrontare temi di etica:"possibile mai che debbano sedere dei pregiudicati in Parlamento, come fosse una cosa normale?".
Una politica che rivaluta il condannato Craxi, che difende Berlusconi, Mastella (ma anche Fassino e D'Alema), sarà sempre contro la magistratura. A meno di non voler estendere l'umpunità parlamentare: una sorta di 00, come a James Bond, licenza di delinquere.

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