09 aprile 2008

Report: speculando s'impara

Un riassunto della puntata.

Molti enti locali hanno scoperto (magari guardando proprio la scosa puntata di Report) di aver sottoscritto uno Swap, ossia un derivato.Uno strumento complesso, su cui gli assessori comunali o regionali non hanno spesso le competenze. Una scommessa sull'andamento del tassi d'interesse.

Alcuni comuni hanno perso la scommessa e, per rientare nel debito con le banche o hanno fatto altri derivati (rimodulando i contratti), o hanno fatto causa alle banche (come a Fermo) o sono in attesa del crack.
Ci sono altri comuni che invece credono di aver pure vinto la scommessa, come a Rodigo (perchè le banche hanno puntato molto sul fatto che gli assessori si ritenessero autoesperti): in realtà non solo i comuni si sono assunti un rischio elevato (spesso di qualche miione di euro), ma hanno anche fatto da assicuratori alle banche. Perchè, dicevano, deve fallire prima lo stato italiano.

In realtà fallisce prima il comune che magari è costretto ad alzare l'Ici, per rientrare nel mutuo con la banca; a vendere qualche immobile; a rendere edificabile qualche terreno che prima non lo era.
Quali sono le banche (che non hanno accettato di essere intervistate dalla giornalista)?

BNL, Unicredit, Banca Intesa, Monte dei Paschi di Siena quelle italiane.
Ma anche banche straniere: JP Morgan, Merril Lynch (che il comune di Verona ha assicurato), Bear Stearns, UPS.....

E ora?

Se i comuni vogliono uscire da questo capestro, devono sborsare cifre che non hanno (Baschi in Umbra dovrebbe dare a Unicredit 250000 euro) oppure accollarsi il rischio di una perdita che arriva anche al milione di euro. Perchè le banche non hanno detto loro che, di fronte all'incasso up-front si stavano prendendo un rischio illimitato. Altro che mutuo a costo zero ...
Conegliano ha preso 400000 euro, per un rischio di 1,5 milioni di euro.
Foligno se vuole uscire dallo swap deve pagare 41000 euro: il rischio è pagare 700000 nel 2014.
Fermo rischia di pagare 1,6 milioni di euro.
Cattolica rischia un esborso di 4,650 milioni di euro.
Il comune di Milano ha incassato un premio per gli swap che ha negoziato, 14 milioni di euro (con Deutsche Bank, Depfa, Ubs e JPMorgan).

Il comune a febbraio avevano nominato tre esperti, ma dopo neanche una settimana hanno tirato il freno a mano e i risultati sono rimandati a data da destinarsi. La trasparenza è bella e si può fare, ma meglio non sotto le elezioni.
La stima delle potenziali perdite del comune di Milano per tutti i contratti derivati fino ad un mese ammontava fa a 298 milioni di euro. Complimenti.

Poi c'è il caso Poste Italiane, che per una speculazione con i derivati di JP Morgan ha perso 44 milioni di euro.
Riassumendo: i comuni dovrebbero smetterla di fare i broker finanziari.
Le banche italiane dovrebbero assumere un comportamento più trasparente ed etico.
La politica dovrebbe controllare meglio queste speculazioni.

Esemplare la telefonata del consigliere umbro, che telefonava al suo assessore (spesso le decisioni sui derivati vengono prese dalla giunta e non dal consiglio):
"Perdonami no, tu sei il dirigente e lo firmi e va bene. Ma la volontà politica che vuole leggere questo contratto e giudicarlo, come fa? Cioè non mi venire a dire che l’assessore dell’Umbria conosce la materia…l’inglese finanziario a menadito per cui si legge un contratto in inglese e lo valuta. Non me lo venire a dire perché ti mando a fare in culo, scusami eh. "

No niente scuse. A fare in culo li mandiamo tutti: agenti, filiali, dirigenti delle banche ....

Anche perchè all'estero le cose vanno diversamente: le banche non vendono questi strumenti agli enti locali. In Germania ci sono già una serie di cause intentate da grandi comuni contro le banche per le perdite subite con i derivati. E non succede come in Italia, con i casi Parmalat, Cirio, Telecom .. chi sbaglia paga.

Technorati:

Nessun commento: