05 settembre 2008

I numeri della paura di Carlo Lucarelli

Carlo Lucarelli su l'Unità parla della sensazione di paura nelle città.
Di come si sia strumentalizzata la paura: dice Carlo che si ha più paura oggi a Bologna, che non negli anni della banda della Uno Bianca.


Le cose hanno un nome e dietro ogni cosa ci sono i numeri e ogni numero vuol dire, a sua volta, una cosa precisa. Se non capiamo esattamente di cosa stiamo parlando e di quale sia la sua reale entità, corriamo il rischio di fare le cose sbagliate.
Se nella statistica degli omicidi di una città balzata di colpo in testa alle classifiche nazionali ci sono anche gli omicidi colposi, per esempio, come gli incidenti in autostrada o le famose stragi del sabato sera, ecco che il problema cambia, e così invochiamo i militari per la strada a difenderci da un branco di killer mentre invece avremmo bisogno di vigili urbani, stradini e semafori.

Nel primo caso la parola giusta è criminalità, nel secondo è viabilità,e sono due cose diverse. Le facce strane che di notte popolano i centri svuotati delle città, magari male illuminati, e che terrorizzano chi li deve percorrere, soprattutto se donna e sola, sono criminalità quando stuprano, spacciano o rapinano, se no sono disagio sociale o magari anche degrado, ed è un altro problema, che va risolto in un altro modo.

Se ci fermiamo alle sensazioni, al senso di angoscia e di paura, allora basta una risposta psichiatrica, uno psicofarmaco, tante divise che si facciano vedere in giro, così la paura passa e il problema non c’è più. Ma non funziona così.

E magari ci perdiamo altri dati, come per esempio che in città sono aumentate le estorsioni, e questo significa una cosa precisa, che in città adesso c’è più mafia, e questo dovrebbe fare molta, ma molta paura.
Di cose brutte ne accadono tante nelle nostre città, a Roma, a Milano e anche a Bologna, ma dobbiamo capire esattamente cosa accade e perché.

Ecco perché ho citato i miei vecchi e concreti nonni toscani, con il loro metodo bipartisan per capire se la cantina era mezzo piena o mezzo vuota.

Io, per esempio, al di là di quello che si legge sul giornale, che si dice in televisione e di guarda quante facce strane ci sono in giro, vorrei capire perché la mia città, Bologna, si senta più terrorizzata adesso di quanto non lo fosse a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando la Banda della Uno Bianca fece venticinque omicidi e più di duecento azioni criminali, quando si moriva per essere andati a fare un versamento alle poste, per aver detto "chiamate la polizia" durante una rapina o quando le pattuglie dei carabinieri venivano mitragliate per la strada.

Se c’è un motivo, se c’è qualcosa di cui avere più paura vorrei scoprirlo, documentarlo bene con nomi e numeri, e capire cosa esattamente si può fare per risolvere il problema.
Insomma, cosa succede, esattamente, in città?

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