04 settembre 2008

Il giorno di Alitalia

Partono le consultazioni su Alitalia, con la pistola alla tempia ai sindacati.
O accettate questi tagli o l'azienda fallisce e finite tutti a casa.

Bastava accettare il piano Air France ad inizio anno e non ci troveremmo in queste condizioni, dove in casa ad alitalia c'è solo per arrivare fino a fine settembre.

I sindacati avranno anche le loro colpe, ma non si capisce come mai a pagare debbano essere sempre i lavoratori; come mai l'unico costo su cui si può tagliare è quello degli stipendi.

Un commento sull'uscita di Brunetta: "avanti anche senza sindacati".
E con chi di grazia si farebbero gli accordi?
E cosa vuol dire che se un dipendente Alitalia diventa bidello si dimette: che allora vanno tutti licenziati?
Magari c'è anche qualche bravo dipendente che potrebbe prendere il suo posto, signor ministro, ci ha mai pensato?

In ogni caso una cosa è certa: tutti questi sacrifici si traformeranno in elettori persi. Una persona puoi prenderla in giro con false promesse. Ma non quando le tocchi gli interessi personali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non concordo per nulla.
Alitalia è organizzata per fare fluire soldi verso Roma, con rotte bloccate per impedire la libera concorrenza (vedi il blocco di Malpensa), il tutto per mantenere tutto lo staff a Roma invece che a Milano, con costi di trasferta stratosferici.
Alitalia deve fallire per poter così liberare le rotte e lasciare e a casa tutti i parenti e gli amici dei ministri.
Se viene rilevata da una cordata Italiana (con i relativi apporti politici) nulla cambierà e tutti noi continueremo a mantenere uno staff con un esubero esagerato

alduccio ha detto...

Guarda che la pensiamo quasi allo stesso modo: fattà così, la privatizzazione è un affare per imprenditori e banchieri "amici" del premier.
Leggi l'articolo
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Dove-volano-i-furbetti/2039761&ref=hpstr1

Aldo