31 ottobre 2008

Scavalcato dalla crisi

Scrive il New York Times (qui riportato dal corriere) che il premier sta cavalcando la crisi: «Italy’s crisis has premier riding high».
A quanto pare, la crisi l'ha scavalcato.
Perchè non è vero che "gli italiani si dividono in due: quelli che lavorano per Berlusconi e quelli che lo faranno a breve".
Questo scontro con gli italiani, oltre a non far bene alla popolarità del governo, non fa bene al paese.

A meno che non abbia in mente il modello Kazakhstan:
"Andate tutti in vacanza in Kazakhstan: lì c'è un signore che è mio amico, non a caso ha il 91% dei voti e ha fatto cose straordinarie". (Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, di ritorno dalla Cina, racconta la sua visita ad Astana, intervento alla Confcommercio, Agi, 29 ottobre 2008)
La televisione Kazaka non manda in onda immagini che creano ansia: è rassicurante perchè coopera col governo. Non a caso è in mano alla moglie del presidente.

Educazione, merito, efficienza?

Sono andato a guardarmelo, il gruppo a favore della Gelmini su Facebook.
- La scuola italiana è una delle peggiori d'Europa, abbiamo più bidelli (167.000) che carabinieri (116.000)!
Certo, se poi i carabinieri non fossero assegnati alle scorte, ma operativi, sarebbe ancora meglio.
Il problema come racocntavano Stella e Rizzo ne La deriva, è che in Italia i bidelli non si occupano della mensa nelle scuole, non che sono troppi.

- L’università italiana produce meno laureati del CileNon c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo. Ci sono 37 corsi di laurea con 1 solo studente
Falso: come riportato qui:
Per quanto riguarda il numero dei 37 corsi di laurea con un solo studente, la smentita è arrivata dallo stesso ministero della Pubblica istruzione.
Il dato, infatti, era stato ripreso dalla stessa Gelmini da un articolo dei giornalisti Rizzo e Stella, pubblicato sul Corriere della Sera, prima che la Gelmini diventasse ministro. In una puntata di Matrix di qualche giorno fa, i collaboratori di Mentana hanno controllato i 37 corsi di laurea ‘incriminati’, scoprendo che a nessuno di questi era iscritto un solo studente. Anzi alcuni di questi corsi, a numero chiuso, erano frequentati dai 25 ai 60 ragazzi più fortunati e bravi di molti altri che avrebbero tanto voluto immatricolarsi. Come mai Stella e Rizzo avevano sbagliato? Erano stati superficiali? Niente affatto. Si erano soltanto fidati dei dati che gli avevano fornito impiegati del ministero. Dati mai aggiornati nonostante le nuove tecnologie lo consentano con poca fatica.


- I ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.
E allora togliamo le ore di religione (che molti nemmeno frequentano).

E' tempo di CAMBIARE! Mariastella Gelmini lo sta facendo!

EDUCAZIONE, MERITO, EFFICIENZA: queste le linee guida che il ministro

Partiamo dalle parole chiave:
Educazione
Di che educazione parlano: dopo il dito di Bossi, i magistrati definiti cancro da Belrusconi, gli elettori di sinistra coglioni, Mangano un eroe?

Merito
Portavoce nonchè ministro, Mara Carfagna, ex valletta.
Dal blog voglioscendere:
"Commissario ai Trasporti: Antonio Tajani, un ex giornalista che di trasporti s’intende perché guida l’auto e prende l’aereo. Ex commissario alla Libertà e Giustizia: Rocco Buttiglione, purtroppo rimpatriato non appena aprì bocca. Anche le eurodeputate più qualificate le ha scelte lui: Iva Zanicchi ed Elisabetta Gardini."

Efficienza
Ecco, di tante cose può parlare la Casta, ma non di efficienza.
Il popolo della auto blu, dei voli di stato, di stipendi e pensioni d'oro, delle nomine nei posti della pubblica amministrazione a parenti, mogli e amici, non mi può parlare di efficienza.

E tempo di cambiare, se l'università è in questo stato è perchè i pochi soldi sono investiti male.
Colpa dei bidelli? Siamo sicuri?

Comunque, girando su Facebook, ho trovato anche questo gruppo: "Io alla Gelmini una botta...". Solo 41 membri ...
E anche questo: "A favore dell'istruzione e della ricerca! No alla L.133/08", una causa cui sono iscritte 140 mila persone.

Annozero: io non ho paura

Allora questo studenti che manifestano cosa sono?
Sono l'onda che dovrebbe portare il rinnovamento nelle scuole?
Un movimento di protesta? Un movimento politico, ispirato dall'opposizione o dai sindacati o persino dai baroni che non vogliono perdere il posto e i privilegi (e continueranno a non perderli)?

Questo il dilemma che assillava il giovane di Forza Italia, Francesco Pasquali, per cui è inconcepibile che un ragazzo ragioni con la sua testa, con le sue idee, senza che ci sia un capo a dirgli le cose.

Per sminuire il movimento di protesta che ha invaso l'Italia le solite motivazioni: prima la si butta in politica (mentre i ragazzi protestavano per i tagli sia del governo Prodi che di quelli della Gelmini); poi si dice che sono pochi, che la solita maggioranza silenziosa è d'accordo (e allora perchè non aspettare che la bolla si sgonfi da sola); poi si dice che i baroni erano in piazza con gli studenti, che non è vero che ci saranno tagli, che aumentarenno le tasse ....

In studio l'economista Tito Boeri e Ignazio Marino del Pd, un giovane (fuori corso) di Forza Italia e un altro universitario Giovanni Donzelli del centrodestra (loro sì, politicizzati) a rappresentare il fronte favorevole al decreto Gelmini; altri studenti in studio e in collegamento da Pisa (della Normale del CNR) a protestare contro i tagli nel decreto, contro il blocco del turnover, contro il blocco delle assunzioni dei precari, contro il taglio ai fondi di ricerca.

Tito Boeri ha parlato della situazione dei precari: la legge Biagi ha creato sì tanti posti di lavoro (4,5 milioni in Italia), ma sono lavoro che non hanno prodotto maggiore ricchezza al paese.
In 10 anni è diminuito del 10% il salario di ingresso nel lavoro; uscire dal precariato diventa difficile (solo 1 su 10 esce dai contratti a tempo determinato); si è creato un divario rispetto al lavoratore medio.Il precariato ha creato povertà, in un paese che si avvia verso la recessione senza nessuna forma di protezione sociale che garantisca i nuovi poveri.
Precari che la rivista Nature chiama "I nuovi capitani di ventura".

Oggi la povertà afferra anche persone che lavorano: si stima che circa il 20% delle famiglie viva sotto la soglia di povertà e che queste ricevano solo il 12% della spesa sociale.
In questo clima si decide di tagliare: ogni 5 ricercatori che escono ne entra uno.
A Pisa il 63% dei ricercatori è precario; al CNR il 59% è precario. Chi garantirà la ricerca, la continuità dei corsi?
In merito ai tagli, che ancora qualcuno si ostina a non vedere, si parla di 63,6 milioni nel 2009.
190 milioni nel 2010.
360 milioni nel 2011.
407 milioni nel 2012.
455 milioni nel 2013.

E sono tagli non selettivi, che si abbattono sugli atenei senza tener conto del merito e del valore.

Altro che baroni: si accusano i ragazzi che protestano "dove eravate quando venivano fatte le nomine dei baroni?" .Ma cosa c'entrano loro? Che colpa hanno loro di sprechi e baronie, come quelle raccontate da Stefano Bianchi in una precedente puntata di Annozero, a Bari.
Nessuna: le colpe cadono su chi ha governato, centrodestra e centrosinistra; sulle imprese che hanno scoraggiato e svilito la ricerca, puntando su una produzione a basso contenuto di capitale umano.
Riduzione dei costi di produzione, contratti leggeri, delocalizzazione, prodotti a basso valore.
All'estero, in un momento di crisi, Sarkozy aumenta i fondi per l'università del 50%.In Svezia si parla di 5 miliardi.

Noi in Italia tagliamo: con la scusa di ridurre le inefficienze, gli sprechi ...Tutto falso.

Non c'è riga in merito alla meritocrazia (scusate il gioco di parole), nel decrerto Gelmini.
Il ministro con le palle, come viene chiamato dal gruppo di supportes su Facebook: da quandola politica si fa su Facebook?

C'è una cosa che non sopporto: l'arroganza di chi non accetta critiche, sbraita, accusa.

Atteggiamento ben rappresentato dalla caricatura, poco distante dalla realtà, del Berlusconi Cesare della Guzzanti. Il premier che ha sempre ragioen ,che smentisce ciò che afferma, che detesta l'opposizione ma anche i politici che si è imbarcato nel carrozzone per arrivare al governo.

Quelli appunto come il giovane di Forza Italia, che dava del comico a Travaglio (nel suo intervento ha parlato del conflitto di interessi), ma non trovava un argomento su cui ribattere.
Il dilemma shakespeariano "Informazione o satira"?

Il mondo è bello perchè vario: non possiamo certo pretendere che i berluscones (quelli che si dicono aperti al dialogo basta che siate sempre d'accordo) apprezzino anche loro.
Technorati:

L'assessore e il congiuntivo

Chi non sbaglia un congiuntivo, in un discorso?
Capita a tutti.Se capita nel discorso inaugurale, al neoeletto assessore alla cultura, fa riflettere.
Massimiliano Finazzer Flory "dopo aver impreziosito il suo discorso con citazioni da Gadda, Testori, Manganelli e Pascal, cade sul congiuntivo imperfetto. «Penso a una città - le sue parole - nella quale io spero un bambino riesca ad intravedere cosa fare da grande. Io sono un bambino e vorrei che la cultura si ponesse questa dimensione, si dasse (proprio dasse, ndr) questa dimensione anagrafica». Un lapsus di cui l’assessore non si è accorto. "
Ci toccherà mica rimpiangere Sgarbi?Oppure è un altro segnale dei tempi che cambiano, per cui la grammatica dell'italiano, come l'università, è un ingombro inutile?

Occupare abusivamente

Maroni lancia il suo avviso ai naviganti: occupare (le università) sarà reato.
"Se ci saranno illeciti ci saranno denunce e per chi occupa illegalmente qualora si presentasse situazione di occupazione abusiva", ha detto Maroni.

Vorrei ricordare il cado di un'altra occupazione abusiva di suolo (e carica) pubblica.

Il senatore Nicola Di Girolamo, eletto per gli italiani all'estero col PDL, senza averne i titoli.Qualsiasi altra persona sarebbe stata allontanata dal posto.
Essendo un esponente della casta e , soprattuto del popolo delle libertà (di ludere le leggi), rimane al suo posto, occupato abusivamente (almeno finchè la giunta non deciderà di cacciarlo).Con che faccia poi ci si permetta di contestare le occupazioni ...

30 ottobre 2008

Cronaca di una protesta annunciata

Forse hanno sottostimato il buon senso degli italiani.
O forse, il decreto Gelmini non l'hanno letto nemmeno loro, che l'hanno fatto.
Fatto sta che questa protesta, che ha invaso Roma, non può essere bloccata con le solite parole "noi tireremo diritto", "abbiamo il mandato popolare", "è colpa della sinistra dice bugie"...

Perchè puoi fregare le persone una volta, ma alla seconda, la gente mangia la foglia.

E questo governo che proprio non riesce a fare a meno della Salva Manager, già bloccata una volta, non si smentisce mai.
Gli italiani vi hanno capito bene....

Incoscienti sulla pelle degli italiani

A voler essere teneri contro questo governo, si dovrebbe parlare di incoscienza.
Se in un momento di crisi, economica, sociale e politica, con la magistratura intasata di processi e processetti a rischio prescizione, senza mezzi e personale, si pensa di fare un
Disegno di legge contro i Writer (di cui se ne discuterà domani al consiglio dei ministri).
Un'altra pena solo sulla carta (come il disegno di legge Carfagna sulla prostituzione).

Ma noi non siamo teneri affatto: questi non sono incoscienti, sanno bene quello che fanno.
Creano l'emergenza (che non c'è) per poi far vedere che l'hanno risolta.
Si crea l'emergenza per parlar d'altro.

Per non parlare dell'evasione fiscale galoppante, dei tagli a scuola e sanità, dei picchiatori mandati in piazza (altro che
studenti e rettori ... buffoni!), del caso Alitalia che non si è risolto per niente (Cai ha abbandonato il tavolo coi sindacati), del fatto che nelle imprese c'è meno occupazione e più Cassa integrazione (a carico nostro s'intende), il condono per i tombaroli (nascosto nelle pieghe della finanziaria), o il ministro La Russa finito sotto inchiesta (dal tribunale die ministri) per apologia di Fascismo ....

Se volete preservare l'immagine delle città iniziate dai manifesti elettorali abusivi.

Sabina ci riprova

Stasera Sabina Guzzanti-Berlusconi ad Annozero..

Bullismo da strada


Ma in uno dei tanti decreti del governo non c'erano norme contro il bullismo?

Cosa ci facevano allora questi professionisti dello sfascio da strada in mezzo agli studenti che protestavano contro il decreto Gelmini?
Ho avuto l'impressione che qualcuno abbia voluto costruire un set, ad uso e consumo dei tanti fotografi e giornalisti, un messaggio ai telespettatori a casa.
Anzichè scendere in piazza in fila, fate la fila al casting del grande fratello. Anzichè farvi una cultura politica per votare, fatevi una cultura dai reality per il televoto [Crozza dixit].

Carfagna promossa portavoce

La ministra Carfagna promossa portavoce del premier e del governo: la lingua batte dove il dente duole

29 ottobre 2008

La tragedia di chi ha ha il potere

Un gran pezzo de "Nell'anno del signore" (qui potete ordinare il DVD con ibs) di Luigi Magni, ispirato alla condanna a morte dei carbonari Targhini e Montanari, sotto il governo del papa re Leone XII.
Il confronto tra il cardinale Rivarola (Tognazzi), che ha condannato a morte i carbonari e un frate che li deve far pentire (un grandissimo Sordi).

- Noi abbiamo ragione anche quando siamo nel torto
- Ma che è, un dogma?
- No, è la tragedia di chi ha ha il potere

Altra scena (che credo sia altrettanto attuale, parlando del clima tra Vaticano e Israele) è quella dove lo stesso cardinale rivela a Cornacchia (Nino Manfredi) che "gli ebrei, sono quasi come noi"


Manifestazione (contro la Gelmini) a Milano


Sono foto della manifestazione a Milano degli universitari, in zona Loreto. Pochi ma buoni.
Io, di scontri con la polizia, non ne ho visti. Nel caso, sono pronti per prendere il posto da ministro degli interni (anche lui condannato per resistenza a pubblico ufficiale).
Va chiarita una cosa: questa legge, chiamata anche riforma Gelmini, non toglie gli sprechi nelle università (come quelle telematiche mostrate ieri a Ballarò), le baronie.
Fa un taglio indiscriminato a tutti.

I baroni, gli studenti che sono iscritti all'università ma non frequentano nè danno esami (perchè figli di papà), continueranno ad esserci ..

Panico al Senato

Pare che alla notizia che stesse arrivando la polizia davanti al Senato, sia scattato il panico tra alcuni senatori ... avevano paura che li arrestassero.
Invece no: le forze dell'ordine hanno solo identifcato una decina di studenti che protestavano contro il decreto Gelmini.

Bello vedere come questo paese non cambia: l'enfasi dei giornali è nel riportare (tra una sentenza di Perugia che condanna il nero e stralcia i due bianchi) le violenze delle manifestazioni.
Non un commento sul fatto che sta avvenendo un cambiamento epocale. L'inizio della fine della scuola pubblica e della università pubblica.

Sentite la
ricostruzione:
La tensione era già nell’aria: studenti di sinistra raccontavano di violenze subite dai colleghi di destra e questi a loro volta rispondevano di essere stati aggrediti per primi. Poco dopo le 12, mentre i giovani di destra stavano lasciando la piazza, un centinaio in tutto, alle loro spalle sono comparsi degli esponenti dei centri sociali: diverse centinaia, con i caschi in testa e il volto coperto.

Dopo le parole di Cossiga, dopo aver letto di Piazza Fontana, del
G8 a Genova chi si fida?
Chi ci dice che quello che ci raccontano è vero?
Voi ci credete ancora?

L'inizio della fine o l'inizio della battaglia?


La legge è stata approvata in Senato. Ma le proteste andranno avanti.
"Noi tireremo diritto" annuncia il governo, e visti i precedenti, c'è da credergli.

Quanti erano a manifestare sotto il senato? Pochi, tanti.....
Da ieri, non si potrà più dire che si governa col mandato popolare, ma col mandato impopolare.

Le preferenze secondo Berlusconi

Visto che non siamo in regime, il presidente del Consiglio si permette di ribattere al presidente della repubblica e alle opposizioni in tema di legge elettorale.
Nessuna preferenza , quindi, perchè "Voglio che in Europa ci vada gente altamente qualificata e che in tutte le ventitrè Commissioni ci siano professionisti di ciascuna materia. Solo scegliendo noi chi va in lista saremo sicuri di avere una rappresentanza capace di difendere gli interessi italiani".

Il popolino non sarebbe in grado discegliere persome come la Gelmini, come Lupi, come Alfano. Fedelissimi.
Oppure dei pregiudicati come Bossi, Maroni, Berruti, Dell'Utri, Borghezio, Ciarrapico ...

Ma non siamo in regime.

28 ottobre 2008

Report Il sindacalista

Come sono organizzati, quanto costano, quali e quanti gli iscritti dei sindacati italiani. Sia quelli confederali, che quelli di base.
L'inchiesta di Iovene per Report ha cercato di fare chiarezza nel mondo dei sindacati: ne è vento fuori un quadro poco chiaro.

In Italia abbiamo tante sigle, che si autocertificano gli iscritti (come per l'ultimo nato l'UGL). Dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori, difenderne stipendio, posto di lavoro e salute: eppure ci sono situazione dove i sindacati non si sono mai visti (come a Cisterna, per i lavoratori della Goodyear morti per amianto); oppure altre dove i delegati sindacali vengono minacciati (in diretta, via sms, come per i lavoratori portuali a Napoli, sugli aliscafi).

Come sulla Pontina, dove un gruppo di lavoratori pakistani era stato licenziato da una cooperativa, dove lavoravano anche 15 ore al giorno.Di fallimento in fallimento, le coop cambiavano nome e non pagavano mai le tasse e i lavoratori ....

Poi c'è il caso della Esselunga, con le minacce ai lavoratori (ma ai dirigenti "non risulta").
Poi ci sono i lavoratori in Telecom, che fanno lo stesso lavoro, ma percepiscono stipendi diversi: alcuni di questi erano interinali, assunti tramite i sindacati, quelli che hanno firmato il contratto delle Telecomunicazioni con l'azienda.

Poi ci sono i disoccupati organizzati a Napoli, gli indultati, quelli che hanno frequentato (a proprie spese) un corso di operatore sanitario: tutti hanno riceuto promesse (come è normale al sud), tutti scendono in piazza a manifestare ...
Troppe sigle, grande caos e poca tutela. E trattative lunghe per il rinnovo dei contratti.

Il business dei finanziamenti per la formazione.
Parliamo di 8 miliardi di euro, dalla UE e dalla regoni che si spartiscono enti dei sindacati, enti religiosi o enti vicini alle aziende.
Fondi gestiti in modo poco trasparente, come testimonia il caso della IAL Cisl, 600 ML di euro di cui sono prese le tracce.
Questo spiega la scarsa adesione, dei lavoratori giovani, ai sindacati. Diceva un operaio metalmeccanico " Il sindacato deve ritornare in catena di montaggio, non dopo fare 5 anni o 10 andare in politica".

Permessi e distacchi.
I delegati sindacali godono di permessi per svolgere le loro funzioni. Il totale delle loro ore (sottratte all'azienda) costa circa 20000 euro/anno e vorremmo che fossero soldi spesi bene. Poi ci sono i distacchi: lavoratori che lasciano l'azienda pubblica o privata, per spostarsi temporaneamente a lavorare nel sindacato.

Se l'azienda è privata, paga il sindacato il distacco; se è pubblica paghiamo noi. Il totale per i distacchi è di circa 120 ML euro/anno, per 3300 distaccati.
Troppi? Pochi?
Non lo so: certo è che i distacchi dovrebbero essere a tempo. Dopo una parentesi nel sindacato, le persone dovrebbero tornare a fare il proprio lavoro.

Quante sono le sigle, quanti gli iscritti?
Esistono 22 sigle di sindacati nel pubblico principali.
73 nei ministeri.
77 dei pensionati.
Il loro peso sta negli iscritti, ma sono numeri impossibili da verificare visto che le sigle si autocertificano i numeri. Più una sigla è pesante, più riesce ad entrare nelle trattative, negli accordi.Con le autocertificazioni si entra nei Consigli di Indirizzo e Vigilanza, nei Comitati Paritetici, nei Consigli Provinciali dell’Inps, Inail etc.

Non esiste un bilancio consolidati dei sindacati confederali: l'unica cosa che sappiamo sono gli stipendi: Angeletti (UIL) 4000 euro; Epifani (CGIL) 3000 euro; Bonanni (CISL) 4000 euro .. circa.

Un'altra triste scoperta riguarda le immagini che si mandano in onda sulle trattative: sono scene preparate apposta per la televisione, una rappresentazione mediatica.
Non a costo zero, ovviamente.

Concludeva la Gabanelli con la speranza di una riforma dei sindacati, più vicini ai lavoratori, più indipendenti dai partiti, più trasparenti:
"La percezione diffusa è che sia lontano dal mondo del lavoro, e che ci si rivolga al sindacato solo quando si ha l’acqua alla gola. Non è un caso se il maggior numero di iscritti è proprio fra i pensionati, perché lì c’è un coinvolgimento diretto.

Quindi da una parte una società che non partecipa, dall’altra un sindacato incapace di autoriformarsi e in tempi di crisi, con tanta manodopera disponibile apoco prezzo in cambio di nessun diritto, se non ci si rimette tutti in gioco si rischia di perdere l’unico strumento di difesa che abbiamo perché dopo non c’è più niente."


La puntata si chiudeva col paragone con la Svezia: "Il posto delle favole".
In Svezia esistono 3 sindacati che si dividono i lavoratori per settore, coprendo circa l'80% del totale.I leader hanno uno stipendio molto più alto (circa 10000, 12000 euro), ma la trasparenza è massima.
Non esitono conflitti, scioperi (se non sotto accordo), ne distaccati.
Il loro compito è garantire la stabilità ed alta produttività alle imprese.Un gioco in cui tutti ci guadagnano.
Technorati: ,

Il pugno duro di Maroni

La prima vittima della tolleranza zero dello sbirro Maroni (quello di "studenti, attenti a voi"): il prefetto di Roma Carlo Mosca, colpevole di alto tradimento nei confronti della linea di governo (quella espressa dal dittatore prevalente).
Si era rifiutato di prendere le impronte ai bambini Rom.
Segnalo anche il monito di Napolitano (inascoltato) sulle preferenze alle elezioni europee.
E
l'uscita del cda Cai: accetta di prendersi la parte buona di Alitalia a patto che si tolga il veto della UE, sul prestito ponte e sul piano. Cosa intendono con il benestare di Bruxelles?
Il benestare di Bruxelles, ha precisato ancora la fonte, si riferisce sia al piano industria sia alla certezza che Cai non sia chiamata a rimborsare il prestito ponte da 300 milioni di euro concesso dal governo ad Alitalia lo scorso maggio.

Come a dire, paga sempre pantalone.
Capitalisti senza capitale, nè rischio di impresa: così sono capaci tutti ...

La lezione di Cossiga

La lezione di Cossiga, sul come strumentalizzare la protesta degli studenti, ha dato i primi frutti.
Botte in aula: pugni, calci e sediate. Quel che è avvenuto ieri all’università Federico II di Napoli è di fatto il primo scontro fisico della contestazione universitaria contro la legge 133. Un evento preoccupante anche per le forze di polizia, perché è stata una rissa politica ....

A Roma come a Napoli:
I Collettivi di sinistra hanno concesso a un solo studente di destra di parlare. A quel punto è scoppiata una rissa in classe con pugni e calci. In aula c’erano circa 200 studenti. Gli attivisti di sinistra parlano di «provocazione» da parte degli studenti di destra e denunciano la presenza di «5-6 picchiatori». «Dopo questi scontri - racconta invece al Giornale Giancarlo Argo, di Azione universitaria di Napoli - i ragazzi dei Collettivi hanno organizzato un cordone fuori dall’università e inneggiavano alla morte contro chi la pensa diversamente da loro». Secondo Azione universitaria sarebbe partita addirittura una «caccia allo studente di destra» con «mazze e catene».
A raccontarlo è Il Giornale, il regno delle bufale (i vari dossier, le rivelazioni sul fondo quercia ..) e delle mezze verità. E dopo quello che ha raccontato Cossiga, sappiamo bene chi erano i facinorosi: agenti provocatori travestiti.
Non vorrete mica metter in dubbio la parola del presidente emerito?

In autunno cadono le foglie ...


Autunno e cadono le fglie: in Italia cadono i panni dei ricercatori. Smessi i panni di ricercatore, gli universitari della sapienza cercano un posto nel circo televisivo.
Magari troveranno posto in qualche reality.

Chi può scappa dallla ricerca: come Paolo Giordano (autore de La solitudine dei numeri primi, ma anche ricercatore), che ha trovato fortuna come scrittore ..

Il belpaese dei processi mediatici come quello a Perugia, dei processi di cui non si sa nulla (a Napoli è in corso il processo a Calciopoli, lo sapevate?, dell'evasione fiscale da 100 miliardi di euro.

Oggi il decreto Gelmini va in Senato e domani sarà legge, senza discussione e senza sentir ragioni di chi protesta: siamo in crisi, mancano i soldi e dobbiamo fare dei tagli.

Certo, poi nessuno sa che le università telematiche (quelle con pochi alunni spesso citate come scusa dal PDL) sono esplose proprio sotto l'egida del ministro Moratti.

Anche Famiglia cristiana e la Cei chiedono di ritirare il decreto: ma sono lontani i tempi del Family Day, dove si doveva mostrare orgogliosi la propria appartenenza alla lobby cattolica.

Qualcuno dovrebbe anche spiegarci come mai, se non abbiamo più soldi, ci lanciamo in imprese faraoniche come il ponte sullo stretto (solo per gli espropri, 700 milioni), il Mose, nella costruzione di impianti nucleari (dove? E cosa ne facciamo delle scorie?).
Il vento dell'autunno è arrivato: a Bolzano è arrivato un pò troppo ....

Anche questa mattina, la solita italietta.

27 ottobre 2008

Il caso Mannino

Dopo l'assoluzione in Appello di Calogero Mannino, si è scritto parlato di errore giudiziario, ristabilire l'onorabilità dell'ex potente DC.
Ma cosa hanno sentenziato i giudici? Che Mannino non aveva avuto niente a che fsare con i mafiosi? Nulla di tutto ciò:

È acquisita la prova che nel 1980-81 Mannino aveva stipulato un accordo elettorale con un esponente della famiglia agrigentina di Cosa nostra, Antonio Vella”. E in seguito anche con altri boss della vecchia mafia agrigentina.

Il Tribunale parlò di “patto elettorale ferreo, avallato dall’intervento di un mafioso come Vella”, che “costituisce una chiave interpretativa della personalità e consente di invalidare buona parte del capitolato difensivo, volto a rappresentare Mannino come un politico immune da contaminazioni coscienti con ambienti mafiosi o addirittura vittima di chissà quali complotti”.

I primi giudici ritennero però che non fosse dimostrata la “controprestazione”di Mannino:
Non c’è la prova che l’accordo elettorale abbia avuto ad oggetto la promessa di svolgere un’attività, anche lecita, anche sporadica, per il raggiungimento degli scopi di Cosa nostra”. Insomma, Mannino aveva chiesto e avuto i voti di Cosa Nostra, ma non si sa cosa le avesse dato in cambio. Potrebbe aver buggerato la mafia.

Ecco: la magistratura ha sentenziato l'assenza di reati penali. Per quanto riguasda gli aspetti politici, vedete voi, se è il caso (dopo tutti i provclami contro la criminalità organizzata) votare per un politico del genere.

P.S. ieri Canale 5 dedicava il pomeriggio alla riverginazione del Clemente Mastella.
La mala erba non muore proprio mai.

Lo spot di Brunetta sui magistrati


Nuovo spot del ministro Brunetta: tornelli anche ai magistrati: perchè ci sono «molti magistrati che lavorano solo 2-3 giorni a settimana, 2-3 pomeriggi a settimana e poi stanno a casa».

Come se il lavoro dei magistrati fosse quello di stare sempre seduti in ufficio.
Dimostrazione dell'improvvisazione di questi governanti, che non sanno nemmeno quello di cui parlano.
Non sono questi gli strumenti di cui hanno bisogno per lavorare magistrati come Raffaele Cantone, o Nicola Gratteri.

La paga dei padroni - pretesti di lettura

Iniziamo con alcuni pretesti:
"Concordo con le critiche alle alte remunerazioni della classe dirigente. Io mi ritengo esente .."
Cesare Geronzi, ex presidente Capitalia, attuale presidente Mediobanca."Nel 2007 ha ricevuto un premio alla carriera di 20 milioni di euro.

"Abbiamo trovato il migliore amministratore possibile, l'abbiamo spostato su Alitalia"
Silvio Berlusconi, Porta a Porta, 11 gennaio 2006. Si riferisce a Giancarlo Cimoli, ex amministratore delegato Alitalia, la compagnia nel 2006 registrerà perdite per 626 milioni di euro. Stipendio di Cimoli, anno 2006: 1 milione e mezzo di euro.

"Dimenticate l'antica massima che nulla rende vincenti come il successo: oggi la regola prevalente dei top manager è che niente rende quanto un falllimento"
Warren Buffett, riconosciuto nel 2008 dalla rivista Forbes come l'uomo più ricco del mondo.

"Impregilo muove nel mondo circa 19000 persone. Se ognuno riuscisse a risparmiare un solo euro al giorno, l'azienda ne trarrebbe un beneficio di circa 4 milioni di euro all'anno. tutti possono evitare una telefonata o fare, in cantiere, qualche chilometro in menocon un mezzo".
Pier giorgio Romiti. ex amministratore delegato di Impregilo, società che ha perso 88 milioni di euro nel 2004 e 358 milioni nel 2005. Romiti ha totalizzato compensi per 2 milioni e mezzo di euro.

"Correte di più, stringete i denti, e allora gli spalti vi appludiranno, perchè voi andrete e segnerete. Come fece Napoleone a Waterloo"
Luca Luciani, D.G. Telecom Italia. Era convinto che Napoleone a Waterloo avesse vinto. Stipendio 2007: 8444 mila euro.

"In Italia l'introito di una banca su ogni conto corrente è in media di 204 euro, contro 186 in Germania, 124 in Francia, 40 in Spagna. E contro una media europea di 133 euro. Solo in Lussemburgo le banche sono piùà care, 265 euro".

"Nel 2005 il bilancio delle Ferrovie dello Stato ha dichiarato una perdita di 472 milioni di euro ..La paga dell'amministratore delegato Elio Catania è stata di un milione e 930 mila euro, di cui 350mila per il raggiungimento degli obiettivi assegnati."

La situazione dell'imprenditoria italiana e, di riflesso della crisi delle indusatrie e della società.
Colpa dei sindacati? O dei lavoratori che pretendono il opsto fisso? Forse.

Magari è colpa anche dell'esistenza di imprenditori senza capitale, che non fanno rischio di impresa. Che prendono stipendi d'oro (con tanto di bonus) senza nessun obiettivo per l'impresa. Colpa anche del fatto che spesso le imprese sono governate tramite tante scatole cinesi (come nel caso Telecom), dove possedendo una piccola parte di azioni di una società che controlla, dunque rischiando una piccola parte di capitale, si controlla il 50% di una società più grande.
Poi ci sono i Patti di sindacato.
I manager azionisti, come Tronchetti Provera, che si assegnano lauti stipendi mentre l'azienda perde di valore, a discapito dei piccoli azionisti (che invece non percepiscono nè bonus, nè stock options).
Stipendi senza risultati.

Di questo si discute, in modo analitico e cercando per quanto possibile di essere chiari, nel libro "La paga dei padroni" di due giornalisti (non comunisti) Gianni Dragoni, inviato de "Il sole 24 ore" e Giorgio Meletti responsabile della redazione economica del Tg La7.
Il link sul blog dell'editore Chiarelettere.
La recensione di Luca De Biase.
Per ordinare il libro su internetbookshop.

La guerra sui numeri al Circo Massimo

Ma quanti erano al Circo Massimo, i partecipanti alla manifestazione del PD?
Domanda inutile: perchè la bontà di una idea politica, di una visione, non si misura quantitativamente. Ma lanciamoci lo stesso nel rispondere alla domanda.

Alla festa della Roma si parlava di un milione di tifosi.
Alla festa per i mondiali del 2006, si parlava di un altro milione.
Per il Telecomcerto, quqndo suonarono i Genesis, si parlò di 500000 spettatori.

Ma per Gasparri e la questura siamo a 250000 spettatori.

Solo per la giustizia

Ci sono persone che considerano la giustizia una parola da usare negli insulti. Quelli che parlano di "giustizialismo" e danno dei "giustizialisti" a coloro che vogliono giustizia.
Le stesse persone che accusano i magistrati di essere toghe rosse, di essere le fonti di fuga di notizie riservate, di comportarsi da casta (in parte anche vero, ma le riforme in corso sulle correnti del CSM spingono proprio in tal senso).

Poi ci sono persone che spendono il proprio lavoro, la propria vita "per la giustizia".

Come l'ex magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia Raffaele Cantone, oggi giudice di Cassazione.
Che presentava il suo libro a "Che tempo che fa", in un intervista in cui si è parlato delle indagini sul clan dei Casalesi (culminate nel processo Spartacus); sul libro di Roberto Saviano, sugli attacchi e sulle delegittimazioni al suo lavoro.
Tramite accuse e calunnie, come quella per cui Saviano si è arricchito con il libro.Che esistono altri giornalisti che fanno il loro lavoro in silenzio senza tanti clamori.

Basterebbe rispondere che Saviano vive sotto scorta, che se esistessero tanti altri giornalisti non si spiega come mai la bassa copertura al processo Spartacus; del fatto che in opchi parlano della penetrazione della criminalità organizzata nelle imprese e nell'economia del nord.
Nel corso dell'intervista si è parlato del senso di isolamento di chi si trova a combattere i clan:
"Delegittimare Saviano, significa delegittimare il suo lavoro".
Ovvero, legittimare il clan dei Casalesi.
Del come, spesso le calunnie siano delle armi più utilizzate ("La calunnia è più pericolosa di un proiettile") e di come lo stato dovrebbe comntrastare la criminalità organizzata: "Vorrei che lo stato non usasse la strategia del pendolo". Cioè mettere in agenda il contrasto all'economia criminale solo durante le emergenze.

Inutile parlare di leggi straordinarie, quando si è in emergenza, quando non si riescono nemmeno ad applicare le leggi ordinarie.

"Solo per la giustizia" ed. Mondadori, uscirà domani.

Premio faccia di tolla


Il concetto di Berlusconi dell'opposizione:
Veltroni «si rassegni», «pensi a riposarsi e ci lasci governare». E la smetta di fare opposizione.
Per la prima volta il premier abbandona la faccia strafottente. Finito il tempo degli inciuci?Delle riforme insieme?
Oppure c'entra qualcosa il fatto che il sondaggio ISPO del Corriere da il gradimento in discesa dal
60% al 40%?

Forse tutta questa gente in piazza (e sulle televisioni) che manifesta il suo dissenso, non giova alla salute del governo.
Perchè non si capisce una cosa: se erano veramente in quattro gatti, sabato al Circo Massimo, perchè preoccuparsene?
Se gli studenti che occupano le università contro i decreti della Gelmini, sono poche migliaia (la solita scusa della maggioranza silenziosa), a che serve minacciare?
Questa settimana che culminerà con lo sciopero nazionale, porterà al voto del decreto Gelmini.
Senza un minimo di discussione in aula.


Perchè un premier che ha il coraggio di affermare agli investitori di abbandonare la Rai e di spostarsi su Mediaset, non ha problemi di coscienza. O di quella brutta cosa chiamata democrazia.


26 ottobre 2008

Report: stasera si parla di sindacato

Report stasera affronta il tema del Sindacato: cosa sono, quale è il loro ruolo e peso nelle trattative, cosa fanno per tutelare i lavoratori, cosa non fanno o non hanno fatto.

Criticare l'operato dei sindacati, in tempi dove la Confindustria afferma di voler andare avanti nelle trattative anche da sola, per il nuovo contratto, è molto delicato.
Si richia di fare il gioco dei vari Sacconi, Tremonti, Brunetta, Marcegaglia.
Liberisti con i soldi pubblici: ancora ieri Confindustra batte cassa allo stato per far superare la crisi alle piccole e media imprese.

Si rischia di indebolire il peso dei sindacati e, in ultima analisi, quello di chi i sindacati dovrebbero tutelare, ossia i lavoratori.

Ancora ieri, altri cinque morti sul lavoro. Ma cosa deve succedere affinchè l'emergenza venga affrontata con serietà (e non solo a parole) da governo e imprese?

Ad Annozero, Travaglio ricordava di come, passato un anno, avessimo archiviato la pratica sulla Casta.
Sulla questua alla Chiesa meglio non parlarne, argomento tabù.
Bankitalia tramite il vice direttore Visco, afferma che per uscire dalla crisi serva lavorare di più e per più anni.
In un anno sono aumentati gli evasori fiscali: diminuisce la fiducia nel fisco e contemporaneamente aumenta il gradimento del governo (ci sarà un legame?).


Infine la questione dei fondi pensione, di cui parla Grillo riportando un lettera di Beppe Scienza:
Per gli italiani la previdenza integrativa è come una prigione. Sindacati ed economisti di regime (Marcello Messori, Giuliano Cassola, Elsa Fornero ecc.) gli hanno tirato un brutto scherzo coi fondi pensione. Circa tre milioni di lavoratori hanno rinunciato al loro TFR e ora sono ingabbiati per sempre. Per giunta presi in giro da chi voleva arricchirsi alle loro spalle, come la società di gestione Anima che aveva l’impudenza di affermare: “L’investimento in un fondo pensione è una scelta intelligente”. Si è visto che razza di scelta è stata: dall’estate del 2007 una batosta dopo l’altra.

La trappola è scattata a giugno dell’anno scorso. Da allora è andata prima male e poi malissimo nel 2008. Ne sanno qualcosa i lavoratori chimici (fondo Fonchim) che a fine settembre perdevano il 14,8% da inizio anno, i metalmeccanici (fondo Cometa) con un risultato negativo del 10% o i ferrovieri (fondo Eurofer) con un deficit del 17%. Questi sono i minus delle linee azionarie, ma anche le altre hanno fatto peggio del TFR.

Però la cosa più grave è la mancanza di libertà. Chi ha aderito a un fondo pensione, soprattutto per le insistenze dei sindacati, è come condannato a vita. Finché lavora, il suo TFR continuerà a finire lì, volente o nolente. Ma anche andando in pensione otterrà soltanto la semilibertà. Metà di quanto si sarà salvato (il cosiddetto montante), non potrà ritirarlo perché verrà convertito in una rendita, a condizioni decise da altri.

Ecco, inchieste come queste di Report fanno del bene ai sindacati, perchè mettono in luce storture o malfunzionamenti. Serviranno, spero, ad una loro ristrutturazione, ad un cambiamento.
Per parliamo pure della Casta dei sindacati, ma non dimentichiamoci del resto.

Aria nuova in piazza


Lezioni universitarie nelle piazze, come a Milano in piazza Duomo. Studenti che si mobilitano per cambiare le cose. Che chiedono una cosa semplice: poter studiare, costruirsi il proprio futuro, emanciparsi per crescere socialmente e culturalmente.
Questa crisi, di cui loro non hanno colpa, non deve ricadere sulle loro spalle.
Aria nuova in piazza.

Certo, poi c'è stata anche l'altra manifestazione, quella del PD a Roma, contro l'azione del governo. “L'Italia è migliore di chi la governa”, “Un altra Italia è possibile”, “Il governo non è all'altezza” .. musica per le mie orecchie.
Ma è anche vero che qualcuno, all'interno del PD, dovrebbe chiedersi se questo elettorato (sia quelli presenti a Roma, sia quanto sono rimasti a casa perchè delusi), meriti questa classe dirigente del PD. Perchè forse è vero anche che gli elettori di centrosinistra sono miglliori dei dirigenti del Partito Democratico, almeno per quanto hanno espresso (o non espresso) in questi mesi.

“Un altra Italia è possibile”.
Quelli come me lo dicevano da mesi, mentre le stesse persone che oggi parlano contro, nei mesi estivi, del tentato (e quasi riuscito) golpe alla giustizia, parlavano a ancora di fare riforme insieme. Di bloccare le intercettazioni, di separare le carriere dei magistrati, di sottoporre i magistrati al controllo dell'esecutivo, di aumentare i membri laici nel CSM ...
Meglio tardi che mai.

Vorrei dare un avviso al navigante Berlusconi: ricordargli che occupare il suo posto pubblico non significa poi non rispondere delle sue azioni. E che dovrebbe almeno leggersi Q” di Luther Blisset, se vuole scardinare il fronte avversario: dividerne il fronte in tanti spezzoni; sobillare gli esponenti avversari più estremisti; infiltrare agenti provocatori .....


Tra l'altro, ma se ne saranno accorti in pochi, chiedere a Maroni di scatenarsi contro chi protesta e occupa le università è quantomeno ridicolo.
Maroni, condannato per resistenza a pubblico ufficiale.

Gang bang di Chuck Palahniuk


Confesso: non avevo mai letto nulla di Palahniuk, e ho approfittato di questa sua ultima uscita per colmare la lacuna. E già che siamo in tema di confessioni, dico che ad avermi attratto è stato anche il tema del libro.
Una gang bang: una di quelle performance sessuali (tipo maratona del sesso), dove una donna si fa sesso con molti uomini.
Questo libro, ispirato alla storia di Annabel Chong che stabilì il record di 251 rapporti sessuali con 70 uomini in 10 ore, ci porta dentro il set di una di queste imprese.

L'attrice Cassie Wright, regina del porno, ha deciso di chiudere la sua carriera col botto: infrangere il record precedente facendo sesso con 600 uomini e, per evitare che altre attrice pensino di migliorare la perfomance, ha in mente di morire durante le riprese del film che verrà girato, in modo che, a seguito delle polemiche e divieti su queste Gang Bang, sarà unica e l'ultima.
La storia viene raccontata attraverso gli occhi di tre di questi attori, che concorrono ad aiutare il record di Cassie: numero 72, che crede di essere il figlio di Cassie lasciato in adozione, numero 137 ex attore televisivo finito a far l'attore di film porno per gay e una vecchia star del porno, numero 600. E Sheila, la segretaria personale.

Tra battute, citazioni di titoli di film porno (“Non ce l'hanno così anche i cavalli”, “L'importanza di chiavarsi Ernesto”, “Fregne di una notte di mezza estate”, “Le pompe di Madison County”), i ricordi dei tre personaggi (come ho fatto ad arrivare fin qui) e le solite battute sessuali sui mille modi in cui vengono definiti gli attori porno scritturati per l'impresa (“lima bastoni”, “spruzza girini”, “scialacqua sborra”, “chiava mani”, “spara spermatozoi”, “spruzza yougurt” ...) la storia scorre via, fino al colpo di scena finale, che risolleva un po' un racconto che alla fine è un po' scontato e banalotto.

Non è forse il libro migliore con cui iniziare a leggere Palahniuk.
Ordinate il libro su internetbookshop.
Technorati:

24 ottobre 2008

Non pagare il canone è reato

A proposito di pene e reati.
Non pagare il canone, per ripicca ad una presunta censura ad Annozero, è reato.
Censura che rimane tutta da verificare, viosta la credibilità di chi la racconta. Quel Gasparri, autore della
legge che ci costerà 350 000 euro/gg .
Che parla di guardie rosse che avrebbero impedito ad un ragazzo di Azione giovani di parlare in trasmissione: parlare o fare una provocazione?

siamo sicuri che, col crollo della borsa in atto, sia questo l'argomento di cui parlare?

Annozero: Le mani sul futuro

Io, nella puntata di Annozero che parlava di scuola, università e dei tagli (non di riforme), non ho visto facinorosi.

Non ho visto picchiatori, sprangatori, violenti.Non ho visto persone indottrinate (come accusava il signor Cota), ma persone semplicemente preoccupate.Ho visto tanti giovani protestare per i tagli alla scuole e universitàHo visto tante mamme, preoccupate per la sopravvivenza della scuola dei propri figli, per la riduzione o smantellamento del tempo pieno.
E adesso cosa faccio? Si chiedeva una ragazza separata, per cui ogni ogni giorno tra lavoro part time, corse a scuola per accompagnare i figli, è una battaglia. Ho visto tanti maestre che credevano nel loro lavoro.

Che spiegavano ai signori politici la differenza tra tempo pieno e modulo da 24 ore. Che spiegavano che oggi, i tre maestre, sono spalmati su due classi, per cui non è automatico avere due maestri più gratis, col maestro unico.

Ho visto una forte, bella mobilitazione nata dal basso, lontano da bandiere e partiti.
A Bologna, come a Roma, c'erano facce di italiani normali, costretti ad affrontare problemi come precariato, salari bassi, servizi insufficienti.

Certo la nostra scuola, la nostra università avrebbe bisogno di una bella riforma. Per la scuola spendiamo poco e male. Così come per la università e la ricerca, dove i pochi soldi finiscono in mille rivoli, nelle tante piccole università con pochi studenti.Così come servirebbe dare una svecchiata agli atenei, spesso in mano ai soliti baroni, dove i concorsi per le cattedre e i posti di ricercatore sono pilotati.

Ma di questo (baroni, concorsi truccati) non se ne occuperà il decreto Gelmini.
E, immagino, non se ne occuperà mai nemmeno in un prossimo futuro.
Una scuola capace di formare, che premia il merito e le capacità, potrebbe formare una gioventù capace di pensare con la testa propria e non con quella dei politici.

Per il momento, l'unica cosa che ho capito, è che le motivazioni ai decreti sono di natura economica. Tremonti ha chiesto dei tagli e i tagli si faranno.
Anche se a rimetterci sarà il nostro futuro.
Questi i numeri:
In Italia il 51% dei manager non sono laureati. All'estero sono il 24%.
I nuovi aprlamentari laureati sono scesi dal 91% (prima repubblica) al 64%, oggi.
La laurea evidentemente non è più un valore per entrare nella classe dirigente.

Technorati:

Tu quoque, Frigo

Diranno i soliti: almeno Frigo vi va bene alla Consulta?
Ecco: spulcianco qua e là, si scopre che è lui l'autore della legge diventata poi art. 111 della Costituzione. Il "giusto processo".

Ma c’è un altro capitolo della sua biografia che dovrebbe vivamente sconsigliare il suo approdo alla Consulta, e invece, in questa democrazia malata, l’ha accelerato. Risale al 1998, quando l’Ulivo e il Polo decisero di mandare a monte i processi di Tangentopoli, giunti ormai a un passo dalle sentenze definitive.
Come? Cambiando le regole a partita in corso. Con soli 4 voti contrari fra Camera e Senato, destra e sinistra amorevolmente abbracciate riformarono l’articolo 513 del Codice di procedura penale, stabilendo che le accuse lanciate da Tizio a Caio in fase d’indagine non valevano più contro Caio se Tizio non tornava in tribunale a confermarle.
Se non ci tornava, o ci tornava e taceva o ritrattava, quel che aveva detto prima evaporava.

Una norma fatta su misura per i processi di Tangentopoli, nati da dichiarazioni di imprenditori che confessavano, facevano i nomi dei politici corrotti, patteggiavano la pena e tornavano in azienda. I politici invece, più lungimiranti, confidavano nei tempi biblici della giustizia italiana e preferivano il dibattimento: dunque venivan processati anni dopo.

I pm concedevano il patteggiamento a Tizio, sicuri di poter usare le sue dichiarazioni nel processo a Caio. Non sapevano che, nel bel mezzo del processo, il Parlamento le avrebbe cestinate.
Cambiata la legge,
i tribunali convocarono tutti i Tizi perché tornassero a ripetere le accuse ai Caii: ma visto che nessuna legge li obbliga a farlo né li punisce se non lo fanno, non tornò nessuno.

Così i processi ai Caii finirono in prescrizione per il tempo perduto a rifarli da capo, o in assoluzione
: non perché i Caii fossero innocenti, ma perché gli amici parlamentari avevano abolito le prove a loro carico.

La storia di Tangentopoli è piena di condanne a Tizio per aver corrotto Caio e di assoluzioni a Caio dall’accusa di essersi fatto corrompere da Tizio. Roba che neanche Ionesco. Bene, l’artefice di questo capolavoro è Frigo, all’epoca presidente delle Camere penali.

Naturalmente la Consulta abolì l’obbrobrio. Frigo indisse uno sciopero contro la Consulta.
Il presidente Scalfaro parlò di sciopero “eversivo” e Frigo lo insultò: “Esternazioni quasi patologiche”, manco fosse al bar. Il Parlamento riapprovò la norma incostituzionale in meno di un anno, e sotto forma di legge costituzionale, così la Consulta non potè più farci nulla:
è il nuovo articolo 111, detto comicamente “giusto processo”.

Un articolo incostituzionale nella Costituzione: si pensava di aver visto tutto, invece ora l’autore di quella robaccia ascende alla Corte costituzionale. Ora ci tocca pure tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo dei Pecorella e degli Spangher. Ma esultare addirittura pare francamente eccessivo.

Pecorella, Vaccarella, Spangher. Poi Pacifico, Verde ... e oggi Frigo: i giudici a corredo del cavaliere non finiscono mai.

Berlusconi ha un fratello gemello

Abbiamo capito: tutte quelle dichiarazioni, le bufale, lanciate ai giornalisti chini, e subito smentite, non le dava lui.
Era il fratello gemello. Simile, anzi uguale, con lo stesso trattamento ai capelli.
E' lui che ha lanciato l'idea di bloccare i mercati.
Lui che ha detto che non ci sarebbero stati tagli alla scuola.
Lui che diceva che Enzo Biagi si era cacciato dalla Rai da solo.
Lui che diceva che la crisi non avrebbe avuto effetti sulla economia reale.
All'originale poi, tocca smentire, come al solito.
"Mai detto né pensato che la Polizia debba entrare nelle scuole".
Il giorno prima il fratello gemello tuonava :
"Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia, ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato".

Un dubbio: se mando a quel paese il gemello, posso essere accusato di diffamazione ad un'alta carica dello stato?

Dalla casta alla super casta

L'anno scorso si parlava solo di quello: della Casta, dei costi della politica, dei viaggi aerei di Mastella e Rutelli. In un anno, tutto è cambiato.

A comiciare dallo stipendio: i bramini se lo sono aumentato di 1135 euro/mese.
Per passare ai voli di stato.
I viaggi aerei che nel quinquennio Berlusconi III e IV sono aumentati da 23 a 65 milioni.
Il governo Prodi aveva messo un tetto: le spese erano scese a 32 ML.
Poi quest'estate, la nuova direttiva del PDL: più aerei per tutti.

La Prestigiacomo ha rischiato un incidente attorando col Falcon, in un volo da Varsavia a Ciampino, con 10 persone al seguito.Poteva prendere un aereo di linea anzichè un Falcon che costa 7500 euro/ora --> cioè 40000 euro al giorno, per un ministro dell'ambiente. Berlusconi è andato alla beauty farm con un aereo della Protezione Civile, pur disponendo di una sua flotta.

Sanità: costa 132 miliardi di euro.
Ma un posto letto costa 455 euro/gg a Milano e 800 a Roma. Come mai? In Sicilia ci sono più cliniche accreditate che in tutta la Finlandia.

Il ministro per lattuazione del programma, Rotondi, ha assunto per il comitato di gestione risorse un condannato della Prima Repubblica, Cirino Pomicino, che a sua volta, ha come consulente, un altro condannato: Carlo Bernini.
Proprio le persone che hanno causato il più grande debito pubblico sono chiamate a gestire la macchina della spesa pubblica.

Il caso Sicilia: 21000 dipendenti, per 1 miliardo di spese/anno. Gli stipendi degli assessori sono aumentati del 114%: in regione sono stati assunti i parenti di Schifani, Alfano, del pm Ilarda, di cuffaro, di Cammarota.

Il federalismo alla Calderoli ha concesso alla regione Sicilia di trattenere le accise sulla benzina: un bel regalo per questa regione sciupona. A Catania la gestione Scapagnini ha creato più di un miliardo di buco: 3300 euro/per catanese.
E Berlusconi l'ha premiato con un posto in Parlamento. Oltre ai 300 ML di euro. Che assieme a quelli regalati per il buco di Roma fanno 640 milioni.
Sottratti ai fondi per lo sviluppo economico.
Scapagnini è pure indagato per falso in bilancio.
Nel frattempo, per far rientrare i conti, il ministro Tremonti ha chiesto i tagli agli altri ministeri: 7,8 miliardi alla scuola.
E le promesse in campagna elettorale? Sopprimere enti inutili, le province, le comunità montane fittizie e numero di deputati?

Spendiamo 5,5 miliardi per camera, senato e regioni.
1 miliardo per consulenze legate alla spesa politica.
1 miliardo per il finanziamento ai partiti.
La spesa è aumentata da 39 a 40 milioni alla Camera.
Un senatore costa 1,7 milioni.


Nelle voci di bilancio al senato, i giornalisti Stella e Rizzo hanno trovato delle voci interessanti:
- 8200 euro per calze e collant
- 56000 per camicie
- Schifani ha messo a piano 260000 euro per l'agenda di Palazzo Madama. Forse in pelle umana?

23 ottobre 2008

Attenti a voi .. arriva Maroni


Sempre in tema di soffiare sul fuoco .. il titolo di Libero, quotidiano di informazione e manganello del premier: "Attenti a voi", con una vignetta di Maroni in versione sbirro, con la faccia da duro a minacciare gli studenti che protestano. Che con tutti i pregiudicati, condannati e sotto indagine che ci sono in Parlamento, avrebbe tanto da fare senza andar troppo lontano ....

Il distacco della televisione dalla realtà

Strano sentir Berlusconi parlar male di se stesso.
Alla solita conferenza stampa senza contradditorio, parla del "distacco della televisione dalla realtà", riferendosi alle proteste in tutta Italia contro le riforme a scuola e università della Gelmini.
La televisione diffonde ansia: proprio lui parla, che quando era all'opposizione non si perdeva uno stupro, una violenza, pur di attaccare il centrosinistra.

E non gli sta bene nemmeno il Veltroni di questi giorni (che ingrato), che sembra si sia risvegliato: solo perchè lo accusa di soffiare sul fuoco. E di saltare da una trasmissione all'altra.
E lui, cosa ha fatto e continua a fare?

Basterebbe un minimo di onestà intellettuale, un minimo di giornalisti con la schiena dritta.
Di scuola se ne parlerà stasera ad Annozero, con Veltroni (ma è sempre in video, questo qua ..) e il leghista Cota (quello delle classi separate): "Le mani sul futuro" è il titolo. Che futuro ha un paese che non investe in scuola, università e ricerca? Che taglia al pubblico per dare il privato?

Il tempo infranto di Patrick fogli

Novembre 2007: Una rapina in una banca, in cui un ostaggio che viene ucciso senza un motivo. La vita di Francesco Mazzanti cambierà per sempre.
Perchè lo metterà di fronte ad una storia che lo riguarda molto da vicino: la morte del padre inseguito alla bomba alla stazione di Bologna. E ai retroscena inquietanti della strage: chi l'ha compiuta, chi sono i mandanti, perchè quella strage, dentro una stazione gremita, ad agosto?
Un racconto che si svolge su due piani emporali distinti (ma ben intrecciati): la fine degli anni 70, in cui tutto doveva cambiare affinchè nulla cambiasse e i centri del potere rimanessero sempre ben saldi nelle mani.
La fine della politica di avvicinamento del PCI al governo; la fine della strategia della tensione con l'eliminazione di testimoni scomodi.
Il cambio di potere, sia sul piano internazionale, dai democratici di Carter ai falchi repubblicani di Reagan.
Sia sul piano interno, con i socialisti di Craxi che premevano per entrare nel governo.

E, in questo contesto (per dirla alla Sciascia) qualcuno di quelli che gestisce le leve del potere, che pensa che proprio un bel botto è quello che serva, per distogliere l'attenzione degli italiani dagli scandali che stavano minando la fiducia nella classe dirigente (scandalo petroli, Ital Casse, Guardia di Finanza), sia per compattare gli italiani stessi.
La paura come strumento di potere.

Le pagine degli anni 70 si alternano a quelle dell'oggi: l'indagine sul passato del padre di Francesco, forse un agente dei servizi, forse legato alla bomba e che forse non è nemmeno morto nello scoppio della stazione.Un indagine portata avanti grazie all'aiuto del giudice Ferri, che proprio sulla strage alla stazione (e alle sue implicazioni politico stragistiche) aveva deciso di abbandonare il tribunale.
Chi era il padre di Francesco? Cosa aveva fatto? Perchè era dovuto scappare?

In un intreccio complesso che si svela solo nelle ultime pagine, si viene proiettati dall'altra parte della società democratica. Nelle riunioni della loggia massonica coperta che aveva tra gli iscritti militari, politici, uomini dei servizi segreti, banchieri e bancarottieri.
Tra ragazzi di vent'anni (come i ragazzini che stavano nel gruppo di Riccardo Montanari e Chiara Desideri, i NAR) che si lasciavano plagiare dai discorsi di vecchi neofascisti (Davide Nicoletto e il prof. Antonini) e si ritrovavano all'improvviso con una pistola in mano. O con una bomba da far esplodere.
Senza nemmeno capire bene il perchè e chi ti sta usando per che fine.

Due magistrati, De Luca a Roma e Ferri a Bologna, che cercano di capire.
E la vittima numero 86: che nel romanzo di Fogli rappresenta l'ultima vittima della strage, un uomo su cui in tanti si mettono alla caccia. Qualcuno per ucciderlo per i suoi segreti, altri per conoscerlo. La vittima 86, come metafora dell'ultima vittima di questa storia, della strage alla stazione di Bologna: una storia piena di depistaggi, false piste fornite dai servizi (i cui vertici, iscritti alla P2, vennero rinviatia a giudizio). La 86 esima vittima è la verità, la coscienza di un paese che avendo scelto di non conservare la memoria, di non far luce su certe brutte ombre del passato,sarà costretto a riviverlo.

Patrick Fogli risponde, in base al grande lavoro di indagine svolto sugli atti processuali, saggi, interviste a testimoni e indagati, alla domanda, "chi è stato"? Sono stati veramente Fioravanti e la Mambro?
Io non ve lo scrivo qui: leggetevi il libro.
Fogli comunque da piena risposta alla vera domanda: in che Contesto è maturata la strage, chi la ideata e perchè.

Un pezzo di un dialogo tra il giudice Ferri, uno che vuole sapere, e l'Onorevole, un uomo che conosce le soluzioni:
"Sta parlando di Gladio, dottor Ferri?"
"No, sto parlando di qualcosa che va oltre
Gladio. gladio aveva una sua logica e una sua legittimità, almeno per un certo periodo. D'altra parte non esisteva solo in Italia. Le ripeto, però, Gladio non mi interessa anche se può avere avuto contatti con la struttura di cui sto parlando. così come ne avranno avuti i Nuclei per la Difesa dello Stato. E così come posso pensare che nel 1991, quando Gladio venne rivelata, una parte della struttura non venga smantellata, ma semplicemente riconvertita e gli uomini migliori assorbiti per compiti più delicati. Queste, però, sono solo supposizioni e non c'entrano col succo del discorso.

Sono in possesso di un documento molto importante che racconta della versione, diciamo operativa, di una struttura chiamata Il Progetto.
Una struttura che si è occupata di gestire interessi di un certo mondo economico, politico, finanziario e che lo ha fatto usando i mezzi a sua disposizione, per esempio usando l'Istituzione [Come nel libro viene chiamata la Loggia P2] e i suoi membri.
E attraverso di loro, per un lungo periodo, ha gestito questo paese, manovrando i veri centri di potere, quelli economici e militari, fra i tanti, e servendosi di pochi uomini scelti per operazioni riservate."

Il tempo infranto è il racconto dell'Italia di allora, degli anni 80, ma in realtà dell'Italia di sempre.
Chi ha detto che i romanzi non possano servire a raccontare la storia, a capirla per farci capire chi siamo e da dove veniamo?

Il link per ordinare il libro su ibs.
Tecnorati: , ,

Il pugno duro (contro i naviganti)

Berlusconi lancia la sfida agli studenti che protestano.

«Ecco il mio avviso ai naviganti: non permetteremo di occupare le scuole pubbliche e le università». [..]
«Occupare non è un fatto di democrazia ma un atto di violenza di una minoranza nei confronti di chi vuole studiare e frequentare regolarmente le lezioni. I diritti dei cittadini saranno fatti rispettare e chi commetterà reati è avvisato – dice il premier –. Oggi (ieri, ndr) prima di partire per la Cina incontrerò il ministro dell’Interno Roberto Maroni e darò disposizioni su come intervenire attraverso le forze dell’ordine affinché non venga bloccato il regolare svolgimento delle lezioni».


Se il governo crede di essere nel giusto, se gode dell'appoggio del 70% degli italiani, perchè si dovrebbe preoccupare di pochi scalmanati?
Se Berlusconi sostiene che gli studenti ne sappiano poco o nulla della riforma della scuola e che protestino per niente, allora perchè non usare gli spazi televisivi (sui quali spopola) per informare gli studenti?
E, tornando sulla violenza, violenza è quella del G8, l'irruzione alla Diaz, le torture del carcere di Bolzaneto.

Veramente questo governo vuole portare avanti la politica del pugno di ferro contro studenti, insegnanti, universitari?
L'evocazione degli anni 70 porta alle immagini di piazze piene del fumo dei lacrimogeni, dei sanpietrini usati come armi contro i poliziotti, delle manganellate e della teste spaccate.

A chi giova questa violenza? Solo a nascondere i veri problemi e responsabilità.
E i primi scricchiolii del governo
: che affonda sulla questione Alitalia, che si becca il niet di Sarkozy sul clima e lo stop sul prestito ponte servito per il salvataggio Alitalia.