16 ottobre 2008

Condanna a Travaglio: botta e risposta

Anzichè giorie per il fatto di trovarsi di fronte un condannato (almeno fino all'appello) anzichè una persona con la fedina pulita, i suoi detrattori rincarano la dose.
Come Filippo Facci sul Giornale.
La risposta dopo la condanna
sul corriere:

Non era preoccupato dunque per quella querela?
«Previti praticamente mi querela ogni volta che lo nomino. Quindi non mi preoccupavo. Ora è riuscito a trovare un giudice che gli ha dato ragione. Io continuo a ritenere di avere riportato semplicemente, da cronista, quello che ha raccontato un testimone oculare. Non sono abituato a parlare di complotti o di toghe azzurre o di sentenze politiche o di persecuzioni. Penso che quando non si condivide una sentenza, e io non la condivido, non si sta a parlarne tanto. La appelleremo e speriamo che in Corte d’Appello sei occhi vedano meglio di due».

Se la pena non fosse stata sospesa paradossalmente avrebbe potuto beneficiare dell’indulto …
«Io mi auguro, dato che è solo un primo grado, che arriverà l’assoluzione. Non voglio essere salvato dall’indulto anche se l’indulto a differenza della prescrizione è irrinunciabile. Credo, almeno… Non vedo perché devo prendere in considerazione l’indulto, al quale tra l’altro non credo. Mi fido della Giustizia. Sono convinto di non aver diffamato nessuno».

I suoi nemici stasera brindano…
«Mah, facciano un po’ quello che vogliono. Si accontentano di poco. Che cosa devo dire? Ho saputo che il Tg1 ha dato la notizia. Sono diventato addirittura più importante di Dell’Utri. Quando condannano Dell’Utri i telegiornali non lo dicono. Quando condannano me lo dicono. Evidentemente mi ritengono più importante di questi signori. D’altra parte come diceva Victor Hugo “C’è gente che pagherebbe per vendersi”».

Alcune riflessioni: per il TG1, per Il Giornale, la notizia di 100 euro di multa in primo grado è rilevante. Come a dire: visto anche Travaglio che accusa è sporco.

Potrebbero rispondere in merito alla notizia: ossia alle dichiarazioni del colonnello Riccio del Ros, alla famosa riunione da Taormina dove si parlava di come sistemare le cose a Dell'Utri.
O un commento al rientro in Cassazione di Corrado Carnevale (uno che dava a Falcone del cretino).
La famosa storia del dito e della luna.

Seconda riflessione: nessuno ha sollevato la questione sull'opportunità di nominare giudice della Corte Costituzionale Gaetano Pecorella, il difensore del presidente del Consiglio, ma anche di un certo Delfo Zorzi.
Latitante in Giappone, indagato per strage di Piazza Fontana.

P.S. Mi sono appena iscritto al Social Network di Chiare Lettere.

il cannocchiale

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