23 dicembre 2008

La conservazione della memoria

Il sito del giornalista Sergio Lepri si propone come luogo per preservare la memoria: qui l'autore raccoglierà testi (saggi, articoli, interviste) che riguardano la storia contemporanea e alcuni appunti che affrontano temi e problemi della cultura di oggi.
La generazione a cui appartengo è stata – almeno per quelli di noi che sono sopravvissuti - una generazione fortunata: abbiamo visto la nascita e la fine del fascismo, la nascita e la fine del nazismo, il trionfo e la fine del comunismo. Abbiamo partecipato al crollo delle ideologie e alla fine delle certezze assolute.
Abbiamo vissuto la prima rivoluzione del computer e, col passaggio dall'analogico al digitale e con i processi di miniaturizzazione, stiamo oggi vivendone la seconda. Abbiamo assistito all'avvento della televisione e alla sua diffusione come medium che veicola contenuti in dimensioni mai era viste nel passato e ancor più come medium capace di modificare strutture mentali e conseguenti modi di pensiero e di comportamento; il medium che, con la forza prepotente dell'immagine, ha creato la società dello spettacolo.

La mia è dunque una generazione che ha il dovere di non disperdere il patrimonio messo insieme in un processo di trasformazione così ampio e così profondo come mai nella storia millenaria dell'umanità; che ha il dovere - senza presunzione e, anzi, con l'umiltà con cui ci si deve sempre rivolgere a chi sa meno e non per sua colpa – di lasciare agli altri almeno un po' della ricchezza accumulata non per merito proprio ma dei tempi in cui è nata e cresciuta.

Nessuno mi ringrazi. Sono io che ringrazio chi mi leggerà.

Nel sito, Sergio Lepri pubblicherà il libro sul 1943: gli eventi, testimonianze, le cronache

A differenza dei libri a stampa, un libro in Internet non deve essere necessariamente terminato prima di essere reso pubblico.

L'autore può inserirlo nel suo sito anche via via che lo scrive. Questa è la prima novità: una specie di "work in progress", un libro che non solo esce "a puntate", ma è scritto "a puntate" (molti anni fa alcuni quotidiani pubblicavano a puntate romanzi d'avventura o polizieschi; ma il libro era già scritto e la pubblicazione a puntate serviva soltanto a invogliare i lettori a comprare il giornale del giorno dopo per seguire la vicenda).
C'è di più: non è necessario pubblicare i capitoli del libro in ordine cronologico; si può pubblicare un capitolo o un altro, prima o dopo, secondo opportunità.

Oltre a questo, nel sito è presente una sezione didattica dedicata alla scrittura: norme, consigli e un piccolo glossario.

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