22 gennaio 2009

La notte della paura di Jeffery Deaver

Nulla è come appare: questo il primo consiglio che mi sento di dare, per preparare alla lettura di questa raccolta di racconti di Deaver.

"I racconti sono come proiettili. Fulminanti, Sconvolgenti": diretti e spietati come proiettili, ma anche spiazzanti come un bluff a poker. Ecco forse la metafora della partita a poker, dove credi di aver le carte buone in mano per spennare il pollo (come nel racconto "La lezione di poker") e invece vieni spennato tu, sia proprio quella giusta.
Racconti ben scritti (non il solito fondo del barile): dall'inghilterra di fine 800 in cui compare nientemeno che Sherlock Holmes ("L'anello di Westfalia"), all'Italia cupa della campagna fiorentina che vede all'opera un artista della paura.Non poteva mancare Lincoln Rhyme ("il principio di Locard").Dopo un certo calo nella seconda parte (i racconti perdono un pò in tensione), tenetevi forte per il gran finale, l'ultima pallottola.

"Il triangolo" dove arrivati alle ultime righe salterete letteralmente sulla sedia.
Nella postfazione lo scrittore lascia spazio al professore della letteratura "di tensione" e (sempre per usare la metafora del giocatore) cala le sue carte.

In che modo usare la paura nei suoi libri, usata non per creare repulsione e disgusto (con scene che grondano sangue, per esempio), ma per portare il lettore su un ottovolante di emozioni e lasciarlo scendere indenne. Infine i diversi tipi di paura usati. La paura dell'ignoto. La paura di quando altri hanno il controllo delle nostre vite. La paura che gli altri non abbiano controllo delle loro vite.

La paura che risiede nella mancanza di controllo in noi stessi (l'impulso nel gettarsi da un ponte o da un precipizio), infine l'uso di icone del terrore (il mostro, la bambola, loscenario gotico, la cella senza finestre ..).
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Jeffery Deaver's Official Web Site.
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