04 febbraio 2009

Il pensiero di Tettamanzi

''Vorrei - conclude Tettamanzi denunciando la strumentalizzazione del caso Englaro per far passare una mentalita' che nega valore alla vita - che il clamore attorno ad Eluana cessasse e si aprisse lo spazio della preghiera, della riflessione. E' necessario anzitutto un rispetto sincero per le persone coinvolte'', ma occorre anche ricordare che, ''al di la' e al di sopra della legge positiva degli uomini, sta la legge che Dio ha indelebilmente stampato nel cuore di ogni uomo e donna: legge che sola puo' assicurare l'ordinata e pacifica convivenza sociale''.

Dalla lettera di Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Milano, alle suore misericordine che hanno curato in questi anni Eluana Englaro.

Da una parte gli attacchi di una parte politica e di parte dei vertici del Vaticano. Dall'altra la richiesta di una pausa di riflessione, forse anche per ricordare che c'è una famiglia coinvolta, dietro Eluana, che in questi anni ha portato (anche con l'ausilio delle suore ricordate dall'arcivescovo) il peso.
Quale la colpa della famiglia: aver reso pubblica una decisione che, si è visto, non viola la legge. Nel paese del si fa ma non si dice, delle pubbliche virtù.


Ho seguito il TG2 delle 20:30, tutto incentrato su parole come omicidio, eutanasia, dolore. Poco mancava che indicassero in Beppino Englaro nel mandante dell'omicidio.
Dove erano questi giornalisti quando sette operai morivano a Torino? Quando le persone muoiono per tumore, causato dalle polveri sottili, dagli inquinanti, dai rifiuti tossici sversati nell'ambiente?

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