09 aprile 2009

Privacy a giorni alterni

Partiamo dal caso Genchi e dall'allarme che Geronimo lancia sul Giornale:
Il comitato ha accertato, sul materiale finora pervenutogli, che il dottor Genchi, secondo i carabinieri dei Ros, avrebbe ottenuto le anagrafiche (cioè le tracce dei tabulati telefonici) di circa 392mila intestatari.
[..]
Insomma, quella che in altri tempi si sarebbe giustamente definita una rete spionistica al comitato per la difesa della Repubblica sollecita solo qualche preoccupazione per la privacy dei cittadini richiamando l’attenzione del governo sull’eventualità di apporre il segreto di Stato sui dati finora consegnati. E Rutelli si ferma qui. E meno male che abbiamo un comitato per la difesa della Repubblica, la cui sicurezza, come si vede, rischia davvero di essere messa male, come da tempo peraltro andiamo dicendo.
Chissà quale mente ha allora partorito le proposte antipirateria che vorremmo applicare in Italia, sul modello francese. Scrive l'onorevole Cassinelli (riportato su Punto informatico):

Importare in Italia la legge francese, spiega Cassinelli, significherebbe violare il diritto alla privacy del cittadino con rastrellamenti di indirizzi IP da tradurre in abbonati, significherebbe attentare alla libertà del cittadino di esprimersi e di informarsi online, significherebbe investire del denaro in un progetto inefficace. Ci sarebbero dei "tecnicismi" a rendere di fatto inapplicabile una legge simile, i netizen finirebbero per non rinunciare allo sharing approfittando delle darknet.

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