11 maggio 2009

Il rapporto tra donne e potere

Una donna che si innamora di un uomo pieno di carisma. Che spende tutte le sue forze per amore. Che rinuncia al suo lavoro.
Che poi, scacciata dall'uomo che ama, decide di non accettare di essere emarginata, tenuta lontana dalla persona che ama. Si ritrova sola a combattere contro il potere, perchè nel frattempo l'uomo è diventato il politico più importante di Italia.

No, non stiamo parlando della cronaca di oggi. Seguivo l'intervista al regista Marco Bellocchio, a Che tempo che fa, dove parlava del suo ultimo film "Vincere", dedicato alla storia di Ida Dalser.
Prima moglie (anche se su questo la storiografia non è certa) di Benito Mussolini, cui diede un figlio, Benito Albino.
Ilda scontò la sua battaglia, la sua ostinazione, finendo in un manicomio. Il figlio, che fu riconosciuto solo il giorno delle nozze con Rachele, dopo aver passato un periodo in Cina, morì anche lui giovane in un ospedale.

Ecco, pensavo a questa storia e mi veniva in mente quale sia Italia il rapporto del potere (e dei potenti) con le donne.
Ostentate come trofei, prede da conquista (di cui vantarsene con le solite battute tra maschi ), ma che devono stare ben nascoste dietro il marito. Non ne devono nascondere o occultare la luce, lo splendore.
Donne che devono stare al loro posto.

E qui il paragone viene facile, con una certa Veronica Lario, "velina ingrata". Con la Guerritore, messa alla berlina per essersi permessa di dare voce all'indignazione contro l'imperatore ad Annozero.
Perchè putroppo questo è il copione per le donne. Starsene buone e in silenzio.

2 commenti:

lapsuscalami ha detto...

Mai letto "Mussolini e le donne" di Carlo Fusco, edizioni Sellerio? Merita, belive me.
Sempre attuale, tra l'altro...
Bello il tuo blog.

alduccio ha detto...

Grazie per la segnalazione.
Lo leggerò
Ciao
Aldo