15 giugno 2009

Paese reale

L'accusa del premier all'opposizione (e ai giornali) è ritrarre un paese diverso da quello reale.
Di cosa non dovremmo parlare?
Del pellet al Cesio, importato dalla Lituania?
Del pericolo da contaminazione nucleare lanciato dalle persone che vivon accanto alla centrale del Garigliano (Caserta), gestita dalla Sogin?
Dell'annuncio dei militari per convincere la popolazione che le grandi opere fanno del bene? Soprattutto a chi le costruisce?

Delle ferriere che chiudono a Dongo (Como).
Del distretto del salotto (la Natuzzi), a Bari, in crisi.
Delle belle soprese che avremo quando finiranno i soldi della CIG e la gente inizierà un lungo periodo di ferie.
Che mica tutti sono disposti ad andare a fare l'imbianchino (magari in nero) con un titolo di laurea.

Della scuola: in Lombardia mancano i soldi per i corsi di recupero, per gli istituti superiori. Alcune scuole fanno pagare una tassa, altre hanno detto alle famiglie arrangiatevi.

Il paese dei trasporti che non funzionano per i pendolari dei treni.

Nessun commento: