07 giugno 2009

Settanta - la fine di un 'epoca

Le ultime pagine del libro "Settanta". La fine di un'epoca, della strategia della tensione, chiusa con la bomba alla stazione di Bologna. A futura memoria ...
Eterogenesi dei fini.
Gli anni ottanta hanno il loro battesimo nello stesso fuoco che generò i settanta.
La consacrazione non è un inizio, è la fine di un'epoca.
L'orribile sacrificio per il raggiungimento dell'equilibrio.
La strategia della tensione: il terrificante, irriverente tributo alla ragione del centro.
Ancora una volta, sul selciato, sangue innocente.
Vittime senza colpa.
Carne senza peccato, offerta in tributo alla sghignazzante e grigia divinità.
Con la morte di Argento il paese ha conosciuto il vero volto dell'estremismo di sinistra.
L'ha rinnegato per sempre.

Le sacche di solidarietà, persino le ultime residue: sterminate. Seppellite col cadavere dell'ex presidente.
Con la bomba di Bologna il popolo conoscerà l'orribile grugno dell'estremismo di destra.
Assassini rossi.
Assassini neri.
Ovunque guardi, il paese non ha scelta.
Se vuole sopravvivere, dovrà affidarsi alle amorevoli cure del centro.
L'Omino è il centro.
Adesso, in questo preciso istante, mentre Bologna brucia ed è ancora troppo scossa per piangere i propri morti, l'Omino è il signore assoluto del paese.
L'Omino smette di seguire il filo dei pensieri, schiaccia la sigaretta nel posacenere di cristallo.
Ripensa alle parole dette a Sterling, nello stesso ufficio in cui si trova ora, pochi giorni prima: "D'ora in poi il mio partito governerà nella pace. Gli anni settanta sono finiti, Sterling. Non c'è più posto per gli estremismi. Non c'è più posto per quelli come lei".
Sorride amaro, all'assurdità della frase.
Costruire la pace su una montagna di morti.
L'Omino sorride, per la lucida, ignobile freddezza delle sue ragioni.
Oggi finisce un'epoca.
Il paese non ha più bisogno della Strategia della tensione.
L'aspra medicina da inoculare nel corpo moribondo dell'Italia non serve più, adesso.
L'estremismo muore oggi.
Oggi finisce un'epoca.
Da qui in poi, esiste solo il centro.

L'Omino spegne la TV, la smette di fissare i cadaveri su cui ha costruito il regno.
Il sole, nel cielo di Roma, è alto.
La città va a fuoco.
L'Omino è il Re, adesso.
Fissa il reame dietro le lenti spesse.
Lo abbraccia tutto con una sola occhiata.
Trema, Italia, piangi tutte le tue lacrime.
Il futuro è appena comminciato.

Settanta, pagine 668-669.

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