20 ottobre 2009

Adesso basta di Simone Perotti

Adesso basta, lasciare il lavoro e cambiare vita di Simone Perotti

Si, si può fare. Non è solo un miraggio, o una di quelle frasi che si buttano lì quando si è sotto stress. Magari dopo una riunione con i capi, o quando si è bloccati nel bel mezzo del traffico, alle 8 di mattina.Si può smettere di lavorare e prendersi più tempo per stare con se stessi.
Si chiama downshifting, ed è una pratica (quella di cambiare ritmi lavorativi, in senso letterale "scalare la marcia") già praticata da migliaia di persone.
Scalare la marcia, rallentare il ritmo, rinunciare a parte della carriera per riprendersi alcuni anni della vita, rinunciare al consumismo insito nel nostro stile di vita.
"Se vuoi arricchire Pitocle
invece di aumentarne le rendite,
sfrondane i desideri."
Epicuro

Non più compra, consuma e getta, ma risparmia, ricicla e, se riesci, fallo con le tue mani.
Il libro di Perotti spiega come fare: ma occore partire da alcune premesse.

Prima di tutto, a chi è rivolto questo libro?
E' rivolto principalmente a manager o persone che fanno un'attività lavorativa da liberi professionisti, che hanno un buono stipendio, ricevono gratificazioni, hanno un discreto tenore di vita, ricevono dall'azienda dei benefit che li fanno sentire "importanti", che danno soddisfazione. Ma hanno in cambio anche tante responsabilità, tante preoccupazioni, tanti, troppi vincoli.
Vincoli di orario (alzarsi sempre alla stessa ora, fare le stesse cose, vedere le stesse persone e trascurarne altre) la sensazione che la propria vita stia prendendo una direzione fuori dal nostro controllo.
Ecco: potrebbe essere arrivato il momento di smettere. Smettere col traffico, con le riunioni, con le cene in un risorante, con le pompate in palestra.

Secondo: cosa si intende smettere di lavorare.
Non significa smettere di lavorare e non fare niente. Non significa nemmeno scappare da reponsabilità e problemi: Perotti è abbastanza preciso in questo. C'è un momento nella propria carriera in cui si ha la sensazione di aver fatto abbastanza, di sentirsi realizzati. Forse è questo il momento in cui decidere di "scalare marcia", lasciando quel lavoro. Al culmine della carriera.

Per fare cosa? Il punto centrale del downshifting è trovare se stessi: scoprire quali sono le proprie passioni, le cose che si vorrebbero fare o che si sarebbero volute fare.
E trasformarle in un lavoro.
Non tutti avranno la fortuna di Perotti, che è riuscito a trasformare l'hobby della barca a vela in un lavoro.
Altri dovranno accontentarsi di altri piccoli lavori manuali. Oppure la passione per la pittura, per la scrittura. L'importante è smettere prima di arrivare "vecchi" all'età della pensione, quando avremo sì tutto il tempo per noi, ma non la forza, l'energia fisica ed emotiva per dedicarci a noi stessi.

Terzo: liberi di e liberi da.
Cosa si intende per libertà? Perotti ne individua due, di libertà da perseguire.
Essere liberi da qualcosa: da tutto ciò che ci vincola nella vita quotidiana. Come tutte le spese superflue (il bilancio delle entrate uscite è fondamentale per capire se e quando iniziare col downshifting). Tolti questi vincoli, questi paletti, si può essere liberi di fare ciò che ci appassiona di più. Essere liberi di incontrare solo le persone veramente amiche, e non altre con cui non avremmo niente da dire.

Significa che saremmo più soli: togliendoci dal tran tran della vita lavorativa, giocoforza ci saranno persone che non vedremo più; avremo la sensazione di essere tagliati fuori dal mondo.
In realtà la vera ricchezza è tutto il tempo gratis che ci si può ritrovare, per fare veramente il lavoro che vogliamo. Il lavoro che ci rende soddisfatti: che ci fa dire "l'ho fatto con le mie mani, senza l'aiuto di nessuno".

Quarto: i soldi.
I soldi sono un problema, specie se uno non arriva da stipendi alti.
C'è un percorso che porta allo staccarsi dal lavoro: non è una cosa che si fa dall'oggi al domani. L'autore calcola in circa 10 anni, il tempo necessario per mettere da parte il denaro sufficiente.
Dipende da quanto si ha già da parte, da quando si è ricchi, dallo stipendio base attuale. E anche da quanto si è disposti a sacrificare, per arrivare ad una buona base di partenza. Tutto dipende da cosa vogliamo fare, da dove vogliamo trasferirci (il costo della vita a Milano è superiore a quello di un'altra provincia), che obiettivi vogliamo porci.

Si può fare: dipende molto da noi. Da quanto vogliamo vincere la nostra pigrizia, le nostre paure, il timore di abbandonare la strada vecchia, i tentacoli della piovra che ci avvinghia ogni giorno.

La scheda del libro sul sito de l'editore Chiarelettere.
Il gruppo su Facebook.
Il sito delle sue recensioni "di vela".
Il sito di Simone Perotti.
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