22 dicembre 2009

Cronaca di un disastro annunciato


Sveglia ore 6.00
Scarponi, sciarpa e cappello. E tanta buona volontà, perchè la voglia di rimanere a letto è tanta.
Sono almeno 40 i cm di neve caduti a casa mia: o le catene, o le gomme da neve, o tanta fortuna.
Le strade comunali sono ancora sporche: da ieri sera è passata solo la pala a togliere il grosso. Ma niente spargisale o sabbia.
In stazione arrivo alle 7.45
Il treno precedente, il 7.37 da Arosio (Ferrovie Nord) è partito con 9 minuti di ritardo e arriverà con molto ritardo a Cadorna.
Il treno delle 8.09 è indicato con un ritardo di 20 minuti.
Ma prima si ferma alla stazione di Erba, poi viene sopresso.
In stazione, assieme ad altri pendolari, regna la rassegnazione, la voglia di stemperare la stanchezza, un pò di rabbia, con l'ironia.
"non ci sono i treni di una volta"
Il treno delle 8.37 viene soppresso.
Il treno delle 8.07, finalmente parte da Asso: è la capostazione a darci qualche informazione.
Perchè il sito delle FN è giù.
E l'unico numero di assistenza è a pagamento.

Come Dio vuole, alla fine un treno passa, per Milano: sono le 9.10 quasi e nell'ora e passa di attesa, non uno spargisale.
Arriva il treno, è un TAF.
Sarebbero quelli nuovi, ma sono anche quelli che in inverno si rompono prima.
Infatti si sale e ti accoglie l'aria condizionata. Fredda.
E io come le racconto queste cose? Come fa la gente a crederci, se non sei un pendolare?

Dopo un fermo di 5 minuti in prossimità dei binari di Cadorrna, alle 10.10, sono arrivato.
E questo è solo il principio di una giornata lunga e faticosa.

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