28 gennaio 2010

L' ipnotista di Lars Kepler - prime impressioni

Non sono un'esperto del giallo scandinavo, ma l'impressione che mi fanno ogni volta è che, pur trattando di argomenti truculenti, riescano a non farsi schiacciare dal sangue e dalla morte.
Sono libri che vogliono raccontare una storia, non solo come susseguirsi degli eventi, ma un racconto della vita dei personaggi, del loro passato.
Forse li rende meno intensi, ma non meno godibili.
L'ipnotista racconta di un caso criminale, lo sterminio di un'intera famiglia, in cui il punto di vista del racconto si sposta man mano dai vari personaggi. Ciascuno vede il suo pezzo della sua storia, quella che vede con i suoi occhi.
Il commissario Joona Linna; il medico Erik Maria Bark e la moglie Simone. Con i loro problemi personali e familiari (come la malattia del figlio).
Diventa facile perdere il filo, per i salti temporali avanti e indietro e anche perchè la stessa storia si arricchisce di particolari, e di significati, man mano. A volte non sembra nemmeno di essere dentro ad un giallo.
Un libro che richiede pazienza, che richiede attenzione, ma che diffilmente, almeno per me, lascia indifferenti.
Quando lo avrò terminato vedremo se le promesse sono mantenute.

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