12 marzo 2010

Impar condicio

Siamo passati dai pollai con i tanti galletti che battibeccavano, al pollaio dove canta un solo gallo.
Canta, con la voce del padrone.

L'articolo di repubblica:
L'allarme arriva dall'Autorità per le comunicazioni, che ha chiesto "a tutte le emittenti" il rispetto del pluralismo. Leggendo i dati del monitoraggio sui Tg, appare chiaro come a maggioranza e governo sia stata garantita su tutti i canali - Rai e Mediaset - una copertura in proporzione superiore a quella dell'opposizione.

La nota dell'Agcom parla chiaro: "Pur considerando l'incertezza durante la presentazione delle liste elettorali, si rileva un certo squilibrio dell'informazione sui telegiornali. Richiamiamo tutti al rispetto dei principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento con particolare rigore nei periodi elettorali".

L'allarme è ancora più pressante vista l'abolizione dei talk show imposta dalle nuove regole della par condicio. E proprio ieri la Federazione nazionale della stampa ha annunciato una manifestazione a Bologna il 25 marzo in favore della libera informazione.

D'altra parte i dati dell'Authority sui telegiornali, unico veicolo di informazione politica televisiva fino al voto, parlano chiaro. Nella settimana compresa tra il 28 febbraio e il 6 marzo, il Tg1 guidato da Augusto Minzolini ha concesso al Pdl il 30,5% dell'informazione politica. Sommato al 2,3% della Lega si sfiora il 33%. Dati che non contano le apparizioni di premier, ministri, presidenti di Camera e Senato, che tutti insieme arrivano intorno al 23%. Totale 56%. L'opposizione (Pd, Idv, Radicali, Sel, Udc) vanta invece un misero 18%, con il Partito democratico al 9%. Fa il pieno il presidente della Repubblica (16%), che nella settimana del balletto sul salvaliste è stato al centro del mondo mediatico. Fatto sta che il Tg1 ha calpestato il cosiddetto "metodo Zaccaria", quello che da una decina di anni chiede ai Tg di dedicare un terzo dell'informazione all'opposizione e i restanti due terzi in parte eque a governo e maggioranza. E nelle due settimane precedenti, dall'11 al 27 febbraio, i dati sono ancora più squilibrati: sul Tg1 il Capo dello Stato scende ad un più normale 5,4%, il premier sale 13,4% e i rapporti tra maggioranza ed opposizione sono del 69,5 a 18,5%. E anche il confronto tra il Pdl e il Pd è schiacciante: 30,4 a 9%.

Lo stesso tema è affrontato da Il fatto quotidiano:

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