13 aprile 2010

Storia di un giudice – 'ndrangheta e massoneria

Le indagini sulla massoneria:

Guardavo le facce dei ragazzi che stavano nella sala delle intercettazioni. Volevano sapere da me che significato avesse quella roba. Si aspettavnao che gli spiegassi cos'erano le officine, le logge, i maestri venerabili, il rito scozzese, le tavole. Credevano che conoscessi le ragioni per cui avvocati, magistrati, politici, medici, farmacisti, giornalisti, funzionari dello Stato, appartenenti alle forze dell'ordine si riunivano regolarmente chiamandosi tra loro fratelli. Volevano sapere da me se la 'ndrangheta entrava a far parte di questi organismi e perchè. Pensavano che io conoscessi il perchè.

A partire da metà degli anni settanta la massoneria divenne lo strumento di integrazione della 'ndrangheta nella società. La mediazione per gli affari, il controllo delle indagini, dell'informazione, il rapporto con la politica. Passava tutto per quelle stanze di compensazione delle officine e delle logge massoniche. Lo sviluppo di questa tecnica di infiltrazione nella società cresceva con gli anni e passava per le lauree prese all'Università di Messina e la gestione di imprese in apparenza legali. Più ascoltavo e più mi rendevo conto che non sarei mai stato in grado di dimostrare nulla. I massoni non avevano nessun bisogno di parlare. La mutua assistenza dei fratelli e le modalità di gestione delle aggregazioni era talmente radicata e strutturata da funzionare in modo automatico, senza neppure la necessità di comunicare.

Storia di un giudice - pagina 94
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