31 maggio 2010

Le firme per l'acqua



Mentre a Roma si discute, nel territorio, dal basso, continua la raccolta delle firme, contro la privatizzazione dell'acqua.
La lista Uniti per Inverigo, assieme al forum per i movimenti per l'acqua (Acquabenecomune.org) hanno organizzato la raccolta delle firme, a Inverigo, frazione Cremnago: nella mattinata raccolte più un centinaio di firme.

Segnalo questo articolo:
Mercato idrico, la danza è iniziata

L'attacco alle navi dei pacifisti



E' un fatto moto grave, l'assalto da parte di militari israeliani in acque internazionali alle navi turche che trasportavano beni per i civili di Gaza.
Quello che proprio non ci serve oggi, in Europa e nel mondo, è che scoppi un altro focolaio di guerra.

Esta es la mafia

L'articolo su El mondo, relativo al fumetto dedicato a Pippo Fava, giornalista (autore tra le altre cose de I siciliani) ucciso dalla mafia:

Il fumetto narra l'esperienza di un uomo che affronta a viso aperto, e con la sola forza delle parole, un sistema che nessun altro ebbe il coraggio di denunciare. Nel 1981 Pippo Fava scriveva: "A coloro che stavano intanati, senza il coraggio di impedire la sopraffazione e la violenza, qualcuno disse: 'Il giorno in cui toccherà a voi non riuscirete più a fuggire, né la vostra voce sarà così alta che qualcuno possa venire a salvarvi!".

Report - il boccone del prete

Sicuramente ci saranno persone che non si preoccupano di come la chiesa impiega i soldi ottenuti dal finanziamento dello statp (o dagli sgravi fiscali), come i fedeli in S. Pietro.
Ci saranno anche, come ovvio, persone che si scandalizzaranno perchè il servizio pubblici si permette di fare i conti alla chiesa.
Chiesa che fa tanto del bene ....

Come cittadini di uno stato sovrano, come laici, non possiamo invece non porcela la domanda. Come vengono impiegati i nostri soldi.
Specie in un momento di crisi come quello che viviamo: crisi per cui la nostra classe dirigente (i politici, ma anche la Confindustria) chiede agli italiani dei sacrifici.
Sacrifici cui la Chiesa, apparentemente, non è sottoposta.
Infine, non è forse scritto nel Vangelo che bisogna "dare a cesare ciò che è di Cesare"?

I gioielli dello stato del Vaticano sono lo Ior e il patrimonio immobiliare, gestito dall'ente Propaganda Fide, che a partire dal Giubileo del 2000 è stato gestito da Balducci (il dirigente dei lavori pubblici finito nell'inchiesta sulla "cricca della Ferratella").
Le case che questo ente ha a disposizione sono oggi finite in affitto a vip e politici, con i vecchi affittuari a rischio sfratto.
Parliamo di beni per 8 miliardi di euro, con case in pieno centro, come quella in via Gregoriana, dove è finito il produttore di film Ferrero (anche lui nell'inchiesta che coinvolge Balducci, il costruttore Anemone e il figlio di Balducci, novello attore).

Per la prima volta, credo, il Vaticano ha mostrato pubblicamente i suoi bilanci, tramite il cardinale Attilio Nicora, al giornalista Mondani di Report.
I tre bilanci sono quello per la Santa Sede, il bilancio dello Stato Città del Vaticano e dell'obolo di S Pietro.
Il bilancio della Santa Sede è nel 2008 in passivo per 900000 euro.
Lo stato del Vaticano era in positivo di 6,7 milioni nel 2007 e in negativo di 15 milioni nel 2008.
Le principali entrate sono i musei.

Infine l'obolo di S Pietro, ovvero le offerte al papa: anche queste calate da 94 a 75 milioni (dal 2007 al 2008).

Insomma, c'è un calo delle offerte, c'è un calo delle vocazioni, ma i finanziamenti alla Chiesa, grazie al meccanismo dell'8 per mille, sono aumentate.
L'accordo, firmato da Craxi e Casaroli nel 1985, non è basato sul numero di preti (come inizialmente si voleva fare, ha raccontato il professor Broglio), ma sul reddito Irpef, ovvero sugli stipendi che sono prelevati direttamente in busta paga (perchè meglio non fidarsi troppo delle donazioni dei ricchi, si deve essere pensato).

Parliamo di una cifra che è passata da 210 milioni di euro nel 1990, a 1 miliardo e 9 milioni nel 2009.
E alla chiesa finiscono anche il 90% dei soldi non esplicitamente assegnati dagli italiani (per un meccanismo proporzionale); non solo, i soldi che finiscono allo stato, sono in parte destinati anche al mantenimento dei beni ecclesiatici (perchè giustamente fanno parte del patrimonio culturale e ambientale del paese).
Ma anche, nonostante i buoni propositi della legge, al finanziamento della guerra (o delle missioni di pace), come avvenuto per la missione in Iraq del 2004.
Come mai l'Italia non fa publbicità (in concorrenza) per il suo 8 per mille? Forse il principio "libera chiesa in libero stato" vale solo sulla carta?

Inoltre, di questo miliardo:
  • il 20% finisce per opere di carità in Italia e nel mondo
  • il 35% finisce al clero
  • il 45% per esigenze di culto

Questa suddivisione causa molte perplessità, a molti esponenti della curia (lo stesso card. Nicora, Paolo Farinella, parroco di San Torpete a Genova). Ci sono spese che creano molte perplessità: la spesa di 8 milioni di euro in pubblicità e poi concede solo 2 milioni di euro per il terremoto di Haiti e 5 per quello in Abruzzo.

Le esenzioni dell'Ici.
Era stato un mezzo scandalo, nel 2005, l'esenzione concessa dal governo Berlusconi (prima delle elezioni del 2006) agli immibili della chiesa (nonostante la sentenza della Cassazione del 2004, per cui l'esenzione valeva solo per fini non commerciali).
Poi arrivò anche il beneplacito dell'Unione, col decreto Bersani del 2006: era sufficiente per non pagare le tasse, che l'immobile non fosse esclusivamente a fini commerciali.

Poi ci sono gli sconti per luce e acqua; lo sconto sulle imposte per le donazioni; l'articolo 119 sulla legge per le imposte. I finanziamenti per le scuole e gli ospedali privati della chiesa.
Si potrebbe vedere una concorrenza sleale (in effetti ci sono ricorsi dei comuni): il comune di Roma perde così 60 milioni di euro (i n totale parliamo di 400 milioni per le casse dei comuni).

In tempo di crisi si potrebbe togliere questo privilegio: quando nel 2008 Marrazzo iniziò a tagliare i posti per le strutture private, fu convocato dal papa che gli ingiunse di non tagliare nulla.
Il budget del campus biomedico è rimasto.

Ci sono altri vantaggi fiscali: ogni anno 500 milioni lo sconto di Ires e Irap, 600 milioni l’elusione fiscale legalizzata del turismo cattolico.
250 milioni per il finanziamento dei grandi eventi. Inoltre il mancato incasso dell’Ici si può stimare fra i 400 e 800 milioni di euro e in sede Europea ci sono cause per concorrenza sleale. Certo è che impossibile fare i conti in tasca alla chiesa, ed è un fatto che nessun popolo cattolico paga così tanto il costo di una religione. C’è da dire però che la chiesa italiana supplisce alle carenze dello stato nell’assistenza ai più poveri e più deboli, una funzione che svolgono soprattutto le parrocchie, poi man mano si sale di grado e la carità si confonde con l’impresa.

L’anno scorso a l’Aquila c’è stato il terremoto, 308 i morti, oggi 14.500 persone stanno nelle nuove case costruite dal governo, 2.000 vivono ancora nei moduli provvisori, 3.600 sono ancora negli alberghi e 26.000 gli sfollati.

Su come viene gestita l'assistenza, Mondani ha riportato i casi dell'Aquila.
La casa dello studente costruita con i soldi della Regione Lombardia e data in gestione alla Curia.
I 35 milioni arrivati con le offerte, che dovevano finire in opere di socializzazione (i caffè, le edicole, per gli abitante delle case di B.), finiti invece in centri pastorali, su altri terreni comprati a parte.

Poi ci sono i preti nei container, come Don Ramon Mangili, che han voluto rimanere a fianco degli sfollati nei campi.
Una chiesa dalla doppia faccia, sembrerebbe.

Da una parte la chiesa che vive a fianco della popolazione.
Dall'altra situazioni come Don Bancomat, finito dentro l'inchiesta sugli appalti del G8. L'anima commerciale della chiesa non nasce oggi: i rapporti con imprenditori e banchieri risalgono ben indietro nel tempo.
Come i rapporti con Angelo Balducci, risalenti al Giubileo, costato 2 miilardi di euro.
Come i rapporti di Marcinkus (e lo Ior) con Calvi e Sindona.
Come i rapporti con imprenditori come Enrico Nicoletti (considerato il cassiere della banda della banda della Magliana), che nell'intervista veniva sconsigliato dal figlio a parlare di Andreotti.
Nicoletti che, via cardinal Poletti, fece pressioni per l'acquisto della villa degli "Oblati della Madonna" a Roma a viale di Porta Ardeatina.

Cardinale Poletti che autorizzò la sepoltura di Enrico De Pedis in S Apollinare.
Ma di fronte a queste obiezioni, queste storie, il cardinale Nicora racconta di come "anche la comunità degli apostoli sbaglio amministratore, che si chiamava Giuda".
E inoltre, che "la chiesa è l'oggetto della nostra fede".
Frase che, di questi tempi in cui la Chiesa combatte la difficile battaglia contro il male della pedofilia, suonano un pò come una debole difesa.
Di fronte alle attività della cricca (al vaglio della magistratura, come si dice), di fronte alle attività poco caritatevoli dello Ior, oggi come nel passato, è dovere del cittadino sapere.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO
Il bancomat dello IOR è in latino. Ti accoglie con "Carus exspectatusque venisti", tradotto:
siete i benvenuti. La videata successiva dice: "Inserito scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem". Tradotto: "inserisci per favore la scheda, per accedere alle operazioni consentite". Seguono quattro opzioni: "deductio ex pecunia", il prelievo, "rationum aexequatio", il saldo attuale, "negotium argentarium", l'elenco dei movimenti e infine, ad operazione completata si legge: "retrahe scidulam deposita", per riavere la tessera bancomat.
A quel punto non escono "sesterzi", ma euro.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Non è un latino per puristi ma molto efficace. Allora a ottobre del 2008 il papa ha dichiarato:
“vediamo nel crollo delle grandi banche che i soldi scompaiono, sono niente e tutte queste cose che sembrano vere in realtà sono di secondo ordine”. A febbraio di quest’anno: “anche fra gli uomini di chiesa, specialmente tra chi è investito di responsabilità, allignano i mali del carrierismo e della ricerca del potere personale”. Forse anche per questo che i preti di frontiera sono sempre meno e sempre più soli nelle loro parrocchie. E’ urgente che alle parole seguano i fatti perché già noi abbiamo perso il senso del limite e smarrito il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, se lo perde anche la chiesa non resta più niente.
Una richiesta: abolite il titolo di “gentiluomo di sua santità”, perché viene subito in mente un furbo, con rispetto per chi non lo è.

Technorati:

30 maggio 2010

Intercettazioni, bavaglio e indagini

Sempre a proposito del DDL intercettazioni.
"Stessi doveri, meno diritti"
il sunto dell'articolo di Gilioli

Ah, per finire, segnalo la chicca del divieto di registrare conversazioni “ai fini dell’attività di cronaca”. Se la sono inventata per impedire che succeda un nuovo caso D’Addario, la escort che si era portata il recorder a Villa Certosa. Poi i giornali l’hanno criticata parecchio e dall’ultima bozza è uscito un mostro inedito: nessuno può registrare conversazioni a fini di cronaca, tranne i giornalisti professionisti e pubblicisti.

Chi la il tesserino in tasca sì, gli altri ciccia.

Quanto sia antistorico e passatista questo articolo in tempi di giornalismo diffuso – anzi in tempi in cui il giornalismo dai confini definiti sta lasciando il posto a una galassia di comunicazione digitale – credo che sia evidente a tutti.

Ma la cosa paradossale è che nella stessa legge viene prevista l’equiparazione tra giornalisti e blogger in termini di obblighi di rettifica.

Curioso no? Con un articolo si equiparano i blogger ai giornalisti, con un altro si torna a differenziarli. Detta diversamente, da domani i blogger avranno gli stessi doveri dei giornalisti senza avere gli stessi diritti.

Ma l'aspetto del bavaglio è solo uno dei problemi del DDL. Il vero problema riguarda i bastoni tra le ruote che mette ai magistrati per le indagini. Tre giudici per autorizzarle, la possibilità di cacciare il PM se c'è una fuga di notizie, i documenti che viaggeranno avanti indietro tra le piccole procure e i capoluoghi ....
C'era una volta la tolleranza zero.

Report in Vaticano

Report entra nelle porte del Vaticano: la puntata “il boccone del prete” di Paolo Mondani si occuperà delle finanze vaticane, dello Ior, del meccanismo dell'8 per mille.
Sinossi:
Lo stato della Citta' del Vaticano ha tre bilanci: quello della Santa Sede, quello dello Stato Vaticano, quello dell'obolo di San Pietro, cioe' le offerte che giungono al Papa da tutto il mondo.

Sono venti anni che e' stato introdotto ''l'otto per mille'' e l'incasso passa dai 210 milioni di euro del 1990 al miliardo e nove milioni del 2009. Ma la Chiesa incassa dallo stato italiano anche nel comparto sanita' e scuole private, esenzione dell'ici, finanziamenti diretti sotto le piu' diverse voci.

Lo IOR non e' mai stata considerata una banca offshore eppure non rispetta le leggi internazionali antiriciclaggio. Lo statuto dice che deve amministrare opere di religione e carita'. Ma non disdegna gli investimenti esteri in azioni e titoli, sopratutto negli Stati Uniti. E due mesi fa ha impegnato 100 milioni di euro nel bond emesso dalla Cassa di Risparmio di Genova. Nel corso della nostra inchiesta abbiamo cercato di fare i conti in tasca al Vaticano e alla Chiesa italiana, analizzando bilanci, per vedere quanto entra e come spende.

La caccia al tesoro di Andrea Camilleri

Si percepisce fin da subito che c'è qualcosa che non va, fin dalle prime pagine. Che in questa, ultima per il momento, inchiesta del commissario Montalbano c'è qualcosa fuori posto.
Il pronti-partenza-via degli eventi, la coppia chiesastra dei fratelli Palmisano asserragliata in casa che costringe il commissario ad una pericolosa salita su una scala.
La scoperta dei crocifissi, della bambola gonfiabile nel letto del vecchio …
E anche la Vigata, non è la Vigata che conosciamo: non solo per l'assenza dei punti di riferimento abituali (il mare, i vigatesi, il cibo). C'è uno strano torpore nell'aria, nessun crimine da perseguire e questo mette paradossalemente in difficoltà il commissario.
Catarella ha una teoria: i piccoli ladri, quelli che rubano nelle case, che scippano per strada, si vergognano di fronte ai grandi ladroni “degli industriali che mannano al fallimento la ditta doppo aviti fatto scompariri i soldi dei risparmiatori, delle banche che trovano il modo di fottere i clienti, delle grandi imprese che rubano il denaro pubblico ..”.
Persino la notoria fame lupigna di Montalbano, perde i colpi nella trattoria da Enzo.

Torpore che viene inizialmente interrotto da una caccia al tesoro cui un anonimo “amico” lo sfida. Una sfida che viene lanciata a Montalbano tramite delle lettere anonime, i cui versi infantili nascondono una traccia da scoprire.
Ma ecco che, improvvisamente, tra giovani Harry Potter che lo aiutano nello scoprire l'enigminista delle lettere e le telefonate riappacificratici con Livia a Boccadasse, succede qualcosa.

Una ragazza viene rapita, Ninetta Bommarito, apparentemente senza motivo. Chi l'ha rapita e perchè? L'inchiesta sul rapimento mette, almeno inizialmente in secondo piano, i versi e gli enigmi dell'anonimo scrittore.
“E via via che le liggiva ancora e ancora, e si faciva tornari alla memoria i percorsi, le strate che quelle littre gli avivano fatto fari e i posti indove l'avivano fatto arrivari, la capanna di ligno, la casuzza sdirrupata, la ruga che gli era spuntata in mezzo alla fronti gli si faciva semprri cchiù funnuta.
Ma era un'idea accussì azzardata, accussì fantasiosa, accussì mancanti d'ogni appoggio fermo e sicuro, che si scantava a formularla compiutamenti, a darle 'na forma definitiva e a dovirla di conseguenza considerare nell'insieme.
Se la lassava perciò firriari libberamenti nel ciriveddro a brandelli, a piccoli scorci, a dittagli, a particolari, come i pezzi di un puzzle, e supra a 'sti frammenti passava e ripassava, ma sempri faciva in modo che ristassero isolati l'uno dall'altro, pirchì, al momento che avissiro pigliato l'aspetto di un disigno compiuto, allora avrebbi avuto l'obbligo d'agire, di cataminarsi, a rischio che tutto alla fini s'arrisolviva in un semplici joco, un passatempo, e ui ci avrebbi rimesso non la reputazione o la carrera, che di quelle altamente sinni stracafuttiva, ma la stima, l'opinioni che aviva di se stisso. No, a considerari e a riconsiderari bono, sempri cchiù si faviva persuaso che la caccia al tesoro non era un joco per nenti 'nnucenti, anzi era decisamenti periglioso. Non solo fitiva di sangue (e la testa dell'agneddro ne era 'na prova, quella sì), ma c'era torno torno a quella facenna un feto di marciume, di carni decomposte, di malaria.
Se le cose stavano veramente accussì come le stava videnno ora, già fin dalla prima littra lo sfidante aviva vuto 'n testa di mettiri in palio 'na posta, un premio da fari rizzari i capilli e lui inveci non era arrinisciuto ad accapirlo come avrebbi dovuto. ”

La bambola gonfiabile, nella casa dei vecchietti bigotti, una seconda bambola trovata in una discarica, gemella della prima. Bambole, causa di innumerevoli equivoci per causa del fatto che Montalbano se le porta a casa, causando spaventi alla povira Adelina e preoccupazione (per la sua vita sessuale) all'amica Ingrid.
Bambole come surrugato di un sessualità spicciola.
E infine una ragazza presa e rubata: lo si capisce solo alla fine, ma è il ruolo della donna ad essere fuori posto in questo libro. Donna come oggetto di attenzioni sessuali, come oggetto di sfogo delle passioni turpi. E la discesa agli inferi di Montalbano in questo giallo che si trasforma sempre più, nelle ultime pagine, in un libro di assassini pscicopatici, è la metafora di una discesa del nostro mondo . Discesa cui, il sempre più riflessivo commissario (con l'ausilio dei Montalbano 1 e Montalbano 2) assiste.
Il libro più nero e cupo, di Camilleri.

Il sito dello scrittore Vigata.org

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:

29 maggio 2010

Divise forate Roberto Antiochia

La madre di Roberto venne raggiunta dalla notizia attraverso la radio, racconta Rita Borsellino, sorella di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992.
"Stava stirando, come facciamo quando assolviamo i nostri compiti di madri di famiglia e sente alla radio il nome di Ninni Cassarà. Sa che con lui c'è Roberto, anche lse la radio dice soltanto 'Ninni Cassarà e un agente di scorta'. Questa è la sorte di uomini e donne straordinari che fanno il lavoro rischiosissimo di scortare, considerando la vita di chi scortano più importante della propria. Perchè è questo che fanno. E lo fanno spesso, o almeno si faceva, per poco più di un milione al mese".

Divise forate pag 137.

Roberto Antiochia ucciso dalla mafia a Palermo il 6 agosto 1985 assieme al commissario Ninni Cassarà. Nell'estate di sangue in cui fu ucciso anche il capo della sezione catturandi Beppe Montana.

PS: a proposito di mafia ... le rivelazioni del procuratore Grasso, di Veltroni (membro dell'antimafia) parlano finalmente delle stragi del 92-93, del rischio di un golpe, dei mandanti esterni e delle nuove forze politiche che si stavano costituendo.
Ecco: dopo qualche anno ci sono arrivati anche loro. Chissà se Walter chiamerà B. "
maggior esponente della parte avversa".

28 maggio 2010

Annozero giustizia e libertà

Giustizia e libertà sono i due cardini del no secco che si dovrebbe dare al DDL intercettazioni. Un no, senza se e senza ma.
Altro che indorare la pillola ai giornalisti come ha fatto il governo e i finiani in questa settimana.

Il DDL sulle intercettazioni, tema della puntata di Annozero, mina il funzionamento della giustizia:
- per il limite dell'ascolto a 75 giorni
- per la necessità di 3 giudici per autorizzare le intercettazioni (e solo nei capoluoghi)
- perchè non è vero che i reati di mafia si lasciano così com'è. Molte indagini partono da reati "comuni".
- perchè, piaccia o non piaccia, con queste leggi, Riina e Provenzano non sarebbero stati catturate
- perchè le microspie si possono piazzare solo
- perchè con lo stop alle intercettazioni "a strascico", si blocca l'attività investigativa, quando ancora si devono individuare i possibili responsabili
- perchè una intercettazione non potrà più essere usata in un altro processo, anche se contiene elementi utili
- perchè permettere solo i riassunti delle intercettazioni, può essere peggio che non risportare le frasi così come sono (per esempio le risate dei due sciacalli)

Dobbiamo andare avanti?
La discussione sul DDL intercettazioni fa da cartina al tornasole ai politici: i finiani, dopo gli strilli iniziali, che ritornano all' ovile (come Italo Bocchino che ieri ha cercato di difendere il senso del DDL).
Dov'è la minoranza interna, nel PDL, che non la vedo?

La verità è che con questa legge, che dovrebbe tutelare la privacy (in un paese delle mille telecamere, dei dossier Telecom, del Watergate all'italiana con la telefonata Consorte Fassino), blocca sul nascere le indagini.
I giornalisti avranno quindi, poco da racocntare.

Si vuole tutelare veramente la privacy? Evitare la gogna mediatica?
Che si inizi a raccontare cosa è successo con la telefonata di Fassino, portata da Favata a Silvio Berlusconi. E che il primo ha cercato di usare per trarne guadagno.

In studio a confrontarsi sulla legge, erano presenti solo giornalisti. Come se il problema riguardasse solo loro.
Come se il contentino di poter pubblicare il riassunto delle intercettazioni e il passo indietro su multe e carcere per gli editori, servisse a qualcosa.
Gli interventi di Concita De Gregorio e Marco Travaglio sono stati molto esaustivi a riguardo.
"Gli atti si potranno pubblicare integralmente solo dopo l'udienza preliminare quando un giudice ha stabilito se devi essere processato o no": la giustificazione data dai finiani sarebbe valida se la persona in oggetto (un politico, un amministratore, un imprenditore) facesse un passo indietro, si togliesse di mezzo.
Siccome questo non accade (e la politica non ha mai fatto pulizia dei suoi armadi), il cittadino non ha strumenti per giudicare il candidato o il partito per cui votare.

Ma l'aspetto che dovrebbe far riflettere maggiormente le persone è il confronto con quanto succede all'estero: l'inchiesta del Wall Street Journal con intercettazioni illegali, su società finanziarie americane. Il dipartimento della giustizia ha indagato sulla fuga di notizie, ma non ha chiesto censure ai giornalisti.

Lo scoop del News of the world, sulla ex principessa Sara Ferguson. In Italia solo giornalisti professionisti (o con qualche tesserino in mano) avrebbero potuto farlo. E i free lance?

Purtroppo qui dobbiamo affrontare i soliti luoghi comuni dei finti garantisti: ci sono troppe intercettazioni, le intercettazioni costano troppo, i Gip autorizzano sempre le richieste dei PM.
Tutte obiezione che, quando viene chiesto di supportarle con i numeri, si sciolgono come neve al sole.

La realtà, lo ripeto, è che parliamo di una legge contro le indagini. C'è la crisi, sono finiti i soldi, è aumentato il debito pubblico, la spesa corrente?
Si è scelto Barabba e non Gesù: cosa volete voi? La lotta agli sprechi, alla corruzione, alla criminalità, all'evasione, ai reati dei colletti bianchi?
Oppure preferite continuare a fare i sacrifici? Perdere la scuola pubblica, la sanità pubblica, il welfare?

Vogliamo i sacrifici. Rispose il gregge.

Segnalazioni:
- "Pm antimafia a rischio ricusazione ai boss basterà fare una denuncia"
Grasso: dopo il '92 Cosa Nostra cercò nuovi referenti politici. Una banale fuga di notizie permetterà a Riina o a Provenzano di sbarazzarsi dei magistrati che stanno indagando su di loro
Per l'ex 007 è scattato il segreto di stato per alcuni episodi, per altri la prescrizione

Berlusconi, Mussolini e lo zoppo

Così risponde ad un giornalista estone:

«Non ho mai avuto la sensazione di trovarmi al potere. Anzi, per l’esattezza, quando facevo l’imprenditore talvolta l’ho provata». Emozione antica, sospira Berlusconi, poiché adesso «sono al servizio di tutti, chiunque mi può criticare e insultare». Per esempio, giusto ieri non l’ha fatto impazzire la relazione della Marcegaglia in Confindustria, così avara di riconoscimenti. Altri attribuiscono questo senso di frustrazione berlusconiano al carattere ineluttabile della manovra, «per esempio lui non voleva colpire gli statali, però l’Europa ce l’ha costretto e lui si dispiace assai».

Qui c’è l’attimo di suspense, seguito dal tuffo nella Storia:
«Oso citarvi colui che era ritenuto», tesi opinabile si capisce, «un grande dittatore, Benito Mussolini. Nei suoi diari ho letto recentemente questa frase», che il premier cita a memoria (Bonaiuti nega essere la prima volta, in pubblico il portavoce ne rammenta almeno un’altra). Dice il Duce berlusconiano: «Sostengono che ho potere, non è vero. Forse ce l’hanno i gerarchi, ma non lo so. Io so solo che posso ordinare al cavallo vai a destra o vai a sinistra, e di questo posso essere contento». Morale del premier: «Il potere, se esiste, non esiste addosso a quelli che reggono le sorti dei Paesi. Chi è in questa posizione, di potere vero non ne ha nulla...».

Due cose emergono chiare: il rammarico che "chiunque mi può criticare".
E anche la citazione mussoliniana sul potere che deve essere assoluto.

Se questo non è l'anticamera del regime futuro, ditemi voi cos'è.

Il cavaliere deve stare attento che, a furia di citare Mussolini, fa come chi frequenta lo zoppo. Impara a zoppicare.
E fa la fine di Piazzale Loreto.

La memoria a Brescia

Ieri, a Brescia, l'incontro pubblico a 36 anni dalla strage di Piazza della Loggia. Incontro in cui ha parlato anche Benedetta Tobagi: il padre Walter fu ucciso 6 anni dopo, il 27 maggio; in quella stessa mattinata, a Roma, l'appuntato Franco Evangelista, cadeva a Roma sotto il piombo dei Nar, formazione di estrema destra.

La memoria, il ricordo, la ricerca della verità.
Ricerca appesa ad un filo: l'ultimo processo utile è quello relativo alla bomba di Brescia che si sta celebrando oggi.
Processo da cui emergono, come per Piazza Fontana, le responsabilità dei gruppi di estrema destra e dei servizi. L'ombra della P2, i depistaggi, le coperture, la ragion di stato.

27 maggio 2010

Divise forate - Giuseppe Savastano e Euro Tarsilli

Le indagini per arrestare il commando terrorista sono ancor ain corso quando Siena, sgomenta e senza parole, si ferma per i funerali di Savastano e Tarsilli, i carabinieri uccisi con tanta ferocia. I feretri attraversano la città trasportati con mezzi militari e sfilano tra le due ali di folla davanti ai negozi chiusi per lutto. I gue giovani ricevernno la medaglia d'oro al valor militare per il "generoso slancio al servizio della comunità". Chissà se ci pensavano, a una medaglia, mentre scattavano le loro foto in divisa che ci sono rimaste: Pino in alta uniforme, la bandoliera bianca, il cappello con il pennacchio in mano, lo sguardo serio e convinto; Euro, poco più che un bambino, con la cravatta un pò slacciata, la frangia sulla fronte, un sorriso impertinente. SavastanoeTarsilli: ora i loro nomi si pronunciano sempre insieme. Eppure avrebbero solo voluto salutarsi e tornare a casa. E magari persino dimenticarsi.

Divise forate - pagine 116-117

Giuseppe Savastano venne ucciso, insieme al collega Euro Tarsilli, in un conflitto a fuoco con i Comunisti Organizzati a bordo di un autobus di linea Siena-Montalcino, fermato per un controllo di routine, il 21 gennaio 1982.

Il Pier-Yacht


Varato lo yacht di Pier Silvio Berlusconi
La nuova imbarcazione un «Custom line 124» è lunga 37 metri ed è costata circa 18 milioni di euro.
Qui le foto.



Il potere secondo Cossiga

Alcuni passi dal libro "Fotti il potere", manuale sul potere politico scritto da Andrea Cangini con Francesco Cossiga (anticipazione de Il fatto quotidiano).

Mafia
“La mafia ci appartiene,
tanto vale accettarla”

Moro
“M o ro sì che sapeva u s a re i servizi...”

Stragi/1
“La strage di Bologna fu opera dei palestinesi”

Stragi/2
“La bomba di Piazza Fontana fu opera degli americani”

Euro
“S t ra p a ga m m o l'euro per colpa della vanità di Ciampi e Prodi”

Politica
“Il bravo politico manipola e falsifica ”

Legge
“L'unico criterio per interpretare la legge è la forza”

Democrazia
“La democrazia non esiste, decidono solo le élite”

Quanto mai attuale: proprio oggi, lo stesso quotidiano riporta le frasi del super procuratore Grasso sulle stragi mafiose del 1993 "bombe, trame e interessi politici"

Giusto per ricordare

Wil ricorda le sante parole di Papi .. così, giusto per chiarire.

"
Crisi di qui, crisi di là ... dovremmo veramente chiudere la bocca a tutti questi signori che parlano di crisi ... minacciate di non dare la vostra pubblicità a quei media che sono essi stessi fattori di crisi ... noi abbiamo portato una nuova moralità nella politica, ed il rispetto degli impegni".
Silvio Berlusconi, 16 giugno 2009

"Io sostengo che il peggio è passato, la nostra è solo una crisi psicologica, mentre il Presidente cinese Hu Jintao è convinto che siamo ancora nel mezzo della crisi".
Silvio Berlusconi, 6 luglio 2009

"Il peggio della crisi è alle spalle, ora abbiamo superato Londra e siamo la terza economia in Europa".
Silvio Berlusconi, 6 novembre 2009

Gli hanno creduto


Torno a parlare della manovra economica 2010-2011.
Come si fa a mettere assieme la lotta all'evasione e lo scudo fiscale e i condoni (come quello non citato nella conferenza stampa)?
Come si fa a raccontare che siamo tutti sulla stessa barca, ad un paese dove i giovano sono costretti a stare a casa dai genitori, in attesa di un lavoro (precario)?
Dove la delocalizzazione sta mettendo su strada migliaia di famiglie?
Come si fa a raccontare che questo paese spende troppo, e poi quando si tratta di fare tagli, iniziano i distinguo (vedi i tagli delle regioni)?
Come si fara a parlare di assistenzialismo, dalla stessa politica che lo ha favorito, dai tempi della DC della prima repubblica?
Chi non ha portato al sud lavoro, servizi e diritti costituzionali?
Come si fa a dire che "si chiede di più a chi ha evaso di più", quando la manovra colpisce i redditi da lavoro dipendente? Si è per caso alzata l'aliquota dello scudo fiscale? Si è inserita la tassazione delle rendite? Si è re introdotto il reato di falso in bilancio?

Siamo tutti sulla stessa barca.. i sacrifici li chiede l'Europa .. sacrifici inevitabili ... facciamo pagara di più a chi ha evaso ...
Non è vero.
A proposito di stipendi (per sapere qualcosa di serio mi tocca leggere Beppe Grillo):
Gli stipendi italiani sono i più bassi d'Europa e ora, dopo il congelamento delle retribuzioni degli statali di Tremorti per il prossimo triennio, spesso cifre di poco superiori a 1.000 euro al mese, gli stipendi si avviano a essere i più bassi del Mediterraneo. In compenso l'Italia ha la tassazione che resta comunque superiore a quella complessiva della zona euro e a quello degli Stati Uniti.

Questa manovra è solo il tentativo di salvare la faccia. I tagli han fatto solo emergere le contraddizioni interne alla coalizione: la Lega minaccia una guerra civile (nientemeno), se si toccano le province del suo elettorato.

Chi ha portato l'Italia in questa situazione? Gli speculatori, frutto della globalizzazione del sistema? I derivati, che comunque non sono stati bloccati?
Da Andreotti (assolto?), a Mannino (assolto dalle accuse, anche se è provato che frequentava mafiosi) a Formica.
Di chi è la colpa della crisi? Della sinistra e degli statali. Anzi, meglio, degli statali di sinistra. Le toghe rosse, appunto.

26 maggio 2010

Il pifferaio magico

Il pifferaio magico è andato in televisione ed è riuscito a trovare le parole, le motivazioni che giustificassero i sacrifici chiesti alla nazione, per la prima volta.
I tagli agli statali? Giusti, perchè sono stati protetti.
Non aumenteremo le tasse, ma ridurremo la spesa delle regioni.
Spesa cresciuta per colpa della sinistra che ha modifica il titolo quinto etc etc..
Regioni e comuni che potranno fare cassa, col federalismo demaniale.
Faremo la lotta all'evasione. Ma non come la sinistra (che aveva messo i controlli a 500 euro).
Una manovra responabile, perchè anche i politici (i parlamentari anocra non si si sa quanto) e i ministri si vedranno ridotti lo stipendio.
Una maovra inferiore a quelle degli altri paesi europei. Anche grazie alla buona politica del governo in questi due anni.

Tutto bello. Una domanda: se si è fatto bene, perchè questa manovra ora?
Dove sono le correzioni strutturali per eadicare del tutto la corruzione e l'evasione? Dove gli stimoli per le imprese?
Se si voleva tagliare, perchè non si è posticipato allora nucleare, ponte sullo stretto? Che fine ha fatto la legge contro la corruzione ?
Non era meglio pensarci prima, quando si fece la privatizzazione all'italiana di Alitalia? Con gli azionisti lasciati senza azioni?

Oggi Tanzi è stato condannato in appello a Milano a 11 anni, per il crac Parmalat. Questo sì che è un bel segnale. Forte e chiaro.

La caccia al tesoro - incipit

Che Gregorio Palmisano e sò soro Caterina erano persone chiesastre fin dalla prima gioventù, era vosa cognita in tutto il paisi. Non si pirdivano 'na funzioni matutina o sirali, 'na santa missa, un vespiro, e certi volti annavano in chiesa magari senza un pirchì, sulo che ne avivano gana.
Il liggero profumo di 'ncenso che stagnava nell'aria dopo la missa e l'aduri della cira del cannile era per i Palmisano meglio dello sciauro del ragù per uno che non mangiava da deci jorni.
Sempri agginocchati al primo banconi, non calavano la testa nella prighiera, la tinivano isata, con l'occhi bene aperti, ma non taliavano però nè verso il granni crocifisso supra all'altaro maggiori nè verso la Madonna che stava addulurata ai sò pedi, no, non staccavano manco un attimo la taliata dal parrino, di quello che faciva, di come si cataminava, di come girava le pagine del Vangelo, di come binidiciva, di come moviva le vrazza quando diciva domino vobisco e pò finiva con ite, missa est.
La verità era che avrebbiro voluto essiri parrini tutti e dù ...

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La prima volta

E' la prima volta, che io ricordi, che il governo Berlusconi è costretto a fare una manovra dove esplicitamente si parla di sacrifici, lacrime e sangue.

Non credo che il suo elettorato e i suoi giornali e lo stesso premier siano abituati a chiedere sacrifici, dopo aver promesso tanto.
Mi ha fatto impressione vedere come nella manovra finanziaria siano rientrati strumenti, come la tracciabilità del denaro (di cui si è abbassata la soglia), per cui l'allora ministro Visco era stato accusato di volere uno stato di polizia tributaria.

D'altronde lo stesso premier dice di non volere uno stato di polizia, parlando di intercettazioni, per poi scoprire che lui stesso ha avuto tra le mani le intercettazioni non pubbliche di Fassino.

Riuscirà ad essere dunque credibile, il governo, oggi?
Se il governo oggi chiede tagli , le regioni protestano. A cominciare dalla Lombardia. Dove, tra le altre cose, succedono cose strane.
Il consigliere regionale PDL Ponzoni è stato raggiunto da un avviso di garanzia (avrebbe ricevuto un pagamento di 220 mila euro da un costruttore per influire su alcuni pubblici ufficiali di Desio e Seregno e agevolare, in questo modo, un’operazione urbanistica): forse un'altra mela marcia dentro il cesto, certo è che è stato subito difeso dalla sua maggioranza. Ma non siamo ad una nuova Tangentopoli.

Si parla nell'inchiesta di ndrangheta, di aziende di movimentazione terra. E la passata campagna elettorale provinciale è stata caratterizzata da molte minacce ai candidati.

In consiglio regionale però ieri è stato premiato Moratti per la vittoria dell'Inter alla Champion's.
Felici saranno i tifosi, meno i dipendenti del Policlinico, per la questione che riguarda la "valorizzazione dei beni", tramite Lombardia Sviluppo, cui cui si è discusso al Questione Time.

Meno felici anche anche le insegnanti delle scuole primarie: i tagli colpiscono anche loro ("il tempo pieno non cambierà").

La manovra finanziari colpisce prima di tutto i dipendenti pubblici, ma i tagli ai ministeri colpiranno anche scuola, sanità e università.
Con una nuova marea di precari che si ritroverà per strada.
Perchè non dobbiamo far la fine della Grecia. La nazione dove il governo con l'aiuto delle grandi banche di affari truccava i conti.