19 maggio 2010

Il paese che non c'è

Forse c'è un legame tra il crollo di ascolti del TG1, il suo nuovo corso editoriale di "armi di distrazione di massa" (il coccodrillo nel lago, il corso di galateo, i gelati ..) e la scomparsa di un intero pezzo del nostro paese.
Un esempio? Domenica, pochi secondi alla marcia della pace Perugia Assisi, e un servizio dedicato al premio consegnato dall'ex ministro De Lorenzo (quello condannato per le mazzette della sanità) al sottosegretario Gianni Letta (quello indagato a Lagonegro).

Mentre i giornali strombazzano i nuovi slogan di Tremonti (spezzeremo le reni agli evasori e ai falsi invalidi), credibili come il bilancio Greco certificato dalla Goldman Sachs, un intero paese è scomparso dalle principali fonti di notizie.

Gli atenei che sono occupati, dagli studenti che temono il colpo definitivo alla ricerca e all'istruzione universitaria.
Quale è la paura nelle università? Che con il DDL Gelmini (e con la finanziaria di Tremonti da 66 miliardi e non 27 come si dice), a decidere quale ricerca fare negli atenei lo scelgano le aziende private dentro i Cda.
Ve lo immaginate un Calisto Tanzi, un Fiorani, un Tronchetti Provera, un Montezemolo, un Marchionne dietro una cattedra. Cosa potrebbe insegnare?

Per gli enti lirici, lascio parlare la rabbia di Carla Fracci: se una persona come lei, abituata a volteggiare alto, si lascia andare a certi scatti, significa che la situazione è veramente tesa.

Ma forse, il manovratore, che ha promesso mare e monti e si ritrova a dover invece dare retta a Tremonti, è melgio che la gente parli di Mourino, della nazionale, della primavera che non c'è ...

Ieri sera, in commissione giustizia, è passato un altro pezzetto di bavaglio: la norma anti D'Addario, per le riprese fatte senza consenso e il carcere per chi rivela atti o notizie di processi coperti.

E' morto Edoardo Sanguineti, a Genova. E noi siamo sempre più poveri, sempre più soli.

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