16 maggio 2010

Quanto sarà amara la pillola


Quanto sarà amara la pillola, se Calderoli, a nome del governo, ha deciso di giocare la carta degli stipendi della casta?
Tagliare i (già abbastanza) lauti stipendi di onorevoli, ministri e sottosegretari, avrebbe dovuto essere un obbligo, a prescindere dalla crisi e dalla manovra correttiva, che come al solito colpirà pesantemente i ceti già messi alla prova.
A Tremonti servono 25 miliardi e già si parla di nuovi condoni.

Forse, per Calderoli e soci, un taglietto allo stipendio non peserà molto. Ad altri italiani, invece, è come togliere il sangue. E il riferimento all'infermiera napoletana non è casuale.

Come in Grecia e negli altri paesi PIIGS, non sarà chi ha causato debiti, sprechi a pagare il conto. Altri berranno l'amaro calice.
"Il re ingannato dai cortigiani infidi", scriveva ieri Michele Serra ne l'Amaca, commenando la presunta ira del presidente, alla notizia dell'ennesimo scandalo: il re che continua a ripetere che non si tratta di una nuova Tangentopoli e che, semmai, rubano tutti.
Così fan tutti: ecco spiegato perchè si è deciso di pubblicare la "lista Anemone", ossia coloro che han fatto lavori con le sue imprese.
Il messaggio che arriva agli italiani è siamo tutti uguali, tutti colpevoli del solito vizio italiano di aggirare regole, rivolgersi all'amico, pagare in nero.

Nell'editoriale del Corriere, il giornalista Galli Della Loggia, spiegava la diffusione della corruzione dando la colpa alla giustizia ("La trama nascosta della corruzione").
Mancherebbero delle condanne esemplari, come in america nel caso Enron.
I giudici sono capaci solo di fare intercettazioni, di sbattere le liste di persone nemmeno coinvolte nelle indagini sui giornali (e ovviamente, nessuna colpa dei giornalisti che le pubblicano) e rinviare a giudizio.
Peccato che ci si dimentica che se mancano le condanne è perchè la pena, che il politico ha stabilito (e che il giornalista del corriere non cita) non sono come in America.

La settimana passata, a Palermo si è svolta la festa della polizia: un altro esempio dell'azione di governo, capace di sfornare cifre e numeri che poi non hanno alcun riscontro con la realtà. Realtà che parla di tagli, straordinari non pagati, macchine che non ci sono.
Ecco cosa scrive Il fatto:
"il sindacato [di polizia] ricorda anche come, da parte dell’a m m i n i s t razione centrale, ci sia la volontà di potenziare - a livello di risorse umane - le Questure di Piemonte, Lombardia e Veneto, guarda caso le regioni in cui la Lega la fa da padrona, e di non dotare invece dell’or ganico adeguato la Sicilia.
Parlano i numeri: il 5 maggio, tra assegnazioni e trasferimenti, sono arrivati nelle province del nord 1675 poliziotti, contro i soli 259 giunti sull’isola.
Caso nel caso: a Varese, la città di Maroni, sono arrivate 64 unità (oltre alle 40 assegnate pochi mesi fa); a Palermo 62.
E certo Varese non ha la criminalità che purtroppo invece si registra a Palermo.
Il Silp oggi distribuirà volantini alla popolazione per spiegare il proprio gesto e denunciare la condizione non facile in cui versano i poliziotti, senza rinnovo delle retribuzioni dal 31 dicembre 2007 (e con un’indennità di vacanza contrattuale di circa 7 euro). Questo mentre a Palermo il senatore Marcello Dell’Utri, nonostante la condanna in secondo grado, va in giro ancora con la scorta."

Dell'Utri con la scorta.
Il senatore Nespoli, già citato dalla tramissione Report "Gli sdoppiati", che si dovrà sdoppiare nuovamente per decidere della sua richiesta di arresto.
Il presidente della regione Sardegna Cappellacci indagato per l'eolico, mentre i cassintegrati della Vynils protestano dentro l'Asinara.

Tutti i colpevoli fuori, tuona in un impeto giustizialista il premier. Ci faccia la grazia, signore, visto che siamo tutti uguali, ci permetta di rubare un pochettina a che a noi ....

PS: pare che a Milano siano apparsi striscioni anti presidente. Se persino i tifosi gli voltano le spalle..

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