11 giugno 2010

L'11 settembre dell'informazione italiana

Con la legge approvata ieri al senato continuerà lo sprofondamento dell'Italia nelle classifiche internazionali per la libertà di stampa.
Se pensate che questo non vi riguardi, sbagliate.
Poichè solo una corretta informazione permette un corretto controllo di come è amministrata la macchina dello stato.
E' la democrazia bellezza ...

Così funziona nelle democrazie liberali. E così non sarà qui da noi.
Un bastone tra le ruote per i magistrati (per l'utilizzo delle cimici, per le intercettazioni).
Uno stop per la pubblicazione di informazioni su episodi di cronaca che riguardano mafia, colletti bianchi, amministratori.

Solo una persona che vive sulla luna può pensare che andrà tutto bene, che è giusto così.

Parla di un Tg1 "che si modernizza ma che al tempo stesso è geloso della sua immagine tradizionale, di testata trasparente ed imparziale. Un tg che mai come ora si è posto il compito di accorciare la distanza che spesso divide la realtà virtuale, raccontata da una parte dei media, e quella che vedono tutti i giorni i cittadini".

L'Italia in crisi: "Un'Italia che sta attraversando un momento difficile, che ci chiede sacrifici, che ha sicuramente bisogno di grandi riforme e di un profondo processo di modernizzazione. Ma quest'Italia, da molti bistrattata, è lo stesso Paese che sta dimostrando di reggere come, se non meglio di altri, l'impatto con la crisi".

"Le cifre - prosegue Minzolini - parlano da sole. L'ultimo dato fornito da Eurostat ci mette in cima alla classifica europea. Sul piano dell'occupazione tra i grandi Paesi sta meglio di noi solo la Germania e, notizia di oggi, il dato sulla produzione industriale, è il migliore dal 2000".

"Certo, la crisi è drammatica ma stiamo meglio dell'Inghilterra, della tanto lodata Spagna e distanti anni luce dai rischi di bancarotta della Grecia. Insomma, tra tanti limiti c'è anche un'Italia che funziona. Questa realtà - insiste - a volte sui giornali è sottostimata e magari, se la racconti accanto alla dovuta denuncia delle disfunzioni e dei vizi italiani, qualche catastrofista di professione ti accusa di essere servile verso questo o quel potere. In realtà è la dimostrazione di un pizzico di orgoglio nazionale, che manca a troppi, nel nostro Paese".

Di cosa dobbiamo essere ogogliosi? Del livello di corruzione? Delle tante leggi ad personam, pure incostituzionali?
Dei pezzi di industria del nostro paese che stiamo perdendo?
Delle imprese che si potranno aprire in un giorno, e chiudere altrettanto in fretta?
Dei tanti disoccupati, precari, cassintegrati, che sfuggono pure alle statistiche (e all'occhio del TG1)?

Tanto per chiarire di che tono sono e saranno le notizie secondo il TG con la T maiuscola: 15 secondi netti per la notizia del coinvolgimento del coordinatore Denis Verdini e della Cricca nell'inchiesta sulle infiltrazioni della mafia per la ricostruzione de l'Aquila.
Per addolcire la pillola sulle intercettazioni, il giornalista spiegava che in Italia persino il papa e Bertolaso sono stati intercettati.

Ovviamente, del morto sul lavoro, l'ennesimo, a Brindisi, nemmeno una parola.


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