27 luglio 2010

Possiamo ancora chiamarlo libero mercato?

Quello che succede per la Fiat, accade alla Omsa: Lo stabilimento Omsa di Faenza, in provincia di Ravenna, dava lavoro a 350 dipendenti, quasi tutte donne: tra pochi giorni queste lavoratrici saranno costrette a mantenersi con la cassa integrazione, dato che la Golden Lady Company, il gruppo proprietario del prestigioso marchio calzaturiero, ha deciso di spostare lo stabilimento in Serbia.

Chi paga la Cassa integrazione alle dipendenti Omsa? Noi.
Chi paga gli incentivi alla Omsa per investire in Serbia? Il governo serbo.

Possiamo ancora chiamare questa cosa qua libero mercato? Possiamo chiamare queste persone liberi imprenditori privati?

Leggo su Dagospia, che commenta l'ipotesi di Fiat di uscire da Confindustria:
Avviso ai naviganti N.1: "Si avvisano i signori naviganti che Giovanni Lettieri, presidente dell'Unione Industriali di Napoli, sta per ricevere la lettera in cui Sergio Marpionne comunica l'uscita della Fiat dalla Confindustria locale.

Finora il buon Lettieri ha fatto buon viso di fronte a questo annuncio unilaterale che stringe il cuore "manifatturiero" anche della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Il tesoriere dell'Associazione napoletana ha già fatto i conti sulla perdita delle quote rappresentata dall'uscita dell'azienda di Pomigliano d'Arco e la somma arriva a 150mila euro".

Cosa dice il ministro dello sviluppo economico?

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