08 settembre 2010

Italia 8 settembre

8 settembre 1943: la fuga del re. Una fuga di fronte al dovere alla storia. Lascisndosi dietro un paese senza ordini e direzione. Ognun per se. Le macerie per tutti.

8 settembre 2010: l'inettitudine di chi governa, l'incapacità di risolvere i problemi, la miopia nel non saper guardare oltre l'oggi, le commistione con interessi privati, rapporti opachi con la criminalità stanno facendo scappare le idee, i cervelli, la cultura, lo sviluppo economico, la capacità di fare, il buon senso, la democrazia.

Come fiat comanda: la Federmeccanica sorpassa destra Marchionne. Sciolto il contratto del 2008, rimane solo quello del 2009 firmato senza la Fiom. Si aprirà un tavolo, rassicurano gli industriali "anche con la Fiom se è disposta a firmare". Senza porsi troppi problemi di diritti.

Dalla Fiat alla Italtel, altra azienda che scappa dall'Italia. L'impresa ha messo i dipendenti in cassa integrazione, il giudice li ha reintegrati, ma al loro rientro in fabbrica l'hanno trovata vuota. Come se la sentenza fosse carta straccia.

Non fai in tempo a raccontare delle ramificazione della ndrangheta anche in Lombardia, che poi leggi dello sgombero del campo rom di via Rubattino (abusivo si, ma dove le persone che vivevano qui cercavano di integrarsi): 200 agenti impegnati. La criminalità ringrazia.
E il sito dell'associazione antiracket chiude, dopo le minacce ....

Ignoranti in materia: licenziare Fini (come chiedono B & B) non si può per Costituzione. Invocare conflitti di interesse è assolutamente ridicolo. Come han fatto questi a governare il paese?

Gli insegnanti protestano con lo sciopero della fame, e la Gelmini annuncia Mike Bongiorno nelle scuole: Allegria!!!!

Mentre il PD sceglie Schifani e si domanda se è meglio Casini (e le leggi vergogna del 2001-2006, e Cuffaro, e il legittimo impedimento) o Di Pietro, gli elettori devono ancora una volta scegliere tra il peggio o il meno peggio.

Sarebbe un bel segnale se i vertici del PD andassero in Cilento, a Pollica, ad indagare, a marcare il territorio, a farsi vedere presenti, dopo l'omicidio del sindaco di Acciaroli Angelo Vassallo.
Perchè questi, non solo al sud, sparano. Fanno sul serio: altro che quegli squadristi che si permettono di fischiare un politico che ha avuto rapporti con mafiosi.
Ma per capire questo, servirebbero politici con un senso di responsabilità.

Nessun commento: