17 ottobre 2010

Diritti, lavoro e ricatti

La manifestazione della Fiom è riuscita, senza incidenti, senza infiltrazioni e senza il morto in piazza.
Quelli che han voluto soffiare sul fuoco saranno rimasti delusi.
Bonanni "non era una piazza sindacale". Detto da uno che va d'amore e d'accordo con i ministri.
Sacconi: "manifestazione minoritaria". In democrazia anche le minoranze contano. E tutto possono andare in piazza: non solo il PDL.

In piazza sono riapparsi i lavoratori di Termini, dimenticati dai politici siciliani, anche quelli con tendenze leghiste. I lavoratori di Pomigliano che non ci stanno ad accettare silenti "10-100-1000 Pomigliano". Visto che anche questi accordi non garantiscono nuovi posti di lavoro (oltre a far tornare indietro coi diritti i metalmeccanici).
Mamme che lavorano, cassa integrati, precari senza lavoro: erano in tanti a sfilare.

E la politica: ci sono stati quelli che "legittimo anifestare ma ...", alla Casini. Poi c'erano quelli del popolo viola, i grillini, Sinistra e libertà, l'Italia dei valori senza se e senza ma, e qualche esponente del PD, con tanti ma.

Epifani nel suo discorso ha toccato molti temi: le uova contro le sedi della Cisl (le sedi non sono dei segretari confederali, sono di tutti, attaccarle è anche un atto contro la democrazia); l'unità del sindacato, che non basta dirlo. Ci possono essere divisioni, ma per sanarle basterebbe usare lo strumento del voto dei lavoratori. Altrimenti le imposizioni degli accordi dall'alto possono sembrare ricatti.

A proposito di ricatti: nel paese l'aria peggiora di giorno in giorno.
L'uscita della notizia sull'indagine a Roma per Berlusconi e figlio, i berluscones hanno rilasciato dichiarazioni molto pesanti e minacciose.
Lupi, Cicchitto, Casoli, Capezzone.
Ai “giudici che amano stare sotto i riflettori”, Casoli ha infatti lanciato una chiara minaccia a “fare molta attenzione perché il clima politico è molto pesante e se disgraziatamente dovesse accadere qualcosa, le toghe non saranno esentate dal non avere la coscienza macchiata”.

La Marcegaglia a Prato, davanti ai piccoli imprenditori, ha parlato della cortina velenosa che sta calando sul paese, e che comunque "non si sarebbe mai piegata" ad eventuali ricatti.
E della crisi, che ne pensa?

Dal patto del predellino a quello del trampolino: l'ultima trovata della lega per resuscitare il governo.
E Fini ha risposto che "bisogna dimostrare che la legge è uguale per tutti e che chi sbaglia paga".

Non so se lo sapete: ma a Palermo i tecnici della scientifica hanno dimostrato che le 54 carte su 55, presentate da Massimo Ciancimino al processo contro Mori (dove si parla anche di Fininvest e Berlusconi) sono autentiche.

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