27 gennaio 2011

Ausmerzen

Ausmerzen, ovvero la prova generale dello sterminio ebraico, dei comunisti, gli zingari, compiuto dal regime nazista negli anni dal 1933 al 1941.
La messa in opera dei principi di Eugenetica, nati nei decenni precedenti e che avevano già portato alle sterilizzazioni di massa in America.
Secondo il principio che ci sono vite indegne di essere vissute (lebensunwertes Leben), i suplerflui, quelli che non lavorano (come noi, parte sana della nazione) e che però mangiano a sbafo, con i soldi nostri.

Il lungo monologo di Marco Paolini è stato intenso e agghiacciante non solo per quello che raccontava, ma anche per l'ambientazione quasi lugubre: una stanza, scura, nell'ex ospedale Paolo Pini, a Milano.
Prima della Shoa, a Berlino, in un palazzo in via Tiergartenstrasse 4 aveva sede questa orgaznizzaione, l'Aktion T4, che attuò su vasta scala il suo prgramma di Eugenetica su 400 mila handicappati, disabili, ritardati mentali e pazzi. Lo scopo era di "purificare il sangue della nazione" e soprattutto risparmiare nel bilancio della sanità, eliminando le persone considerate improduttive.

In quegli anni i bambini potevano imparare la matematica con problemi in cui veniva chiesto ai bambini quanti soldi poteva risparmiare lo stato, se questi non venissero investiti per epilettici, disabili ..
Alla base di questa politica, le teorie scientifiche della bella epoque, l'expo di Parigi del 1889, dove nelle gabbie venivano esposti i bipedi presi dal Borneo, dall'Amazzonia. La sterilizzazione in america per evitare il protrarsi delle malattie ereditarie (lo studio di Bell sui sordi).

Il primo passo fu la sterilizzazione: per impedire che gli "sbagliati" potessero riprodursi.
E sorprende forse oggi rileggere le pagine del Mein Kamps dell'allora caporale Hitler, in cui si elogia l'Unione Americana per questa scelta, per la sua politica di respingimento contro gli immigrati.

Anche la crisi economica del 1929, contribuì al diffondersi di certe teorie, e alla loro accettazione da parte delle persone: se non hai un lavoro, o se hai un lavoro con uno stipendio misero, è difficile accettare che esistano persone che mangiano gratis.

Nel 1933 Hitler andò al potere e sempre in quell'anno iniziò la campagna di sterilizzazioni forzate: campagna aiutata da una forte propaganda sulla stampa e con dei manifesti appesi in cui si enfatizzava il peso che gli "indesiderati" avevano sulla società.
Sono state 400000 le persone passate per questo trattamento, molte delle quali morte, per delle malattie prese in seguito.
E dalle sterilizzazioni, si passò poi all'eliminazione fisica: il primo bambino a morire fu il figlio di un contadino vicino Lipsia. Nato deforme, il padre implorò in una lettera Hitler di aiutarlo.
E il Dio nazista, mandò il suo medico personale.

Da qui iniziò un'operazione di schedatura sui bambini appena nati: in Germania tutti i medici di famiglia rispondevano al ministero dell'interno e vennero reclutati per segnalare tutti i bambini deformi o con problemi.
Questi casi dovevano poi essere valutati dalle corti genetiche.

La mission del comitato T4 era il risparmio dei conti dello stato: e i medici del reich, i pediatri, le suore, si applicarono allo scopo.
Dai bambini ai malati di mente, che non potevano essere eliminati col veleno: su di loro furono sperimentate le prime camere a gas e i forni crematori.
Sorsero i primi luoghi di morte: Grafeneck, Hartheim, Sonnenstein, Brandenburg, Hadamar ...

Alcuni erano al riparo da occhi indiscreti. Ma altri erano ben visibili agli occhi della brava gente "che col tempo si abitua [al fumo del camino] e non chiede più cosa c'è in quelle case" commentava Paolini.
Aktion T4, i 500 medici, otetrici, psichiatri, i funzionari zelanti del parito, operarono senza una copertura legale. Fu trovato come cavillo una lettera personale in cui Hitler auttorizzava i suoi medici a "concedere la morte per grazia", datata 1 settembre 1939. 300000 persone uccise per una lettera privata.

In tutto questo silenzio, una voce si alzò a condannare questi che erano degli omicidi: quella del vescovo Von Galen.
« Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita. »
(Denuncia contro il regime nazista [1])

Il 3 agosto 1941 denunciò violentemente in un suo sermone il programma di «eutanasia» nazista visto come negazione del comandamento divino «non uccidere». La sua critica portò Hitler a sospendere ufficialmente (ufficiosamente le uccisioni proseguirono fino alla caduta del Terzo Reich) il programma di uccisioni, dal nome convenzionale di Aktion T4, a danno di disabili psichici e fisici.

Nel 1941 finì il lavoro del comitato. Ma le morti continuarono fino a tutta la prima metà del 1945.
Ma le domande che nascono, dal monologo di Paolini, ci dovrebbero far riflettere sul paese di oggi.
Anche oggi c'è una crisi e c'è una forte disoccupazione. Ancora oggi si parla di tagli alla spesa pubblica, per la tutela delle fasce più deboli.
Per la sanità, per l'istruzione.

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