17 gennaio 2011

Due o tre cose sull'intervista di Fini

Qualche considerazione sull'intervista a Gianfranco Fini a Che tempo che fa (che ultimamente sta un pò rubando la scena alla camera di Vespa).
Primo il referendum su Mirafiori: le buste paga più pesanti per gli operai non ci saranno perchè l'azienda ha deciso di pagare la produttività, ma semplicemente perchè l'azienda chiederà più straordinari (anche notturni). E i soldi arriveranno l'anno prossimo, per il ommento ci sarà un anno di straordinari.

Sulle alleanze col PD: "le alleanze non si fanno mettendo assieme le pere con le mele". Capito Bersani (e Enrico Letta?). Se si dovesse andare a votare nessun patto di liberazione.

Sul federalismo "se c'è qualcuno che pensa che tanto poi il sud si arrangia, non c'è federalismo che tenga".

C'è stato spazio poi per parlare dell'etica in politica, per togliersi un sassolino su Il giornale (non considero quello che scrive "a prescindere").
Sull'ultima questione giudiziaria del cavaliere ("ha tutto il diritti di difendersi") secondo cui B. ha solo una cosa da fare, andare dai magistrati.

Insomma, uno smarcamento a destra rispetto alla linea aggressiva del cavaliere (che da una parte imputa ai magistrati una intromissione nella sua privacy, poi svela di avere una relazione con una donna).
Vediamo come andrà avanti.

Nel frattempo, oltre che smarcarsi dalla politica del PDL, dovrebbe smarcarsi dall'immagine della politica raccontata poco prima da Antonio Albanese nel suo film "Qualunquemente".
Dopo tante belle parole, i fatti. La legge anti corruzione, una politica di rilancio economico, la legge elettorale, un sostegno ai giovani e ai precari.

Altrimenti possiamo solo ricordarci che fondamentalmente FLI è stata favorevole al lodo Alfano, al legittimo impedimento, allo scudo fiscale (con qualche dubbio), alla legge Gelmini ....

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